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Star Wars: Il Potere della Forza II

Che la Forza sia con noi…

Se siete appassionati di fantascienza o, più specificatamente di Star Wars, ci sono molte possibilità che abbiate giocato e apprezzato Il Potere della Forza, interessante action-game lanciato sul mercato da LucasArts poco più di due anni fa. Il titolo, pur non rivelandosi una pietra miliare del panorama action, riuscì a conquistare il cuore di molti grazie alla minuziosa trasposizione digitale dell'universo pensato da George Lucas, e proprio alla luce di questo lo sviluppo di un sequel era del tutto inevitabile.

I mesi di attesa che ci hanno separato da Il Potere della Forza II saranno però stati sufficienti agli sviluppatori per realizzare un seguito all'altezza delle aspettative dei fan? Sebbene vorrei poter dire il contrario, non esiste purtroppo un'unica risposta a questo domanda, e il motivo è da ricercarsi nella struttura stessa dell'avventura proposta.

Ciò che abbiamo di fronte è infatti un prodotto caratterizzato da alti e bassi così evidenti, tanto nel gameplay quanto nella narrazione, che ne rendono la valutazione estremamente complessa.

Ogni nemico necessità di una particolare strategia per essere fatto a pezzi. Non dimenticatelo.
Come di consueto è possibile combinare i poteri della forza per esibirsi in combo visivamente d'impatto ed efficaci.

Visto con gli occhi di un appassionato, Il Potere della Forza II è un titolo innegabilmente affascinante, che dimostra come gli sviluppatori siano stati capaci, almeno in parte, di esaltare alcuni dei punti di forza del suo predecessore, ma se lo si osserva in maniera un po' più distaccata è purtroppo impossibile non notare i suoi evidenti limiti e difetti, che sotto certi punti di vista minano il divertimento in maniera tutt'altro che marginale.

La storia riprende esattamente da dove il precedente capitolo ci aveva lasciati, ovvero dalla morte di Starkiller, proiettandoci nei panni di un suo clone, tormentato da visioni e ricordi così limitanti ai fini del suo addestramento e della sua rieducazione, da spingere il malefico Darth Vader a definirlo prima inadeguato e a tentare poco dopo di eliminarlo.

I suoi ricordi, in particolare quelli basati sulla bella Juno, portano però il nostro eroe a ribellarsi al suo maestro e a tentare la fuga da Kamino proprio per ricongiungersi con l'amata dello Starkiller originale... ed è proprio qui che entrerete in gioco voi!

La trama è senza dubbio affascinante e ricca di potenzialità ma rappresenta anche il primo di una lunga serie di difetti che caratterizzano l'esperienza di gioco; oltre al sopracitato disperato tentativo di Starkiller di ritrovare Juno, la struttura narrativa propone infatti altre due tematiche: una sanguinosa guerra contro l'Impero condotta in prima linea dal generale Kota (il Jedi cieco, per intenderci) e la possibilità che il nostro alter ego non sia affatto un clone.

Alla luce di spunti narrativi così interessanti, chiunque avrebbe deciso di puntarci tutto... ma non LucasArts. Sì, avete capito bene. Tali argomenti sono sorprendentemente approfonditi in maniera così banale e approssimativa, da risultare del tutto secondari rispetto alla romantica epopea di Starkiller.

La storia di Starkiller.