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Star Wars: Il potere della Forza

Grandiosa delusione?

Grazie all'abilità Force Grip, i vostri proiettili possono variare da piccole casse, rocce e droidi ad enormi massi, grandi strutture e ampi pezzi di vegetazione. Ma poche cose nella vita sono piacevoli quanto prendere un Wookie o uno Stormtrooper e farli volare in giro (con tanto di arti che sballonzolano di qua e di là) prima naturalmente di lanciarli in cielo o di friggerli con la Forza. E c'è qualcosa di tanto strepitoso da risultare indescrivibile nel prendere en passant un Tie Fighter in volo per poi distruggerlo sbattendolo a terra.

I controlli sono in generale efficienti: su 360 (ovvero la versione qui recensita) si prende un oggetto precedentemente lockato con il tasto dorsale destro. Poi tramite l'analogico sinistro muoverete l'oggetto avanti e indietro, tramite l'analogico destro in alto e in basso. Sarete in grado di posarlo gentilmente al suolo o di lanciarlo con vigore nella direzione da voi desiderata, anche se c'è da segnalare qualche occasionale e fastidioso problema nella gestione dei "lanci" (capiterà ad esempio che un oggetto assuma una traiettoria del tutto imprevista, magari finendo addosso ad un nemico senza volerlo come se fosse stato invisibilmente lockato al personaggio).

Quello che funziona a distanza potrà inoltre rivelarsi decisamente più difficile da gestire in un'ottica ravvicinata: usare il Force Grip in battaglia richiederà infatti non poca fatica -con annessa frustrazione- a causa delle meccaniche di autolock. E le assurde inquadrature fisse impiegate durante parecchi scontri coi boss renderanno il problema ancora più fastidioso. Anche se, globalmente, i momenti di pura delizia in seguito all'uso della Forza vi faranno essere meno intransigenti con queste imperfezioni.

Il combattimento con le spade laser è invece meno gratificante e raramente diverso dal mero button bashing selvaggio. Il primo impatto è ottimo (del resto come non entusiasmarsi all'idea di prendere a spadate orde di tappeti che camminano?) ma alla lunga il risultato è purtroppo poco profondo e vagamente deludente.

La soluzione scelta da LucasArts è quella di offrire numerose mosse da imparare tramite il sistema di upgrade, performabili tramite combo di tasti. E benché alcune siano davvero spettacolari a vedersi, la profondità strategica è minima: sempre di button bashing si tratta, anche se il vestito è di quelli buoni. E questo punto tutto dipenderàdal modo in cui deciderete di giocare: potreste voler sbloccare proprio tutto e usare un attacco diverso per ogni tipo di avversario, per esempio. Certo la cosa vi farà sembrare un guerriero nato, ma non vi faciliterà materialmente durante il corso dell'avventura.

La Forza, sprigionata in tutto il suo potere. Pensate ancora che i Jedi siano fighi?

Io odio i Quick Time Events. Forse per voi non sarà necessariamente la stessa cosa, ma comunque sappiate che The Force Unleashed è zeppo di QTE. Ogni singola boss battle si conclude con una breve serie di noiose sequenze di bottoni da premere, in modo da eliminare definitivamente il nemico con una spettacolare coreografia completamente scriptata. E io capisco bene la portata a livello di impatto scenico dei QTE, ma in qualità di sostitutivi del gameplay proprio non riesco ad apprezzarli. Qual è il senso di presentare elaborati spezzoni di sequenze simil-cinematografiche se tanto la concentrazione dell'utente è tutta rivolta ai simboli che appaiono a schermo?

Quello che più lascia perplessi è tuttavia l'impiego dei QTE per alcune delle parti più carismatiche del gioco. E così quelli che dovevano risultare passaggi determinanti finiscono per essere ridotti a seccanti distrazioni tra un livello e l'altro. Questo è un titolo che mette al servizio del giocatore poteri pazzeschi con cui manipolare l'ambientazione in maniera creativa come non mai, che purtroppo però ripetutamente interrompe l'azione per vincolare l'utente alla pressione di qualche tasto prima di mostrargli appaganti ma sterili sequenze che ritraggono, ad esempio, un AT-ST diviso a metà.

Indubbiamente ci sono motivazioni di equilibrio e opportunità dietro a scelte di questo tipo, eppure data anche l'eccezionale tecnologia sulla quale il gioco è fondato è davvero un peccato che gli sviluppatori non siano riusciti ad inventarsi una soluzione ludica grazie a cui, tanto per dire, farvi abbattere un AT-ST in tempo reale.

L'equilibrio è probabilmente il problema principale di The Force Unleashed. Come già ben evidenziato a partire dalla prima missione, i vostri poteri sovraumani vi permetteranno di devastare senza sforzo alcuno intere legioni di nemici. Quindi per creare un adeguato tasso di sfida, lo sviluppatore ha pensato di sovrastare il giocatore a livello numerico; negli spazi aperti verrete puntualmente attaccati da ogni direzione possibile e immaginabile.

Nessun apprendista può dirsi completo senza le lezioni di un irritante tutore androide. Proxy in particolare è un holodroid, e più avanti vedrete che momenti entusiasmanti vi farà vivere...

Ad esempio, in un hangar imperiale vi ritroverete ad essere il bersaglio dei colpi di all'incirca venti Stormtroopers -alcuni dei quali dotati peraltro di scudi energetici ed armi a fuoco rapido. Nel frattempo un AT-ST farà furore lì intorno, usando il suo cannone gravitazionale per lanciare scatole di metallo verso di voi, il tutto mentre alcuni cecchini posizionati strategicamente in alto cercheranno di impallinarvi coi loro fucili laser. L'unica via d'uscita è quindi quella di usare la Forza per tenere chiusa una porta, cercando contemporaneamente di eliminare gli avversari ad uno ad uno (magari evitando di rimanere per più di due secondi fermi nello stesso posto...).

In situazioni del genere, The Force Unleashed è davvero ammaliante: l'imponente volume e la varietà dei nemici si scontra con i vostri poteri oscuri per dar vita a battaglie tanto intense quanto memorabili. Ah, se soltanto una parte più ampia del gioco fosse strutturata in questo modo! E' infatti durante gli stage ambientati in esterna che inizierete a capire dov'è la fregatura.

Quando avrete spazio per muovervi, la bassissima difficoltà del gioco risulterà sin troppo evidente. Le dimensioni e i dettagli delle ambientazioni saranno puntualmente sbalorditive; il rovescio della medaglia è che avrete modo di vedere gruppi di nemici da distanze siderali, con la possibilità di eliminarli prima ancora che loro si rendano conto di essere armati, consentendovi così di procedere con la più assoluta agevolezza.