Star Wars The Clone Wars: L'era dei Duelli
Il lato oscuro del Wii...
Quando la console domestica Nintendo fu mostrata per la prima volta al pubblico, i giocatori di tutto il mondo pensarono due cose: primo, che il nome era decisamente imbarazzante (in ambito colloquiale, il termine ha in inglese la stessa pronuncia del corrispettivo "pipì"); secondo, che era finalmente giunto il momento di impugnare una spada-laser come si deve.
Dopo l'ultima trilogia cinematografica e nonostante tutta la serie di prodotti videoludici ad essa legati, la voglia dei giocatori di impersonare un cavaliere jedi è rimasta immutata. LucasArts lo sa bene, ed è ormai nota la puntualità con cui continua a proporre nuovi titoli legati all'universo di Star Wars. Gli esiti, come ben saprete, sono qualitativamente altalenanti...
Eccoci quindi a parlare di Star Wars The Clone Wars: L'era dei Duelli, trasposizione videoludica di una delle più infelici produzioni legate al brand. A dispetto di una trama chiaramente infantile e poco ispirata, i presupposti per un titolo interessante c'erano tutti. Nessuna periferica è infatti più adatta del Wii Remote a rappresentare le fantastiche spade-laser, essendo la sola capace di riprodurre sullo schermo i fendenti del giocatore e, almeno teoricamente, offrire un certo grado di immedesimazione.
Siamo ancora in attesa del Wii Motion Plus, l'add-on annunciato da Nintendo tramite il quale verranno notevolmente incrementate le potenzialità del controller, ma rimane la certezza che, anche con l'aggiunta di tale dispositivo, il titolo in questione non sarebbe riuscito a valicare le mura di mediocrità entro i quali è rinchiuso.
In termini di gameplay ci troviamo di fronte ad un picchiaduro ad incontri. Un picchiaduro estremamente semplice e, a dirla tutta, davvero povero di contenuti. La campagna in singolo vi guiderà lungo la storia, costringendovi ad una serie di combattimenti con diversi personaggi. La modalità sfida non avrà nulla a che vedere con la trama, e vi costringerà ad una serie di combattimenti con diversi personaggi. La modalità multiplayer, invece, vi costringerà ad una serie di combattimenti con diversi vostri amici. Giusto per non farsi mancare nulla.
Il sistema di comandi è intuitivo ed elementare. Forse anche troppo. A seconda del tipo di movimento eseguito, il vostro alter-ego digitale si esibirà in svariati fendenti, da sinistra a destra (e viceversa) o dall'alto in basso (e viceversa). Compresi nel prezzo anche affondi e schivate. Ecco, la lista di mosse eseguibili tramite spada è praticamente tutta qui. Una discreta variazione sul tema è data dalla possibilità di utilizzare i poteri della Forza, grazie ai quali potrete sollevare svariati oggetti presenti nello scenario e scagliarli addosso ai nemici. Interessante anche il fatto di poter incanalare la Forza nella vostra arma al fine di aumentarne la potenza d'impatto.
L'eccessiva semplicità dei controlli non sarebbe nemmeno un grosso problema se non ci fossero di mezzo alcuni fastidiosi problemi di "lettura" dei movimenti. Tra un fendente e l'altro avrete infatti la chiara percezione del ritardo con cui vengono riprodotti sullo schermo, senza contare le scomode esecuzioni di combo che spesso e volentieri sono platealmente ignorate. Saranno pertanto richiesti gesti secchi e precisi, pena la mancata esecuzione delle combinazioni e terrificanti attimi di assoluta immobilità. Per parare i colpi dovremo infine affidarci al tasto B senza dover mimare (com'era lecito aspettarsi) la relativa mossa. La presenza di brevi quick time event sparsi qui e là non potranno di certo salvare la situazione.
Il comparto grafico è senza infamia e senza lode. Da un lato ripropone abbastanza degnamente i personaggi del lungometraggio animato, dall'altro le ambientazioni sono interamente riassumibili in arene spoglie e scarsamente dettagliate. Ma oltre al sistema di controllo e ad una veste grafica scadente, la cosa che forse più di tutte risulta deprecabile sono i boriosi discorsi dei protagonisti nel corso dei combattimenti. Mi sembra lecito supporre che non si possa volteggiare in aria come un fringuello o armeggiare con una sfolgorante spada laser, e chiaccherare al contempo come se si stesse bevendo un caffé al bar. Anche volendo giustificare il tutto con la scelta di un target esclusivamente infantile, non c'è davvero alcun motivo per proporre al pubblico un prodotto dalle ambizioni così basse.
Non possiamo far altro che concludere sottolineando la mancata attuazione di un concept sicuramente intrigante. Il titolo si rivela in definitiva solo un inutile e insensato gesticolare davanti allo schermo, con la prepotente sensazione di essere ridicoli. Credetemi, il vostro Nintendo Wii merita decisamente di meglio. E poi, se proprio bramate il possesso di una spada letale e luminescente, potete sempre rivolgervi ad un certo Travis Touchdown, giù nei pressi di Santa Destroy...