Star Wars: The Old Republic
BioWare per rivoluzionare la scena MMO.
Una scena ancor più drammatica e interessante della presentazione è stata quella relativa ad una scelta critica nella storia di un Sith. Il personaggio doveva decidere se uccidere o risparmiare il capitano di una nave da guerra e la sua decisione non avrebbe avuto solo delle conseguenze immediate, ma si sarebbe riflessa anche sulla sua intera avventura e sul suo allineamento morale (verso il lato oscuro della Forza o verso quello della luce).
La scena ci ha inoltre permesso di osservare il sistema di dialogo multiplayer, dove due giocatori, alternandosi l'uno con l'altro, avevano la possibilità di scegliere tra alcune opzioni di dialogo per portare avanti un discorso. Almeno per ora BioWare ha preferito non spiegare il funzionamento di questo sistema, ma si tratta indubbiamente di un elemento interessante (soprattutto perché ogni sequenza sarà sviluppata per coinvolgere attivamente tutti i membri di un determinato gruppo). A questo punto resta solo da vedere come uno sviluppo narrativo così articolato (per ogni giocatore) possa riflettersi sul mondo di gioco.
Com'è facile intuire, dal punto di vista narrativo vi sono ancora molti interrogativi, ma lo stesso non si può certo dire per le meccaniche di combattimento: Old Republic proporrà infatti un gameplay in linea con i MMOG più recenti, ma tutto sarà decisamente più ricco e veloce.
BioWare sembra intenzionata a proporre molti scontri testa a testa, ma in maniera molto diversa rispetto ad altri MMO (ovvero senza mettere i giocatori di fronte a singoli nemici dotati di grandissime abilità). Ci è stata ad esempio mostrata una situazione in cui il Cacciatore di Taglie si trovava a fronteggiare tre o quattro nemici da solo, ma non appena il Sith è giunto in suo aiuto, il loro numero è cresciuto esponenzialmente (almeno finché i due non hanno eliminato prima un Jedi Padawan e subito dopo un Cavaliere). Gli avversari saranno dunque numerosi ma anche facili da eliminare, e questo renderà il ritmo dell'azione assolutamente costante.
Sebbene i combattimenti si svolgano in maniera del tutto tradizionale (selezionando un nemico per dare inizio allo scontro e attivando le abilità speciali cliccando sulla barra delle skills o premendo i tasti corrispondenti) il basso tempo di ricarica di ogni abilità era evidente, e le stesse abilità sono apparse immediate, di grande qualità grafica e capaci di rappresentare magistralmente il contatto fisico, garantendo quindi uno spettacolo a dir poco emozionante, molto più intenso di quello di altri MMOG.
Ogni personaggio godrà inoltre di caratteristiche e abilità uniche: il Cacciatore di Taglie potrà ad esempio sfruttare il suo jet pack per attaccare dall'alto, o ricorrere al suo lanciafiamme nei combattimenti più ravvicinati; il Sith sarà invece un combattente da mischia molto agile, capace di usare alcune famose abilità della Forza come il soffocamento di Vader e di catalizzare l'odio per potenziare i propri attacchi. I Sith e i Jedi potranno inoltre imparare a deviare i proiettili con le loro spade laser (sebbene questa sia un abilità passiva la sua realizzazione, animata in maniera molto convincente, è davvero suggestiva). Sono proprio ipiccoli tocchi di classe come questi che rendono The Old Republic un gioco così eccezionale.
Infine abbiamo avuto modo di vedere in azione il Contrabbandiere, un personaggio fedele all'archetipo di Han Solo, decisamente meno pirotecnico ma più concreto del Cacciatore di Taglie (come testimonia una delle sue mosse speciali, un calcio in mezzo alle gambe seguito da un proiettile in testa). Il contrabbandiere sarà inoltre in grado di affrontare le sparatorie avvalendosi di un sistema di copertura, una novità assoluta nel campo dei MMO, che evidenzierà eventuali ripari all'interno dello scenario per ridurre notevolmente i danni subiti.
E con questo si è chiusa la prima vera dimostrazione di Star Wars: The Old Republic. Le premesse per un gioco di qualità, capace di rivoluzionare il panorama di MMOG, sembrano esserci tutte, ma resta comunque qualche dubbio in merito alla struttura dell'esperienza e a quella che sarà l'effettiva interazione tra i giocatori. In un modo ricco di dialoghi, sequenze e scelte morali, i giocatori potrebbero rischiare di intraprendere l'avventura come se si trattasse di un’esperienza single player, senza condividere realmente ciò che questo affascinante mondo di gioco ha da offrire. Paure infondate? Solo il tempo ci darà una risposta: per ora non possiamo far altro che aspettare e tenere le dita incrociate. E ricordarci di essere in ottime mani.