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Star Wars: The Old Republic

Un nuovo sguardo al più pericoloso avversario di WoW.

Tutto ciò, proprio come accaduto con la demo relativa al Sith, avviene unicamente in modalità single player. Il ritmo è ottimo, le componenti ruolistiche ben amalgamate e l’azione si mostra fluida e ampiamente godibile, eppure ancora nulla è stato mostrato circa le dinamiche della componente multigiocatore. Quello che fino ad ora è stato mostrato è “solo” un gioco di indubbia qualità, ma non c’è ancora traccia del massive multiplayer annunciato.

La domanda quindi è: cosa intende ottenere LucasArts sviluppando un MMO basato sulla sua più importante e acclamata proprietà intellettuale? Neri risponde: “Ritengo che ciò che abbiamo voluto fare sia stato creare una fantastica esperienza incentrata sulla storia. Come compagnia, noi crediamo nelle storie. Con Bioware abbiamo già in passato avuto un enorme successo con KOTOR (Knights of The Old Republic) e volevamo continuare su quella strada.”.

Neri ribadisce pertanto la volontà del team di fornire un’esperienza differente da qualsiasi altra. Ecco perché la meticolosità, l’esattezza e la corposità della trama continuano a rivestire un ruolo centrale in tutta l’economia del gioco. D’altronde non è solo la maestosità del setting ad aver fatto la fortuna del franchise, ma anche la complessità e la profondità delle vicende narrate in ogni singola iterazione, pellicola o videogioco che sia.

Resta però il problema di tutte quelle feature giustamente attese in un massive multiplayer online, vale a dire combattimenti player-versus-player, sfide e missioni per interi gruppi di giocatori, commerci, aree sociali e tutte quelle “rilassanti” attività collaterali che rendono profonda e variegata l’esperienza di tale categoria videoludica.

”Non abbiamo ancora approfondito i dettagli di queste attività secondarie”, afferma candidamente Neri. “Siamo consapevoli che in questo genere di giochi la gente si aspetta attività complementari quali crafting e roba simile quando non è impegnata nei combattimenti. Non possiamo fornirvi ulteriori dettagli in merito ma state certi che conosciamo bene la necessità di introdurre questo tipo di meccaniche nel gioco”.

Riguardo al PVP, Neri continua a non sbilanciarsi, ma sottolinea che, proprio come in World of Warcraft, ci sarà modo di scontrarsi con altri giocatori portando avanti l’atavico scontro tra l’Impero e la Repubblica, tra il Lato Oscuro e la Forza. Stesso discorso per le missioni in gruppo: non può ancora confermare il numero massimo di utenti chiamati in causa ma si può dare per scontata la presenza di tale opzione nel gioco finito.

Ciò che è stato mostrato sino ad ora da BioWare è assolutamente convincente, e il fatto che tali componenti non siano ancora state esibite non significa certo che siano state dimenticate. La cosa interessante dei MMO, sostiene Neri, è proprio la flessibilità in termini di fruizione. Ogni giocatore può trarne un’esperienza differente, e il compito del team è proprio favorire al meglio questo fondamentale aspetto. “Questa è indubbiamente una delle nostre sfide, ma è anche la sfida di chiunque sia a lavoro su questo genere di giochi”, dichiara Neri. Insomma: quando la prevedibile (ed esigente) ondata di fan si riverserà sui server, bisognerà essere preparati ad ogni evenienza.

Neri conclude ribadendo per l’ennesima volta che, nonostante la presenza di una trama complessa e rigidamente strutturata secondo i canoni della saga, The Old Republic sarà un MMO in tutto e per tutto. Noi continuiamo a riporre fiducia nel progetto ma siamo sempre più ansiosi di testare con mano le promesse fatte sino ad ora.

L’uscita di Star Wars: The Old Republic è prevista per la primavera del 2011.