Star Wars: The Old Republic
Vita da Sith.
I nostri compagni hanno comunque dei ruoli distinti da sfruttare per superare al meglio le quest o risolvere determinati puzzle. L’obiettivo sembra quello di fare in modo che tutti i gap presenti nella scheda del proprio personaggio, siano compensati dalla presenza di un fedele compagno, anche se poi una struttura del genere apre un’ulteriore questione. Se veramente non avremo bisogno di nessun altro giocatore, cosa farà di The Old Republic un MMO? (stesso dubbio che ho avuto io quando ho visto la demo del gioco a Colonia, ndSS).
Di certo non si tratterebbe del primo né dell’ultimo MMO basato su una campagna in solitario dei suoi eroi. Tuttavia la voglia di BioWare di dare a The Old Republic un’impostazione e uno stile vicino ai giochi in single player della saga ci ha fatto sorgere questi interrogativi, a cui verrà data una risposta in futuro.
Naturalmente tutto questo non è necessariamente un male: se non altro, indica che lo studio di Austin sta tentando una via poco battuta negli MMO…
Comunque, grazie al nostro hands-on nei panni di un Inquisitore di basso livello, abbiamo avuto modo di osservare alcune delle caratteristiche del gioco, soprattutto quelle legate all’azione. Non è difficile notare che per i neofiti sarà estremamente facile giocare da soli. BioWare ci ha detto che punta a rendere i giocatori in grado di combattere in solitario una molteplicità di nemici, per dare un senso ancor più eroico al tutto.
Il set di poteri a disposizione dell’Inquisitore garantisce una certa efficacia anche se ci troviamo a un livello basso (tra capacità di curarsi e quella di attaccare tanto da vicino che dalla distanza). Le abilità migliorano velocemente, come del resto l’insieme di mosse necessarie ad imbastire un combattimento decente.
Le missioni che ci hanno visto protagonisti si sono sviluppate all’interno dell’Accademia dei Sith, in una serie di corridoi pieni zeppi di bestie, droidi e schiavi ribelli. Niente di entusiasmante o di drammatico, ma non ci potevamo aspettare altrimenti in una fase così embrionale del gioco.
Quello che si può notare è un apparente contrasto tra il sistema tradizionale di quest di un MMO e la sontuosa struttura made in BioWare infarcita di dialoghi: abbiamo assistito a una lunga conversazione con un Sith solo per ottenere le indicazioni per una caverna e su una creatura da uccidere! BioWare sembra quindi intenzionata a prendere molti elementi comuni agli MMO con l’obiettivo di rinnovare un genere tramite alcune feature interessanti tra cui la sua storica ambizione narrativa, che può nascondere delle insidie dal punto di vista del gameplay ma che allo stesso tempo può garantire maggiore flessibilità e interesse nella storia.
Il prossimo step è fissato all’apertura dei server di LucasArts per l’imminente beta di The Old Republic, della quale ovviamente vi daremo tutti i ragguagli non appena possibile. Non vi nascondiamo infatti che, come probabilmente lo sarete voi, anche noi siamo molto curiosi di vedere come evolverà questo gioco sotto il profilo del gameplay.