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StarCraft II: Wings of Liberty

Il re della strategia resta saldo sul suo trono.

Al termine di ogni partita potrete inoltre cullarvi fra statistiche, grafici e replay, così da capire come quella dannata armata Zerg sia riuscita ad infiltrarsi nelle vostre fila oppure perché la vostra strategia studiata a tavolino sia fallita sul più bello.

Come se non tutto ciò già bastasse è possibile anche gestire la propria lista di amici in maniera molto intuitiva, sulla falsa riga dei social network che tanto vanno di moda di questi tempi; addirittura è possibile aggiungere i propri amici di Facebook fra i compagni di gioco, dando vita a una spirale da cui sarà davvero difficile emergere.

Lasciate alle spalle l'analisi delle due anime fondamentali di StarCraft II, è pero doveroso allargare il commento anche agli elementi secondari, capaci comunque di marcare la differenza fra i creatori di World of Warcraft e il resto del mondo. Lo stile Blizzard si distingue nella realizzazione tecnica e artistica con un titolo praticamente a zero bug, con un motore grafico in grado di sviluppare ogni battaglia con decine di unità presenti contemporaneamente senza tentennamenti e con una stabilità generale tale per cui riuscirete a giocare senza grossi problemi indipendentemente dalla piattaforma in vostro possesso.

L'estrema scalabilità del motore di gioco permette di recuperare anche le macchine più anzianotte, regalando un'esperienza più che accettabile a tutti coloro che volessero vedere in pericolo il proprio matrimonio, persi tra i meandri del multiplayer o delle missioni segrete dei Protoss.

Una bella foto di gruppo… cheeesseeee!

La parte grafica e il sonoro fanno anch'essi la loro parte, con una resa complessiva decisamente sopra le righe; aggiungete al tutto che il gioco è stato completamente tradotto in italiano in ogni sua parte e potrete davvero comprendere appieno gli sforzi profusi da Blizzard per non lasciare niente al caso.

E così eccoci qui, dopo questa lunga carrellata, ancora ai piedi di Blizzard: StarCraft II ribadisce con forza che il successo non deve passare forzatamente attraverso l'innovazione ossessiva e che le dinamiche sviluppate all'epoca del primo episodio richiedevano unicamente di essere limate per avvicinarsi ancora di più alla perfezione.

Vi chiederete quindi perché non abbiamo assegnare il voto massimo. I piccoli difetti emersi durante la recensione ci impediscono purtroppo di premiare senza riserve l'ennesimo capolavoro Blizzard, soprattutto in virtù di un'impostazione generale che manca forse della classica ciliegina sulla torta.

L'attesa di tutti questi anni infatti richiedeva forse qualche coraggioso passo in più rispetto al semplice ammodernamento di dinamiche collaudate, così come la divisione delle tre campagne non permette, nel single player, di sbizzarrirsi con tutte le varie unità come il capitolo precedente.

Quando anche le due espansioni vedranno la luce e Battle.net accoglierà quelle che sembrano già essere le richieste scontate dei fan, allora sarà inevitabile premiare con un bel 10 il nuovo re degli strategici in tempo reale. Nel frattempo, accontentiamoci di vivere un’esperienza come raramente ci è capitato di fare.

9 / 10
Avatar di Roberto Bertoni
Roberto Bertoni: Proveniente dalla ridente Brianza, è cresciuto a pane e Amiga. Ama inoltre in maniera viscerale il retro, ma solo videoludico. Piatto preferito: pollo con la carrucola in mezzo.

Scopri come lavoriamo alle recensioni leggendo la nostra review policy.

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