STASIS: isometria da paura - recensione
Avventura, puzzle e un pizzico di Dead Space.
Di fronte a qualcosa di nuovo, fresco e apparentemente straordinario, è normale reagire positivamente e con grande entusiasmo. Poi a mente fredda e lucida ci si rende conto di problemi e difetti che all'inizio erano passati inosservati dietro a una fitta coltre di promesse altisonanti ed enorme potenziale. Dopo un'accoglienza più che positiva, Kickstarter è lentamente diventato l'osservato speciale di parecchi videogiocatori rimasti scottati a causa di esperienze infelici e progetti mai pienamente realizzati. Sarebbe in ogni caso sbagliato bollare questo sistema come una pratica negativa del mondo dei videogiochi.
Non bisogna infatti dimenticare che grazie al crowdfunding, software house di un certo calibro (Double Fine, Obsidian Entertainment e Larian Studios per esempio) sono riuscite a pubblicare titoli di buona e ottima qualità. Soprattutto, team di piccolissime dimensioni hanno potuto realizzare con successo i propri progetti e i propri sogni. Senza Kickstarter, STASIS non sarebbe molto probabilmente giunto sui nostri PC, e Chris e Nic Bischoff (che insieme formano lo studio di sviluppo The Brotherhood) sarebbero rimasti "solamente" due fratelli talentuosi con la passione per i videogiochi.
Fortunatamente il crowdfunding è una realtà sempre più importante di questa industria e la campagna Kickstarter di STASIS è riuscita a raccogliere più di $132.000 a fronte di una richiesta iniziale di $100.000. Sottolineo fortunatamente perché quella di STASIS è sicuramente una storia che merita di essere raccontata, la storia di un titolo che unisce sapientemente meccaniche tipiche delle avventure punta e clicca alle atmosfere cupe e tetre degli horror sci-fi. Benvenuti sulla Groomlake, è arrivato il momento di uscire dalla stasi.
John Marachek è un uomo come tanti, un padre di famiglia che è in viaggio con la propria moglie Ellen e con la piccola Rebecca. Come da routine per i viaggi spaziali, è arrivato il momento di prepararsi alla stasi, un lungo sonno che verrà interrotto solamente una volta arrivati a destinazione, o almeno così dovrebbe accadere. John si risveglia, infatti, all'interno di una capsula completamente diversa in una nave sconosciuta e apparentemente abbandonata che ben presto scoprirà essere la Groomlake, una nave che in passato veniva utilizzata per l'estrazione di risorse dai pianeti e che ora è stata riconvertita dalla misteriosa Cayne Corporation, una multinazionale che vale bilioni di dollari.
Completamente smarriti e in condizioni fisiche precarie, dovremo iniziare ad esplorare le prime zone della Groomlake alla ricerca della nostra famiglia misteriosamente scomparsa, rendendoci presto conto che sulla nave è successo qualcosa di terribile. Quella che parte come una semplice "missione di ricerca" si trasforma in una vera e propria odissea che ci farà conoscere alcuni personaggi più o meno amichevoli ma che, soprattutto, dischiuderà di fronte ai nostri occhi una narrazione ricca di spunti cari alle più importanti pellicole di fantascienza.
Christopher Bischoff è, d'altronde, stato molto chiaro in questo senso: STASIS s'ispira a classici sci-fi come Alien, Punto di non ritorno e Sunshine, e tocca temi cari a tutti coloro che apprezzano questo particolare genere.
Grazie a documenti, dialoghi e alla semplice esplorazioni degli ambienti di gioco, inizieremo a raccogliere informazioni, storie personali di vita quotidiana e dettagli più o meno significativi che vanno a comporre un background incredibilmente vasto e curato. Senza scendere troppo nello specifico, evitando fastidiosi spoiler, la trama di STASIS non sarà certo ricordata per la propria originalità ma, nonostante la presenza a volte ingombrante di alcuni cliché caratteristici del genere, il comparto narrativo può contare su una scrittura sempre efficace sia per quanto riguarda i dialoghi, siaper quanto riguarda i documenti sparsi all'interno delle varie sezioni della Groomlake.
The Brotherhood è riuscita in un'impresa non da poco: unire buona parte delle tematiche portanti della fantascienza evitando di dare vita ad un calderone informe, poco credibile e neanche lontanamente coinvolgente ma creando, al contrario, una narrazione interessante e intrigante per tutta la durata dell'avventura di John. Ma al di là del gameplay (di cui parleremo a breve) il vero punto di forza di STASIS risiede soprattutto nell'atmosfera opprimente che caratterizza pressoché ogni zona della nave.
Quello dei fratelli Bischoff non è un vero e proprio horror e i salti sulla sedia, per quanto funzionali e ben contestualizzati, si contano sulle dita di una mano. La tensione è il sentimento cardine dell'esperienza, un sentimento acutizzato anche dal fatto che il nostro protagonista potrà morire nei modi più sanguinolenti possibili.
Il gameplay di STASIS è a conti fatti quello di un classica avventura punta e clicca e si basa completamente sull'esplorazione e sulla risoluzione di enigmi. John potrà quindi muoversi piuttosto liberamente tra diverse stanze, dove avrà la possibilità di raccogliere un buon numero di oggetti e di interagire con macchinari fondamentali per il prosieguo della trama. Da buon esponente del genere avremo a disposizione un inventario all'interno del quale potremo stipare gli oggetti raccolti e, in certi casi, combinarli tra loro per creare attrezzi di fortuna e improbabili accrocchi necessari per la sopravvivenza.
Gli enigmi ideati da The Brotherhood hanno il non trascurabile pregio di non rivelarsi mai troppo cervellotici e soprattutto di non frustrare più del dovuto i giocatori fornendo soluzioni, nella maggior parte dei casi, piuttosto logiche e comprensibili attraverso un'attenta osservazione dell'ambiente circostante e degli oggetti a disposizione.
In pochissimi casi vi ritroverete bloccati per troppo tempo su un enigma e anche i meno esperti del genere potranno godersi senza particolari problemi le circa 9-10 ore dell'avventura dei fratelli Bischoff. Da questa accessibilità deriva, tuttavia, anche un possibile difetto per i giocatori più esperti, che potrebbero lamentare un'eccessiva facilità in alcuni puzzle.
Che si tratti di sbloccare una porta o di eliminare delle minacce che non permettono a John di proseguire, STASIS ha un modo tutto suo di comunicare i propri errori: la morte. In molti casi non arrivare alla soluzione non vi permetterà semplicemente di proseguire ma in tantissime altre situazioni il nostro protagonista andrà incontro a morti molto cruente e sempre piuttosto diversificate.
Gli sviluppatori hanno scelto d'inserire questa particolarità legandola anche agli achievement di Steam (18 su 27 riguardano solo le morti) e omaggiando ancora una volta a quel Dead Space che dal punto di vista del gore, negli ultimi anni, ha sicuramente fatto scuola.
Gli ambienti della Groomlake sono in ogni caso i veri e propri protagonisti di STASIS anche per quanto riguarda il gameplay e in questo senso la cura per il dettaglio che caratterizza il comparto grafico assume un ruolo fondamentale. Tecnicamente non ci troviamo di fronte ad una produzione all'avanguardia, dato che il gioco gira solamente a 720p ma la qualità artistica raggiunge livelli altissimi in ogni zona della nave. Nonostante la risoluzione è davvero difficile non innamorarsi del comparto visivo che offre sempre scorci ispirati e di grande impatto ricchi, inoltre, di parecchi easter egg dedicati alle saghe fantascientifiche più celebri.
Di buona qualità il comparto sonoro che ancora una volta, anche se in misura minore, ci porta alla mente lo straordinario lavoro svolto con Dead Space. Rumori metallici ma anche strani versi gutturali e grida lontane all'interno della nave ci accompagneranno per la maggior parte della nostra avventura, mantenendo sempre alta la tensione e contribuendo alla creazione di un'atmosfera perfetta sotto ogni punto di vista, anche grazie alle musiche di Mark Morgan, vero e proprio veterano del settore conosciuto per il lavoro su Fallout, Planescape: Torment e il recente Wasteland 2. Da segnalare anche la presenza di un buon doppiaggio in lingua inglese con ottime interpretazioni, soprattutto per quanto riguarda il protagonista, John Marachek.
STASIS è quindi un titolo consigliato a tutti? Sicuramente sì, a patto di possedere una buona conoscenza dell'Inglese, fondamentale per risolvere gli enigmi e per comprendere a pieno la trama, e di apprezzare l'immaginario fantascientifico di serie come Alien e Dead Space. Al prezzo attuale di €19,99, l'opera prima di The Brotherhood è un gioco d'assoluta qualità, l'ennesima piccola perla nata grazie a quella fucina di idee, naturalmente imperfetta, che è Kickstarter.