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State of Decay: Year-One Survival Edition- recensione

Un remaster riuscito a metà.

Nuovo giro, nuovo remaster! Questa volta è il turno di State of Decay, il survival free roaming di Undead Labs, ad approda su Xbox One e (nuovamente) su PC con questa Year-One Edition, che comprende tutti i DLC e le due espansioni rilasciate durante gli scorsi mesi, insieme a diversi extra inediti e grafica a 1080p.

Senza fare troppi giri di parole, la rimasterizzazione dell'esclusiva di Microsoft non ci ha pienamente convinto, specialmente sotto il profilo tecnico e delle prestazioni ma, al di là di questo, il gioco conserva l'interessante struttura che ne aveva decretato il successo ormai due anni orsono.

Per coloro che non sono familiari con il primo titolo realizzato degli sviluppatori di Seattle, State of Decay permette di vivere in prima persona l'ennesima apocalisse zombie nella caratteristica Trumbull Valley, una vastissima zona situata negli Stati Uniti e liberamente esplorabile in lungo e il largo sin dall'inizio.

Come ogni buon open world che si rispetti, a far da contorno alle nostre scorrazzate troviamo una storia che lentamente c'introdurrà alle varie meccaniche di gioco che includono un intelligente sistema di crafting, l'organizzazione di un inventario e, soprattutto, la creazione di una base nella quale costruire le proprie difese.

Non lasciatevi ingannare da questo screenshot, la qualità tecnica del titolo Undead Labs raggiunge appena la sufficienz,a nonostante le qualità dell'ultima console di Microsoft.

Arruolare nuove persone nel proprio gruppo è fondamentale, non tanto per via del loro essenziale aiuto durante i continui attacchi dei non-morti, ma anche perché quando diventeremo la cena di uno di essi, prenderemo il controllo di un altro membro all'interno del gruppo. La cosa può verificarsi anche nel caso abbandonassimo il gioco per qualche giorno, dato che non è possibile mettere in pausa il mondo di State of Decay, nemmeno quando le nostre console o PC sono completamente spenti.

Muoversi silenziosamente tra le strade di Trumbull Valley è decisamente consigliato ma non sempre si riescono a ottenere i risultati sperati, visto che gli zombie di State of Decay pare abbiano sviluppato un udito super raffinato. Dimentichiamoci pure di muoverci con uno qualsiasi dei veicoli disseminati sulla mappa senza attirare verso di noi gruppi interi di cattivoni, che tenteranno di farci la pelle anche saltando sulle portiere del bolide che stiamo guidando.

Ed è proprio mentre ci troviamo al volante che vengono a galla i primi difetti di questa Year-One Edition: saltuariamente, infatti, il frame-rate cala anche in maniera vertiginosa a seconda del numero di elementi presenti sullo schermo. Se il problema poteva anche avere senso nella versione Xbox 360, in questo remaster per la nuova console di Microsoft dei rallentamenti così vistosi sono inaccettabili, data la potenza della macchina su cui gira.

Gestire attentamente l'inventario e le scorte di oggetti nella propria base è di vitale importanza, anche se a dire la verità non è poi troppo difficile rifornirsi avendo a disposizione interi quartieri da saccheggiare.

Parlando di difetti è impossibile non menzionare il sistema di collisioni, il quale senza sosta regala poligoni che s'incastrano tra di loro, animazioni legnose, zombie che rimangono a mezz'aria dopo avergli spaccato la testa a suon di picconate ed altri glitch ancora.

Nonostante il discreto upgrade grafico, il comparto tecnico è forse l'unico vero problema che affligge anche la Year-One Edition di State of Decay, un titolo che come la sua incarnazione originale è capace di divertire per decine di ore grazie anche alle due espansioni incluse nel pacchetto, Breakdown e Lifeline.

Ma non è tutto, visto che all'interno sono presenti un nuovo personaggio (l'indiano Gurubani Kaur), nuovi achievement che faranno lievitare il gamescore a 1500 punti, una manciata di nuove armi e munizioni, il supporto al Game DVR e un inossidabile (o quasi) SUV da guidare.

Per concludere, spendiamo qualche parola sulla buona colonna sonora, malinconica ma anche coinvolgente, che riesce a sottolineare i momenti di tensione e la drammaticità del gioco. In occasione di questo remaster, il compositore Jesper Kyd ha composto oltre trenta minuti di musiche inedite.

Occasionalmente, durante le vostre scorrazzate in macchina, potreste incappare in fastidiosi rallentamenti, specie quando attraverserete zone con molti elementi sullo schermo.

Insomma, dopo aver speso diverse ore insieme a State of Decay: Year-One Survival Edition, ci sentiamo di consigliare l'acquisto a tutti coloro che per un motivo o l'altro si siano lasciati scappare l'edizione originale uscita due anni fa, a patto di chiudere un occhio su un comparto tecnico che ogni tanto fa acqua. Se però siete tra coloro che lo hanno amato alla follia su PC e Xbox 360, sappiate che è possibile acquistarlo con uno sconto del 33% su Steam e il marketplace di Microsoft, portandolo da €29.99 agli ancora più invitanti €19.99.

Rimane però un peccato dover affibbiare un 7 ad un titolo che fa del gameplay il suo vero punto di forza. Con qualche sforzo un più da parte di Undead Labs, State of Decay: Year-One Survival Edition poteva surclassare i già buoni risultati ottenuti nel 2013, ma siamo convinti che queste critiche serviranno a spronare gli sviluppatori in vista di un probabile sequel.

7 / 10
Avatar di Manuel Stanislao
Manuel Stanislao: Manuel muove i primi passi nel mondo videoludico all’età di 8 anni, dopo essere rimasto stregato dal NES del vicino di casa. Nel 2010 entra a far parte di JAVS, per poi approdare ad Eurogamer nel tardo 2011 grazie a un'ignota congiunzione astrale.

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