Steep - prova
Oillalaliliu!
La montagna non è per tutti. C'è chi odia il suo essere fredda e maestosa e chi non vede l'ora sia il weekend per mettere gli sci in macchina e raggiungere le piste più belle e ambite. È proprio a questo pubblico che Ubisoft Annecy si rivolge con Steep, il nuovo "simulatore di montagna" in arrivo su PC, PS4 e Xbox One il prossimo 2 dicembre. Com'è facile immaginare dalla partnership con Red Bull, però, lo sviluppatore non si è preoccupato di riprodurre i weekend con la famiglia, fatti di piste baby, skylift e cioccolate calde, ma il lato più estremo, spettacolare e social degli sport invernali.
Lo studio francese, infatti, ha notato come ormai questo genere di attività sia legata a doppia mandata con social network, YouTube e quant'altro. Ancora prima degli sci o delle tute alari le persone controllano di avere pronta la GoPro, in modo da immortalare salti, evoluzioni e follie varie. Un aspetto che non poteva essere ignorato durante lo sviluppo di Steep, se non altro per dargli una forte connotazione multiplayer, grazie alla quale condividere le scoperte fatte e magari organizzare delle follie di gruppo.
Nel DNA dello studio di Annecy, infatti, ci sono diverse collaborazioni per sviluppare la componente multiplayer di serie come Splinter Cell e Assassin's Creed e dunque era naturale per loro creare un'infrastruttura che fosse in grado di mettere in comunicazione e in competizione diversi giocatori.
In Steep non ci saranno semplicemente leaderboard da scalare e gare da completare, ma potremo persino creare delle sfide e lanciarle online, cosicché i nostri amici possano provare a batterci sul nostro stesso campo di battaglia. I sette comprensori, ispirati alle più famose montagne dell'arco alpino come le Dolomiti, il Monte Bianco e il Monte Rosa, sono liberamente esplorabili consentendoci non solo di provare le tante sfide proposte dagli sviluppatori, alcune create in modo da raccontare delle storie che trasmettano lo spirito della montagna, ma anche di cercare lo scorcio di paesaggio preferito, magari per scattare un selfie virtuale o appunto per tracciare un sentiero mai provato prima.
In ogni punto di una montagna, o quasi, sarà possibile scegliere come affrontare la discesa. Le specialità tra le quali scegliere sono quattro, cinque se si considera l'andare a piedi una possibilità realistica per spostarsi: gli sci, lo snowboard, la tuta alare e il parapendio. Ognuna di queste discipline avrà, ovviamente, un sistema di controllo specifico, utile a differenziare le diverse esperienze. La tuta alare, inutile dirlo, è fatta per sfrecciare a pelo della superficie, passare in stretti pertugi e sfidare la forza di gravità. Il parapendio, invece, consente di godere meglio il paesaggio, di planare lentamente e precisamente in un punto, frenando così l'impeto che scaturisce dall'uso della tuta alare.
Lo snowboard è adatto alle discese più semplici, quelle nelle quali ci si vuole principalmente divertire saltando e eseguendo capriole e avvitamenti. Lo sci consente di affrontare le pareti più impegnative o i tracciati pieni di ostacoli. In casi estremi potremo raggiungere a piedi un obiettivo, in modo da poter scovare nuove possibilità inizialmente non previste dal gioco. Ognuna di queste specialità è disegnata per esaltare la spettacolarità degli sport invernali e nonostante alcuni passaggi siano complessi, Ubisoft Annecy non ha voluto creare una simulazione rigorosa. Il nostro alter ego, infatti, potrà subire diversi danni prima di capitombolare, oltre al fatto che tenterà di aggiustare automaticamente il suo equilibrio durante le evoluzioni più ardite.
È anche per questo motivo che non ci sono statistiche, perk e upgrade dei personaggi. L'esperienza che guadagneremo al termine di ogni gara, infatti, serve solo a dare un senso di progressione alla carriera (anche se potremo in qualunque momento affittare un elicottero e andare in cima al Bianco, nonostante questa sia bloccata fino al livello 23) e i tanti oggetti da acquistare servono solo per personalizzare esteticamente il personaggio e differenziarlo da quello dei nostri amici.
Esattamente come nella realtà: l'abito non fa il monaco. In altre parole un equipaggiamento all'ultimo grido non corrisponde necessariamente ad uno sciatore di razza. L'unica differenza con quanto accade sulle montagne reali è che se qualcosa va storto, leggasi "spalmarsi contro un albero a velocità folli con la wingsuite", fortunatamente non succederà nulla di irreparabile e potremo sempre riprendere dall'ultimo checkpont come se nulla fosse successo.
Il focus dell'esperienza è, infatti, più sul cercare di carpire le atmosfere e l'adrenalina che si respirano in alta quota che sul simulare ad ogni costo tutte le sfumature tecnica di ogni disciplina. Questo non vuol dire che non occorrano abilità per portare a termine le gare più complesse, ma che sarà più importante capire la conformazione del terreno e degli ostacoli, piuttosto che impazzire per capire come posizionare gli sci o stare attenti alle correnti ascensionali. Anche per questo non sono presenti nel gioco classiche discipline invernali come lo slalom o il Super G. Il risultato è un prodotto estremamente affascinante nel suo voler essere fuori dagli schemi e nel voler provare a carpire delle sensazioni che in pochi, realmente, hanno mai provato, soprattutto senza il rischio di lasciarci una gamba o peggio.
Quanto a lungo Steep riuscirà a entusiasmare è difficile dirlo. Le Alpi qui digitalizzate sono vaste e ricche di segreti, la possibilità di creare le proprie sfide oltre a quelle pensate dagli autori, le leaderbord online e la possibilità di raggrupparsi con quattro amici per girare e ridere insieme ampliano enormemente le potenzialità del gioco. A nostro avviso, però, il modo migliore per gustarlo è forse da soli, senza musiche in sottofondo e con la finestra ben aperta davanti al muso (o il condizionatore, se siete in estate). I silenzi, il suono del vento nelle cuffie e il rumore della neve sono perfetti e "fanno montagna" più di tutto il resto.
Steep è principalmente un'esperienza e come tale sembra perfetto, perlomeno sulla carta, per la realtà virtuale. Dal punto di vista degli sviluppatori, ovviamente restii a confermare una qualunque compatibilità del gioco coi visori VR, il problema principale è tecnico: PS4 e Xbox One riescono a gestire al pelo la grafica e la fisica del gioco, quindi pensare di sdoppiare l'immagine e spararla alle frequenze necessarie per la realtà virtuale è difficile. Su PC ci sono più speranze, ma al momento Ubisoft Annecy è ancora nella "fase delle indagini".
A nostro avviso il problema principale è più ludico. La prima persona, già presente in Steep, è davvero complessa da gestire perché tra salti, cambi di direzione e scontri, a volte è difficile orientarsi. Pensarla su un casco VR, senza nessun altro senso implicato che aiuti a capire dove sia la direzione giusta e cosa stia succedendo, al momento ci sembra improponibile. Una dolce discesa sul parapendio o una passeggiata sulle creste innevate sarebbero perfette per la VR, ancora ancora la tuta alare (ad averne il coraggio), ma lo sci e lo snowboard sembrano piuttosto difficili da adattare.
Da amanti della montagna non abbiamo che potuto apprezzare Steep, con le sue discese a capofitto, i paesaggi innevati e le imponenti catene montuose che si stagliano all'orizzonte. Da videogiocatori riteniamo che il progetto di Ubisoft Annecy sia ambizioso, ma molto di nicchia, destinato, nonostante la spettacolarità di certe sequenze e l'accessibilità del sistema di controllo, a divertire solo una tipologia di utenti ben specifica.
Questi potrebbero trovarsi di fronte al Pilotwings della montagna. Un titolo onorifico niente male, ma chissà come sarà l'intensità di risposta del il mercato. Coloro che fossero interessati a Steep saranno felici di sapere che il gioco sarà in beta chiusa da domani fino al 14 novembre, mentre la stessa sessione di prova sarà disponibile per tutti dal 18 al 21 dello stesso mese.