Storia di una vita passata a giocare con Spider-Man - articolo
La storia dei videogiochi dedicati all'amichevole Uomo Ragno di quartiere.
Se qualcuno vi chiede di nominare il miglior gioco su Spider-Man di tutti i tempi, non avrete bisogno di sensi di ragno sovrannaturali per dare una risposta. A meno che il nuovo blockbuster esclusivo per PS4 non imposti un nuovo, stratosferico standard per le avventure del tessi-ragnatele, la risposta sarà sempre “Spider-Man 2”, il gioco uscito nel 2004.
Tecnicamente si tratta del tie-in del secondo film con Tobey Maguire ma sembrava più un'avventura basata su Spider-Man più che sul film di Raimi: è stato il primo gioco a catturare a pieno l'essenza del personaggio senza fare affidamento solo sulla lotta o sull'uso dei poteri dell'arrampicamuri ma, semplicemente, lanciando Peter Parker nella giungla di palazzi, strade e grattacieli di New York City e lasciandogli la possibilità di muoversi liberamente con la sua straordinaria agilità.
Spider-Man 2, quindi, è in cima alla lista di giochi usciti, nel corso degli anni, con protagonista il tessi-ragnatele di Manhattan e, credeteci, si tratta di una lista davvero nutrita. Si passa dai tie-in dei film ai giochi Lego Marvel, dai titoli tratti dai fumetti a quel goffo co-op brawler che porta il nome di Spider-Man: Amici o Nemici. Tutte le varie iterazioni che non raggiungono i livelli di qualità di Spider-Man 2, rischiano di diventare un mix confuso e amorfo di tutine rosse e blu e di cameo vocali di Stan Lee.
È davvero un peccato. L'unico altro supereroe ben rappresentato nel mondo del gaming è Batman ma, al netto dei suoi gadget e dell'armatura, Bruce Wayne è solo un uomo. COn i suoi poteri sovrannaturali, Spider-Man è qualcosa di più: è fantastico, spettacolare, sensazionale. Esaminare i giochi di Spider-Man degli ultimi tre decenni è come leggere una biografia del personaggio, un resoconto di ciò che vari sviluppatori, progettisti e dirigenti pensavano che Peter Parker dovesse rappresentare, essere in grado di fare o solo quanto bene poteva essere inserito nelle convenzioni dei videogiochi dell'epoca.
Una delle prime ma godibili uscite legate al personaggio è il The Amazing Spider-Man di Empire Software, titolo del 1990 per computer a 8 e 16bit. Il gioco vedeva protagonista un piccolo sprite raffigurante Spidey calato nel contesto di un platformer che somigliava molto a Monty Mole e Jet Set Willy a causa dei suoi killbot e alle miriadi di pulsanti e leve da attivare. I paesaggi irrealistici e gli eccentrici nemici sono stati giustificati come opera di Mysterio, il supervillain esperto di effetti speciali, e, mentre i vuoti sfondi neri suggerivano un team dal budget ristretto, questo Spider-Man era davvero eccellente.
L'animazione di arrampicata assomigliava più a qualcuno impegnato nell'eseguire degli squat ma, sorprendentemente, non c'erano limiti irraggiungibili dal nostro eroe. Questo Spidey di piccole dimensioni poteva arrampicarsi sulle superfici verticali e sul soffitto e, grazie ad una meccanica di oscillata con la ragnatela, si poteva coprire l'intera lunghezza dello schermo in pochi secondi: data la dimensione ridotta del protagonista, il tutto sembrava assolutamente epico nonostante non ci fossero grattacieli in vista.
Su console, Peter Parker ha speso gran parte degli anni 90 intrappolato in una serie di picchiaduro side-scroller e platformers, giochi robusti ma basilari che davano più risalto alla lotta che alla libertà di esplorazione. Vigilare sulle strade di New York City affrontando rapinatori e criminali si sposa alla grande con la backstory del personaggio ma, guardando indietro, non ci sono state molte occasioni per farlo.
Erano prodotti che attingevano a piene mani dalla continuity dei fumetti, adattando famose storyline della Marvel come Maximum Carnage ma, nonostante ciò, si trattava di giochi abbastanza semplici in stile Double Dragon e Golden Axe e la sensazione era che qualsiasi eroe poteva prendere il posto di Spider-Man senza che nessuno se ne accorgesse. Erano tutti titoli abbastanza godibili ma non si aveva quasi mai la sensazione di essere un ragazzino dal forte senso dell'umorismo che si nasconde dietro ad una maschera per non mostrare le insicurezze dovute al suo ruolo da vigilante.
La situazione cambiava leggermente quando Spidey si trovava in un cast composto da diversi elementi. Durante lo sviluppo del picchiaduro arcade degli anni '90, Marvel Super Heroes, Capcom ha preso ispirazione dal lavoro svolto da Todd McFarlane sul personaggio, il noto artista che ha enfatizzato il lato “ragnesco” di Spider-Man re-immaginando la sua fisicità come una sorta di contorsionista invece che un eroe tutto d'un pezzo. Questa particolare versione del personaggio, costantemente ricurvo in una posizione innaturale e scomodissima, è apparsa in vari giochi di Capcom, fino al Marvel Vs Capcom Infinite del 2017.
Sotto gli auspici del publisher Activision, gli anni 2000 erano un'età d'oro per i giochi di Spider-Man, un periodo in cui il successo sfrenato della trilogia cinematografica di Sam Raimi e una serie di titoli per console sembravano completarsi a vicenda. Quella simbiosi simile a Venom si manifestò anche nel mondo reale, con alcuni dirigenti di Sony / Columbia che decisero, addirittura, che il primo film di Spider-Man e l'originale PlayStation 3 meritavano di condividere lo stesso font di branding.
Dopo il successo di Spider-Man 2, i giochi successivi erano semplicemente basati sullo stesso concetto di libertà di esplorazione di New York City. Il cartoonesco Ultimate Spider-Man era dotato di uno stile fantastico ma anche di una meccanica di oscillazione notevolmente semplificata. Nell'oscuro Spider-Man: Web of Shadows, la Grande Mela stava soccombendo lentamente ad un'infestazione aliena che aveva trasformato i cittadini in feroci zombie arrampica-muri. Questi titoli erano quasi tutti davvero ben sviluppati e divertenti da giocare ma sembravano solo delle piccole variazioni sullo stesso tema.
Dopo l'enorme successo dell'open-world Grand Theft Auto 3, titolo che ebbe un'enorme influenza su Spider-Man 2, Rockstar ha potuto tranquillamente spostarsi su altri personaggi e altre città, per i capitoli successivi. Purtroppo (o per fortuna), Spider-Man, invece, è sempre legato alla sua città natale. Nel 2010, Beenox ha scosso le acque con successo con il suo Shattered Dimensions, un titolo di ottima fattura che inseriva nell'equazione ben 4 Spider-Men diversi, provenienti da differenti dimensioni del multiverso. All'improvviso, Spidey ha potuto staccarsi da NYC e scatenarsi in ambientazioni completamente inedite. Nota di merito per la versione 2099 di Spider-Man, una delle nostre preferite, che ha avuto uno spazio importante sia in Shattered Dimensions che nel suo sequel, Edge of Time.
La ripresa del franchise cinematografico nel 2012, ha dato il via ad un piccolo reboot in stile Spider-Man 2, con il nostro eroe che poteva oscillare liberamente tra le strade di NYC. The Amazing Spider-Man ha rappresentato una svogliata transizione verso la next-gen con un modello del personaggio molto più grande e con l'abilità di fermare il tempo per catapultarsi verso punti predefiniti con l'ausilio della ragnatela anche se, va detto, la colonna sonora di Gerard Marino era davvero memorabile, anche più di quella composta da James Horner per il film. A torto o a ragione, nessuno è sembrato particolarmente interessato a The Amazing Spider-Man 2, il film del 2014, anche se includeva la migliore versione del costume mai apparsa su schermo fino a quel momento. Anche il gioco d'accompagnamento, inoltre, non era sicuramente tra i migliori mai prodotti, a causa di una realizzazione tutto sommato approssimativa e ad un'interfaccia utente pensata, probabilmente, per un pubblico di bambini.
Quasi 30 anni dopo, dunque, Spider-Man 2 è ancora il campione. Se dovessimo scegliere un secondo posto, sarebbe sicuramente Spider-Man Unlimited, il gioco freemium per smartphone che ha appena raggiunto il suo quarto anno di vita. Si tratta di un endless runner che provoca una vaga dipendenza creato basandosi sull'enorme multiverso della lore di Spider-Man e con una mole di contenuti davvero strepitosa. Collezionare gli oltre 414 personaggi richiederà una vita di tempo, una barca di soldi o entrambe le cose ma si tratta di Spider-Man nella sua forma più pura: oscillazioni, pericoli, intoppi ma, soprattutto, caparbietà.