Stormland - recensione
Insomniac arriva su Oculus con uno shooter sci-fi open world.
Dopo Asgard's Wrath, arriva su Oculus Store un altro grande titolo AAA esclusivo che attendevamo con estremo interesse, principalmente perché sviluppato dal rinomato sviluppatore Insomniac Games. Se Il primo ci ha portato in un universo mitologico norreno tra mostri, draghi e incantesimi, Stormland di Insomniac è un gioco decisamente diverso. Si tratta infatti di uno shooter open world con ambientazione sci-fi.
In Stormland vestiremo i panni di Vesper, un simpatico robot che si ritrova da solo, non ricordando più gli eventi che hanno decimato i suoi amici androidi. C'è quindi una modalità storia che inizia così, e che ci accompagnerà nel corso dell'avventura guidandoci nel favoloso mondo di gioco sospeso tra le nuvole, guidandoci passo dopo passo all'apprendimento di tutte le meccaniche di gioco che è necessario comprendere per avanzare. La curva di apprendimento non è troppo impegnativa e, grazie ai tutorial, risulta anche a tratti piacevole grazie a un semplice ma efficace tutorial.
Sostanzialmente l'avventura ci propone di affrontare e superare tre differenti aree sospese tra le nuvole (simili a delle isole galleggianti), collegate tra loro tramite ascensori gravitazionali. Il passaggio all'area successiva avviene tramite il completamento e l'ottenimento delle chiavi per eseguire il warp. L'area finale è rappresentata dal Terminus, la zona più ardua, presidiata dai robot più forti, agguerriti e pericolosi. Fortunatamente, prima di arrivare lì avremo modo di potenziarci tramite una serie di upgrade quasi interminabili strutturati in modo davvero eccellente.
Ogni braccio può essere letteralmente rimosso per far posto a un'arma con relativi slot e perk. In totale ci sono sei armi, tra cui uno shotgun, una SMG e un fucile automatico. Armi che possono essere potenziate in gittata, danni inflitti e capacità del caricatore. Possiamo persino raccogliere un'arma lasciata dai nemici e distruggerla con la potente morsa della mano per tramutarla in munizioni o altri materiali utili al crafting. Quest'ultimo aspetto consente di creare munizioni avanzate, oggetti e varie componenti utili nel corso dell'avventura.
L'avventura di per sé non è molto lunga. Senza correre troppo, siamo riusciti a completarla in circa 8 ore, ma si può terminare anche in minor tempo. Questo anche perché il mondo di gioco, guardando strettamente alle dimensioni, è molto più piccolo di quello degli open world AAA commerciali. Ma qui entra in scena la natura particolare, se non unica, di Stormland.
Il sistema di gioco permette letteralmente di volare e di aggrapparci su praticamente qualsiasi superficie o struttura. Tramite le nostre mani possiamo afferrare rami, tronchi, edifici e quant'altro, per guadagnare posizioni di vantaggio e lanciarci nel vuoto. Ci sono poi tutta una serie di potenziamenti che permettono di modificare ed estendere la capacità di librarsi nel vuoto.
Muovendo le braccia in avanti dopo un balzo è possibile planare per estendere la gittata dello slancio: le braccia hanno anche la funzione di "timone", e tramite i grilletti si può accelerare o rallentare velocità. Purtroppo o per fortuna, in Stormland ci si può muovere solo così: non ci sono possibilità di teletrasporto e siccome il sistema di combattimento è strutturato per avvantaggiarsi dalle planate (si può sparare anche mentre si è in volo), questo sarà un vero e proprio problema per chi soffre particolarmente il motion sickness.
Stormland è uno shooter con un sistema di combattimento profondo, articolato e avvincente, ma è l'esplorazione che ne costituisce l'elemento chiave e differenziante dal resto delle esperienze VR simili. Il mondo è infatti disseminato di posti in cui atterrare e di oggetti, upgrade ed elementi da raccogliere, per cui parallelamente alla quest principale c'è molto altro che fa da contorno.
La trama principale la si può anche affrontare in co-op con un amico o con giocatori sconosciuti, anche se questo è un aspetto che non siamo riusciti a testare granché in fase di recensione. Ma è comunque un'opzione ben accetta.
E dopo aver finito la storia che si fa? Insomniac ha adottato la brillante soluzione di un mondo ciclico generato proceduralmente che si resetta ogni settimana, precisamente di martedì. E così, se prima di martedì non avrete superato il Terminus, il mondo cambierà radicalmente con nuove quest e quant'altro, ma manterrete tutti gli upgrade sbloccati. Viceversa, se avrete completato la storia prima del reset, gli upgrade verranno azzerati ma affronterete una nuova avventura con nemici ogni volta più duri da uccidere.
Una soluzione brillante che va ad ampliare una longevità che diversamente sarebbe troppo scarsa. La possibilità di ripercorrere la storia in un mondo nuovo l'avevamo già vista in Diablo 3, e funziona. Tuttavia le meccaniche rimangono sempre le stesse e alla lunga risultano ripetitive, poiché si tratta sempre di andare da un punto all'altro, di far fuori determinati nemici, raccogliere oggetti o potenziamenti, e alla fin fine sempre di salire all'ultimo piano dell'universo sospeso tra le nuvole. Può andare bene dunque per un po', ma alla lunga (specialmente giocando da soli) potrebbe stancare.
Per quanto concerne ora l'aspetto tecnico, abbiamo testato Stormland su una macchina composta da AMD Ryzen 7 1700x, 16GB di DDR4 e AMD Radeon RX 590 8GB, sfruttando il visore Oculus Rift S. Pur non essendo una configurazione di fascia alta, il gioco è riuscito a girare con buoni frame-rate a dettagli medio-alti, restituendo paesaggi e ambientazioni dettagliati, coinvolgenti e gradevoli alla vista. Questo è un buon segno, considerando i requisiti alti consigliati dallo sviluppatore.
Quel che rende particolare, e per certi versi unica, l'esperienza di Stormland è però l'esplorazione ed il modo in cui ci si sposta per il mondo sospeso tra le nuvole. La sensazione di libertà è simile a quella VR di No Man's Sky, solo che qui si fa perno sulle arrampicate piuttosto che sui jetpack.
Il combattimento è divertente e molto soddisfacente: i nemici reagiscono realisticamente ai colpi subiti e presentano punti deboli chiaramente evidenziati che spesso è difficile (ma anche interessante) cercare di colpire mentre ci si sposta. Anche se l'IA non ci è parsa sempre impeccabile.
Tirando dunque le somme, Stormland è un gioco valido e decisamente particolare ma indubbiamente non per tutti. Se vi piace la libertà estrema e la sensazione di librarvi nel vuoto, e amate anche gli shooter sci-fi come Crysis, è decisamene un gioco che può fare per voi e può divertirvi specialmente se avete amici con cui giocarlo in co-op. Statene però alla larga però se soffrite di motion sickness!