Skip to main content

Street Fighter IV

Ritorna il picchiaduro più famoso di tutti i tempi.

Anche nelle modalità di gioco ritroviamo quella prudenza evidenziata nella giocabilità. Capcom ha infatti deciso di epurare il proprio titolo da eventuali stramberie che poco hanno a che vedere con il genere, mantenendosi entro binari sicuri. L'Arcade Mode ci mette sempre dinnanzi ad otto nemici: i primi sei estratti casualmente, mentre il settimo e l'ultimo saranno rispettivamente il nemico giurato del nostro protagonista e Seth, new entry e boss definitivo di questo quarto capitolo. Anche potendo settare il livello di difficoltà, Seth rimane un vero osso duro, compensando la carenza di appeal con una bastardaggine davvero degna di nota. La sua abilità nell'imitare gli stili altrui vi farà urlare di rabbia in più di un'occasione, credetemi.

La storia personale di ogni combattente sarà narrata tramite un prologo ed un epilogo, nei quali si tenta (ma non sempre si riesce) di dare motivazione ai combattimenti. L'anima dei peronaggi è mantenuta fedelmente, ma crediamo che in molti si ritroveranno a storcere il naso nonostante la pregevole fattura dei filmati. Si poteva approfondire l'aspetto psicologico dei protagonisti ma, visti i risultati, non vediamo altro valido pretesto se non il puro e semplice piacere di combattere. La modalità Arcade si manterrà parecchio allettante almeno fino a che avrete la possibilità di sbloccare quei personaggi inizialmente non selezionabili. Parliamo di combattenti del calibro di Cammy, Fei Long o l'italianissima Rose, per intenderci.

I neofiti possono prendere dimestichezza con i comandi tramite le modalità Allenamento e Sfida. Qui potrete imparare le varie tecniche e i differenti stili di lotta senza particolari problemi, allenandovi in sfide a tempo o nella classica sopravvivenza. Le sfide faranno riferimento di volta in volta a determinate condizioni (livello della barra di energia, mosse da eseguire ecc...) e si rivelano efficaci per testare gradualmente le proprie abilità. Nulla di nuovo sotto il sole, ma rimangono feature caldamente consigliate, soprattutto per quanti potrebbero avere difficoltà ad acclimatarsi nelle dinamiche di gioco. Gli appassionati di vecchia data potranno invece sorvolare dedicandosi da subito agli incontri: poco è cambiato dai tempi di SF II, e non si farà fatica a trovare il feeling (e in gran parte dei casi le medesime mosse) di un tempo. La modalità Versus permette infine di sfidare i propri amici in linea con gli standard che ci saremmo aspettati. Come ogni picchiaduro che si rispetti, è questa la modalità che giocherete maggiormente.

Blanka è forse il personaggio peggio caratterizzato del titolo, ma dare sfogo alla sua natura animalesca rimane sempre qualcosa di

Non possiamo non spendere due parole sull'impianto artistico del titolo. Abbiamo appurato che nulla sia stato stravolto in termini di gameplay, ma il salto generazionale richiedeva poligoni e texture degni dei nuovi hardware. Un lavoro che nei personaggi e nella generale estetica del gioco raggiunge vette sbalorditive. Se le ambientazioni e le musiche non saranno propriamente memorabili (non tutte almeno) il design dei personaggi e la vitalità delle loro movenze (così come le espressioni facciali) rivelano senza dubbio la disincantata celebrazione della propria storia. I personaggi avrebbero potuto cambiare, mostrarsi in qualche modo "differenti". Capcom ha invece deciso di riproporli tali e quali, non solo nel parco mosse, ma anche nelle rispettive e iconiche identità, giocando con la propria mitologia senza per questo volersi prendere troppo sul serio.

Diciamolo apertamente: Capcom ha scelto di andare sul sicuro nella speranza di mantenere la tradizione del brand e assicurarsi l'appoggio incondizionato dei nostalgici. L'impresa è mirabilmente riuscita, proprio grazie all'enorme competenza del team capitanato da Ono. L'inedito e irriverente stile grafico utilizzato sposa quindi perfettamente le esigenze autocelebrative insite nel progetto, rimarcando in maniera efficace il delicato equilibrio tra passato e futuro cui abbiamo accennato in apertura. Ecco perché sentiamo il bisogno di ripetere: se vi aspettate una rivoluzione dell'intero genere ne rimarrete delusi. Ciò che realmente manca al gioco è forse quel meraviglioso senso di scoperta che SF II aveva saputo regalare. L'eredità, d'altronde, era certamente tra le più pesanti. Nonostante questo, non esitiamo a tributare il nostro plauso a Capcom, che ha dimostrato di avere spalle abbastanza larghe da sostenere simili ambizioni. Eurogamer non accetta mezze misure, lo sapete già, ma sappiate che potete benissimo aggiungere un mezzo punto al numero azzurro posto qui sotto. Nessuno di noi ve ne farebbe una colpa.

8 / 10