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Stygian: Reign of the Old Ones - recensione

L'horror RPG ispirato ai libri di H.P. Lovecraft

Se c'è uno scrittore che più di tutti ha influenzato il panorama videoludico con il suo operato, quello è H.P. Lovecraft, considerato come uno dei precursori della fantascienza angloamericana. Dopo "Call of Cthulu" e "Sinking City", a trarre ispirazione dal mondo lovecraftiano è ora Stygian: Reign of the Old Ones, horror RPG disponibile su PC.

Ambientato negli anni Venti del 1900, il gioco si apre sulla distopica e negletta città di Arkham, luogo dimenticato dal mondo, in cui la scarsa popolazione cerca di sopravvivere tra la morte e la follia. Sviluppato da Cultic Games e pubblicato da 1C Entertainment, il titolo si presenta come un RPG puro fin dalle prime fasi di gioco. 

Sarà presente, infatti, la possibilità di creare un personaggio di tutto punto scegliendone il genere, l'aspetto fisico e l'età. Quest'ultima non sarà puramente un dato anagrafico, bensì un elemento che influenzerà positivamente o negativamente le nostre caratteristiche. Scegliendo, infatti, un'età avanzata, il protagonista acquisirà maggiore saggezza al costo di alcune capacità. Viceversa, un aspetto più adulto permetterà di possedere maggiori skill point nelle abilità fisiche.

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Ma la vera e propria personalizzazione si ha con la scelta degli Archetipi, otto macro categorie tra cui scegliere, a loro volta suddivise in altrettante personalità: Accademico (scienziato, ricercatore, psichiatra o fisico), Aristocratico (patrizio, prodigo, linea di sangue maledetta o eredità in bancarotta), Criminale (ganster, ladro, sicario o truffatore), Esploratore (avventuriero, pioniere, montanaro o cacciatore), Investigatore (detective, detective dell'occulto, ex poliziotto o cacciatore di taglie), Occultista (società segreta, mesmerista, occultista immorale o alchimista), Performer (attore, attore cinematografico, prestigiatore o millantatore) e Soldato (capitano, intelligence militare, marina o vigilante).

Avremo poi anche la possibilità di scegliere il Credo del nostro personaggio. Questo non indica la morale o l'inclinazione del protagonista, bensì la sua percezione del mondo e come si porrà nei suoi confronti. Non potrà essere cambiato durante l'avventura e influenzerà le risposte disponibili nei dialoghi. È possibile scegliere tra: Umanista, Materialista, Nichilista, Religioso, Razionalista ed Esoterico. 

Una volta creato l'identikit del protagonista e scelto il suo nome, sarà finalmente la volta di una caratterizzazione in pieno stile gioco di ruolo. Il sistema di personalizzazione delle abilità ricalca notevolmente quello classico di D&D, dove ogni caratteristica dipende dall'abilità sviluppata o dal profilo scelto in precedenza. 

Il combattimento a turni permette di spostarsi su una scacchiera, programmando e organizzando ogni mossa in base agli AP del personaggio.

Il gioco si apre all'interno di una visione: il protagonista segue assiduamente un individuo dall'aspetto criptico e inquietante, il Dismal Man. Questa figura si limita a condurci per le strade di Arkham, mostrandoci quanto questo mondo dimenticato possa sprofondare nella follia. Una volta risvegliati, ci troveremo così di fronte a un grande enigma e ci metteremo alla ricerca di quest'uomo misterioso.

Perfino il nostro scopo è ancora incerto: vendetta, salvezza e conoscenza sono solo alcuni dei motivi che possono guidare la nostra ricerca. Solo uno, però, sembra essere il limite: il Black Day, una sorta di seconda apocalisse in cui l'uomo dovrà lottare per la propria vita, ma anche per la propria sanità mentale. 

Ed è proprio quest'ultima a essere un elemento chiave e fondamentale da tenere sempre sotto controllo. Più ci si addentra nell'oscurità di Arkham più si correrà il rischio di perdere la testa e cadere nella piena follia, che può portare, al di sotto di una certa soglia, perfino alla morte. 

Gli archetipi influenzano le scelte in-game del personaggio e sbloccano abilità utili sia in battaglia che durante la fase d'esplorazione.

Stygian si presenta come un classico punta e clicca durante le fasi esplorative e dialogiche, per trasformarsi in uno strategico a turni durante le battaglie coi nemici. All'interno di esse potremo scegliere tra una serie di azioni, tra cui l'attacco (melee o a distanza), la difesa, il saccheggio e la fuga. Quest'ultima ha una particolare caratteristica: non è infatti obbligatorio uccidere tutti i nemici in campo. Una volta sconfitti alcuni di essi, si aprirà una via di fuga "speciale" che ci permetterà di abbandonare il campo di battaglia, proseguendo per la nostra strada, senza però rischiare di imbatterci di nuovo in essi. 

Punto di forza all'interno del gameplay rimane sicuramente l'elevata possibilità di crafting, grazie a materiali e oggetti reperibili attraverso l'esplorazione o presso botteghe e antiquari, e lo sviluppo delle magie occulte. Queste ci permetteranno di far fuori velocemente orde di nemici, in cambio però della salute mentale. Sviluppare e padroneggiare la magia nera diminuirà il nostro contatto con la realtà e con gli altri personaggi, ma ci permetterà di ottenere notevoli vantaggi negli scontri. È quindi fondamentale trovare un equilibrio per usufruire delle capacità occulte a nostro piacimento. 

All'interno del nostro party sarà possibile ospitare altri due personaggi principali, dei quali potremmo controllare lo sviluppo delle magie e l'equipaggiamento. Altri personaggi secondari potranno unirsi a noi per scopi diversi, chi per denaro, chi per cause personali, risultando molto utili sia nella risoluzione di enigmi che nelle battaglie. Tuttavia questi non saranno personalizzabili ma sarà comunque possibile controllarli in battaglia. 

Guadagnando esperienza è possibile spendere dei punti sia per migliorare abilità già apprese, sia per impararne di nuove.

A caratterizzare le fasi esplorative sono anche una serie di mini quest che ci permetteranno di conoscere meglio la storia di Arkham e di reperire interessanti oggetti. Ogni dialogo presenta una vasta scelta di risposte, alcune delle quali influenzate dall'archetipo e dal credo scelti all'inizio del gioco. Tali risposte ci permetteranno, inoltre, di mettere in pratica determinate skill e di guadagnare esperienza (da spendere poi come punti abilità). L'attegiamento che sceglieremo di seguire influenzerà non solo le informazioni che riceveremo, ma anche l'intera storia e come il protagonista si porrà nei confronti delle situazioni che dovrà affrontare.

Ciò che rende Stygian davvero caratteristico è lo stile dei disegni e l'utilizzo di una palette di colori tono su tono e desaturata. La prospettiva 2D permette una chiara visione del paesaggio e dell'ambiente circostante, permettendoci di scegliere tra una telecamera fissa sul personaggio o una mobile e più esplorativa. A incrementare il look tetro e il mood conturbante è una colonna sonora incalzante, ansiogena e a tratti malinconica. Non fatevi ingannare dallo stile grafico o da una visuale in due dimensioni: effetti sonori e melodia di gioco riusciranno a mettere inquietudine anche ai giocatori più coraggiosi. 

Tuttavia questa caratterizzazione così marcata può svelare anche l'altro lato della medaglia: se non siete appassionati della letteratura lovecraftiana o non amate particolarmente questo stile di gioco, Stygian potrebbe rivelarsi a tratti ripetitivo e monotono. In più, segnaliamo un'interfaccia non sempre intuitiva e poco user-friendly (capita più volte di selezionare un'opzione o un'azione e dover intuilmente cliccare su un altro tasto per confermarla). 

L'inventario del personaggio ha un'interfaccia chiara e intuitiva. È suddiviso tra generi alimentari, armi e oggetti importanti che possono essere facilmente utilizzati nel crafting.

Eppure vi consigliamo di dargli una chance: che siate appassionati del genere o neofiti, con il suo mood tetro e inquietante e la sua immensa personalizzazione, Stygian è un ottimo punto e clicca dal sapore retrò. Il titolo è capace di soddisfare sia gli amanti degli RPG, sia chi è in cerca di una storia affascinante e intrigante, buttando un occhio a elementi horror tipici della letteratura dark fantasy dei primi anni del '900.

7 / 10
Avatar di Giulia Migliore
Giulia Migliore: Classe '93, è cresciuta a pane e videogiochi. Appassionata alla saga di Final Fantasy, che non ha mai abbandonato, decide di fare del mondo videoludico il suo lavoro e la sua vita. Ricercatrice ossessiva di dettagli, amante del nonsense e delle battute demenziali.

Scopri come lavoriamo alle recensioni leggendo la nostra review policy.

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