Sundered - prova
Potere o umanità? Un folle viaggio nel soprannaturale.
Pre-alpha, Kickstarter, generazione procedurale. Tre concetti che già presi singolarmente spaventano non poco e non convincono parecchi giocatori ma che uniti all'interno di un unico progetto non possono che alimentare più di un dubbio. È quindi con un sano e inevitabile scetticismo ma anche con una buona dose di curiosità che ci siamo avvicinati a Sundered. Per chi non avesse mai sentito parlare di questo titolo, ci troviamo di fronte a un "roguevania" (un particolare tipo di metroidvania che unisce le caratteristiche tipiche del genere a quelle dei roguelike), partorito dalle menti che ci hanno regalato l'interessante Jotun (https://www.eurogamer.it/articles/2016-10-20-jotun-recensione), i ragazzi di Thunder Lotus Games.
Proprio come accaduto nel caso di Jotun, la software house ha deciso di affidarsi al crowdfunding e in particolare a Kickstarter lanciando il 16 gennaio una campagna che si è rivelata immediatamente un successo. In appena ventiquattrore l'obiettivo di CA$25.000 è stato raggiunto e con diversi giorni ancora a disposizione, Sundered si è messo in saccoccia più quasi CA$100.000.
Un successo meritato o un fuoco di paglia destinato a estinguersi precocemente? Per scoprirlo ci siamo tuffati nella pre-alpha gentilmente fornitaci degli sviluppatori per conoscere alcuni dettagli di ciò che i giocatori PC e PS4 (Sony è marketing partner) si potranno aspettare nel mese di luglio, finestra di lancio in cui il pericoloso e oscuro mondo di Sundered dovrebbe definitivamente svelarsi di fronte ai nostri occhi.
La build che abbiamo testato su PC non conteneva alcun accenno di trama ma dalle informazioni condivise dagli sviluppatori e dalla pagina Kickstarter sappiamo che vestiremo i panni di Eshe, un meccanico che viaggia insieme a un gruppo di nomadi che durante la ricerca di un amico disperso viene sorpresa da una strana tempesta di sabbia che la costringe all'interno di un misterioso abisso. Queste sterminate caverne si riveleranno la dimora di un gigantesco potere che ha spinto il mondo sull'orlo della distruzione centinaia di anni fa, in un cataclisma che viene ricordato come il "Terrore".
Un incredibile potere che ha attratto principalmente due fazioni, un gruppo armato particolarmente avanzato dal punto di vista scientifico, le Valchirie, e gli Eschaton, dei folli membri di un culto che segue gli insegnamenti di una divinità oscura. Proprio quest'ultimi sono stati i nemici principali che abbiamo affrontato in quella che nella versione finale di Sundered sarà la seconda regione esplorabile (in tutto saranno tre).
Sin dalle prime fasi di gioco abbiamo preso confidenza con quella che è la struttura del mondo di gioco confezionato da Thunder Lotus Games. L'esplorazione della nostra Eshe è partita da una sorta di stanza sicura in cui torneremo ogni volta che moriremo e in cui potremo migliorare le nostre capacità ed equipaggiare abilità e perk specifici. Come ogni roguelike che si rispetti anche in questo caso la progressione sarà uno degli elementi cardine dell'esperienza di gioco. Uccidendo nemici o distruggendo forzieri e oggetti guadagneremo, infatti, dell'esperienza in grado di migliorare le statistiche della protagonista.
Esplorando particolari zone o eliminando dei miniboss, inoltre, potremmo ottenere dei perk o degli Antichi Frammenti (Elder Shards). I primi sono equipaggiabili all'interno dello skill tree e garantiscono bonus ed in alcuni casi malus specifici costringendoci a un attento bilanciamento tra vantaggi e svantaggi. I secondi permettono, invece, di "corrompere" un'abilità per renderla più potente sacrificando in parte l'umanità della protagonista. Quest'ultimo aspetto avrà dei risvolti anche sulla narrazione che si basa su una presenza di finali multipli la cui qualità al momento non possiamo, ovviamente, valutare.
Come ogni roguelike la morte fa parte dell'esperienza ed è pressoché inevitabile in certi scontri particolarmente ostici con nemici che attraverso lo spawn dinamico introdotto dagli sviluppatori spuntano a cadenza più o meno regolare fino a dar vita a situazioni al limite della sopravvivenza con orde di Eschaton che occupano letteralmente tutto lo schermo. In questi casi la fuga si rivela un'eventualità tutt'altro che da scartare ma anche la conformazione dell'abisso in cui ci troviamo rappresenta un ulteriore difficoltà da affrontare.
La regione che abbiamo esplorato, esattamente come l'intero gioco, si fonda su una generazione procedurale gestita in maniera quanto meno peculiare. Sono presenti delle aree particolarmente importanti che non vengono mai modificate mentre quelle che le circondano cambiano a ogni run. Si tratta di una soluzione interessante pensata per garantire una conformazione dei livelli casuale e per incentivare la rigiocabilità ma allo stesso tempo dare vita a un mondo di gioco curato sin nei minimi dettagli.
Una cura riposta anche nel sistema di combattimento che attraverso un'impostazione semplice e intuitiva risulta accessibile ma anche appagante da padroneggiare. Una tipologia di attacco (la direzione dell'analogico sinistro darà vita ad attacchi diversi), il salto, una schivata, la possibilità di sparare con una sorta di fucile devastante ma dalle munizioni limitate e la gestione delle varie abilità ad ampliare il ventaglio di possibilità.
Nella sua semplicità il gameplay e in particolare il combat system, riesce a funzionare in maniera egregia con ogni tipologia di nemico. Si passa da quelli più basilari fino ad arrivare a varianti dotate di poteri particolari e a veri e propri miniboss caratterizzati da un pattern di attacco e di movimento completamente unico. Non si può, inoltre, non parlare dell'unico boss presente all'interno di questa build (nella versione finale saranno sei): Hysteria, un gigantesco soldato Valchiria corrotto. Si tratta di una creatura mastodontica, artisticamente ispirata e davvero ostica da eliminare. Dopo parecchi tentativi ci siamo riusciti solo dopo essere sopravvissuti a uno scontro tiratissimo durato ben dieci minuti.
Se l'impostazione generale del titolo poteva effettivamente suscitare qualche dubbio la ricercatezza dal punto di vista estetico era invece una garanzia sin dall'annuncio del progetto. Già con Jotun, d'altronde, Thunder Lotus aveva dimostrato di avere un talento artistico invidiabile e anche con uno stile e delle ambientazioni diverse ci troviamo di fronte a un gioco tutto da ammirare e che può godere dell'accompagnamento di musiche inquietanti e malate al punto giusto. Per quanto riguarda il lato puramente tecnico abbiamo incontrato un piccolo bug legato alla morte di Eshe e alcuni cali di frame rate appena avviata la partita ma complessivamente il lavoro svolto pare già piuttosto solido.
Nonostante la natura di pre-alpha suggerisca cautela, le nostre cinque ore con Sundered ci hanno dimostrato come il progetto si basi su delle fondamenta assolutamente solide e sicure. Il gameplay si dimostra frenetico e di ottima fattura con delle boss fight mastodontiche, impegnative e soddisfacenti mentre la decisione di unire il genere dei metroidvania con una particolare forma di generazione procedurale pare decisamente azzeccata.
Sicuramente è troppo presto per promuovere a pieni voti il lavoro di Thunder Lotus Games ma se la software house dimostrerà una certa cura nell'aspetto narrativo e del lore e una buona varietà negli altri contenuti che non abbiamo potuto visionare, avremo tra le mani un gioco che farà gola a parecchi palati.