Sunless Skies - recensione
“Letteratura interattiva” nello spazio profondo.
Una base GDR steampunk, due cucchiaini di roguelike, un pizzico di librogame, una spruzzatina di survival ed esplorazione quanto basta.
Se fosse una ricetta, sarebbero questi gli ingredienti di Sunless Skies, nuovo titolo sviluppato dai ragazzi di Failbetter Games, team indipendente britannico che ha già dimostrato un certo talento prima con il browser game Fallen London e poi con Sunless Sea.
Sunless Skies, finanziato grazie ad una campagna Kickstarter pubblicata il febbraio 2017, è disponibile in accesso anticipato su Steam dall'1 settembre del 2017. Status che il gioco ha mantenuto per circa un anno e mezzo, fino a poche settimane fa, quando la software house ha rilasciato la versione definitiva (inizialmente prevista a maggio 2018).
Ma bando alle ciance: come è questo Sunless Skies? Proprio come il suo fratello gemello in mare aperto (Sunless Sea), siamo di fronte ad un'esperienza pregnante dal punto di vista narrativo, lentissima per gli standard odierni ma che riesce ad avvolgere il giocatore in un'atmosfera gotica unica, trascinante, in certe situazioni frustrante quanto stimolante. Un ossimoro che ben descrive l'unicità e la bellezza di Sunless Skies.
Per andare sul concreto, Sunless Skies si compone di due meccaniche principali: l'esplorazione bidimensionale a bordo della navicella spaziale (con anche basiche battaglie in tempo reale e una piccola componente gestionale dell'astronave) e un sistema di scelte multiple che ricorda molto da vicino i librogame o i giochi di ruolo testuali per la quantità di testo proposta. Se la fase di navigazione a bordo della navicella non suscita sensazioni di stupore - nonostante la bontà degli scenari e un più che discreto level design - è la narrazione dinamica (e letteraria) a rendere Sunless Skies un prodotto davvero unico nel suo genere.
Sulla nave spaziale (proprio come sul vascello di Sunless Sea) saranno moltissime le situazioni che il capitano di turno è chiamato a gestire: la mancanza di cibo, bugie e segreti che serpeggiano fra i membri della ciurma, malattie, omicidi, personaggi spesso sopra le righe e tantissimo altro ancora. Ovviamente il tutto declinato da una struttura testuale causa-effetto arzigogolata, piuttosto complessa e molto descrittiva.
Il viaggio di Sunless Skies è una perenne lotta di sopravvivenza tra una stazione spaziale e l'altra, un continuo e claustrofobico tragitto da un punto all'altro delle mappe di gioco che il giocatore dovrà imparare a percorrere nel minor tempo e con la maggior cautela possibili. E qui entra in gioco anche una forte componente survival: se non si fa attenzione alle scorte di cibo e di carburante la situazione precipiterà ben presto fino a giungere in breve tempo al game over.
Ad ogni azione del giocatore, inoltre, il sistema di gioco risponderà con reazioni spesso imprevedibili: da premi come risorse o oggetti per la nave a situazioni che possono rivelarsi addirittura fatali. Il segreto per sopravvivere nel duro mondo di Sunless Skies è la calma. Mai farsi consigliare dalla fretta.
Avrete capito, se siete arrivati a questo punto della nostra recensione, che Sunless Skies non può essere valutato semplicemente per il suo gameplay più tradizionale - a dire il vero un po' grezzo e confusionario nella sua impostazione - ma più correttamente per le emozioni che suscita e le immagini che riesce a ricreare nella mente del giocatore.
Ecco perché potremmo definire Sunless Skies come "libro interattivo". In effetti in Sunless Skies l'utente più che del giocatore veste i panni del lettore. Non passivo, sia chiaro. E i contenuti che ci si troverà a leggere sono di una qualità rara per un videogioco, al pari di un buon romanzo sci-fi.
Quello che è il punto di forza del nuovo pargolo di Failbetter Games si rivela però anche il più grane limite: capiterà spesso che le lunghe sequenze di lettura siano fini a se stesse e non realmente utili al divertimento e al coinvolgimento del giocatore (dopotutto stiamo parlando di un gioco).
È chiaro che gli sceneggiatori di Sunless Skies abbiano peccato un po' di narcisismo nella scrittura delle lunghissime linee di testo, che in certi momenti avrebbero potuto essere decisamente meno ampollose.