Super Mario Galaxy 2
Verso l'infinito e oltre.
Per quanto possa sembrare assurdo da leggere e difficile da capire senza avere toccato in prima persona con mano (anzi con Wiimote!), Super Mario Galaxy 2 risulta infatti una sorta di gigantesco luna park virtuale strepitosamente divertente e ricco di tante piccole grandi cose da fare, un imponente meccanismo talmente perfetto da rendere appaganti e soddisfacenti persino le interazioni più banali e insignificanti (e credetemi, vi basteranno appena pochissimi istanti in sella al linguacciuto Yoshi per rendervi conto della presenza di questo mesmerizzante incantesimo destinato a farvi stampare di default il classico sorrisetto ebete sulla faccia!).
Se i dettagli solitamente ordinari intrattengono, è comunque l'insieme a risultare estasiante. Il level design, già fiore all'occhiello del monumentale primo capitolo, tocca vette di originalità e di ispirazione senza precedenti, per una visionaria corsa a tutta velocità su un ottovolante spaziale talmente arzigogolato da sfidare quasi il concetto stesso di tridimensionalità: come nelle opere di Escher le vostre percezioni verranno continuamente sollecitate e (dolcemente) confuse con stage dove la gravità si dimostrerà un concetto irrilevante tra saliscendi, dentro-fuori e mille altre follie praticamente in 4D (altro che Kutaragi, tié!) tutte da gustare.
Impossibile poi non rimanere a dir poco impressionati dalla sontuosa realizzazione tecnica: a una splendida soundtrack orchestrale, impeccabile nell'enfatizzare la ritmatissima azione e nel connotare a pennello i livelli, si accompagna infatti una grafica semplicemente fuori parametro. Rispetto a quanto visto durante l'intero ciclo vitale del Wii sembrerà, senza alcuna iperbole, di giocare letteralmente con un'altra console, e in più di un passaggio arriverete a non credere ai vostri occhi dinnanzi alle variopinte meraviglie che il cosmo ‘mariesco’ avrà da offrire.
A prescindere dall'innegabile magnificenza estetica sarà comunque il gameplay nudo e crudo a farvi rischiare la sindrome di Stendhal: per quanto possa risultare difficile da credere, Super Mario Galaxy 2 riesce infatti a migliorare il già superbo prequel, proponendosi come un titolo ancora più ritmato e godibile. Il merito di questo leggendario traguardo va imputato ai power up inediti e particolarmente azzeccati, alla presenza di uno Yoshi nuovamente in grado di distinguersi dopo la parentesi non del tutto riuscita di Sunshine, alla longevità sbalorditiva (si parla di 242 Stelle!!!) e al bilanciamento impeccabile.
In una generazione spesso fastidiosamente spaccata a metà tra hardcore agguerritissimi e casualoni alla deriva, sulla console che di fatto più di tutte ha contribuito a delineare uno scenario complesso e pure un po' surreale, Super Mario Galaxy 2 diventa così il sensazionale connubio tra l'approccio easy-disimpegnato dei newcomer cresciuti a pane e Wii Sports e il perfezionismo ossessivo-compulsivo dei gamer duri&puri: i primi verranno guidati per mano dall'intelligentissimo sistema di aiuti e replay già visto e apprezzato mesi fa in New Super Mario Bros Wii, i secondi troveranno pane per i loro denti con livelli dal tasso di sfida gustosamente pepato e impegnativo.
Il termine "capolavoro" è stato usato troppo spesso e assolutamente a sproposito negli ultimi tempi, e in virtù di questo abuso incontrollato un'etichetta simile si è oggi probabilmente svalutata, arrivando addirittura a perdere un po' di senso in un'epoca che fa dello score di Metacritic il suo indiscutibile dogma. Detto ciò, Super Mario Galaxy 2 è per quanto mi riguarda il più cristallino capolavoro che abbia avuto l'onore di giocare da qualche anno a questa parte: se amate i videogame semplicemente non lasciatevelo sfuggire per nessunissimo motivo. Epocale, una vera e propria supernova nel firmamento videoludico.