Super Mario Maker 2 dimostra che Mario è sempre meglio con una mappa - articolo
L'ultimo aggiornamento porta in primo piano una storia molto ricca.
La versione giapponese di Super Mario World per il Super Famicom venne messa in vendita in una scatola gialla, lunga e infarcita di oggetti. C'era la cartuccia e un adattatore di plastica, ma soprattutto le istruzioni, piegate un numero imprecisato di volte su se stesse. Una volta aperte completamente mostravano al centro una mappa, splendida e dettagliatissima con isole, ponti, oceani, fiumi. L'intero mondo di Super Mario era nelle nostre mani e anche adesso mi commuovo al pensiero.
Giusto prima di questa release, Super Mario 3 aveva introdotto il concetto di mappa nei giochi di Mario, e ho sempre amato le piccole mappe a disposizione, con piante e animaletti che si muovevano in maniera buffa al ritmo della musica, e la scelta di strade diverse da intraprendere, e quella parte fenomenale in mezzo alle nuvole. Ma Super Mario 3 era un po' come un menu di degustazione di Mario, in cui avevamo giusto un assaggio di tutti questi piatti e che ci lasciava col desiderio di porzioni più abbondanti. Super Mario World riuscì nell'intento di collegare tutte queste zone fra di loro per creare un mondo. La sua mappa era più reale e ricca di significato, perchè forniva ogni cosa che volevamo, ma con un contesto.
Dopo ore spese su Super Mario World la mappa diventava una modalità secondaria, alla ricerca di livelli segreti o di uscite multiple, cercando di scovare tutti i power-up nascosti o le varie scorciatoie. Ricordo di essermi bloccato su Cheese Bridge per un tempo indefinito, sembravano anni. Ero sicuro di essermi perso qualcosa per strada. Mi ricordo di essere tornato ad analizzare la mappa, per cercare di capire dove fossi nel mondo. Un'esperienza magica.
Tutto questo è il motivo per cui ora mi rendo conto che Super Mario Maker 2 non mi è mai sembrato completo. Ma ora finalmente lo è. L'ultimo e definitivo aggiornamento gratuito aggiunge una marea di cose davvero ottime, che ci permettono finalmente di giocare appieno questo titolo nella sua interezza. Nuove aree, nuovi collezionabili e l'aggiunta dei Koopalings, con richiami fantastici a Super Mario 2. E soprattutto, mappe. Con World Maker, all'improvviso possiamo comporre i nostri livelli in uno schema più ampio, non fine a se stesso. Mario aveva bisogno di una mappa e finalmente è arrivata./p>
World Maker ci permette di raggruppare livelli in una mappa ispirata a Mario 3, che riempie lo schermo. I vari livelli sono collegati da passaggi e sentieri che partono da un castello, e possiamo unire diversi mondi per ingrandire quanto vogliamo il nostro universo. È molto semplice ma efficace. In aggiunta ai vari livelli connessi fra loro, possiamo aggiungere le Toad House e le Warp Pipe. Possiamo aggiungere montagne e altre caratteristiche del territorio, con una scelta ampia dei vari temi che contraddistinguono il mondo di Super Mario.
Dovrà passare un po' di tempo prima che possa spremere a dovere tutte queste funzionalità, e soprattutto capirne i limiti, cosa questa che potrebbe frustrare i giocatori più creativi. Ma quello a cui non ero minimamente pronto è stata l'ondata di nostalgia che mi ha colpito quando mi sono reso conto di quante opzioni avevo a disposizione già dalla prima mappa. Per un fan di Mario come me, è sembrato di aver ricevuto abilità creative considerate sempre troppo complicate per i giocatori.
Onestamente: tutto questo mi ha colpito al cuore. Quando ho caricato per la prima volta World Maker ho creato un paesaggio erboso, molto classico, con un sentiero tremolante che lo collegava al castello, e colline sparse qua e là. Ho lasciato gran parte della griglia come acqua e ho sperimentato piazzando cubi di terreno con un suono metallico così adorabile e senza senso allo stesso tempo, provando diverse configurazioni per il livello. Era ok, passabile.
Poi però ho cambiato il tema, scegliendo quello notturno, e di colpo il mondo che avevo creato si è trasformato. Il mare è stato rimpiazzato dalle stelle, e l'erba che avevo piazzato ha cominciato a fluttuare nello spazio con un alone turchese, che avevo sempre associato alle sequenze notturne di Mother 2. Tutto all'improvviso è diventato magico, un livello fluttuante nello spazio. Mi ha ricordato le vecchie locazioni Star di Super Mario World, ma allo stesso tempo mi è sembrato di visitare il Mushroom Kingdom, di notte, viaggiando attraverso la campagna. Tutto molto poetico.
Cosa potranno realmente creare i giocatori più talentuosi? Va detto che Mario non ha sempre gestito le mappe al meglio. La riedizione di Super Mario Bros. per il Game Boy, così bizzarra e adorabile allo stesso tempo, ha corretto e riarrangiato mappe nella campagna principale in maniera deludente. Zone industriali hanno rimpiazzato i livelli caramellosi e la mappa ha permesso di andare in una sola direzione, non proprio divertente.
Non mi sono mai piaciute le mappe del sistema solare di Galaxy, che sembravano un'aggiunta non necessaria a un gioco che aveva già fatto miracoli con la rappresentazione bidimensionale del mondo. Solo con Super Mario Bros U la mappa ha ricominciato a funzionare in maniera ottimale, facendo di questo titolo, così poco apprezzato, il degno successore di Super Mario World.
Dopo quest'ultimo la mappa 3D del mondo è stata una piacevole sorpresa, specialmente per il tintinnio del ghiaccio sotto i nostri piedi quando correvamo sulla ferrovia congelata. Ma a quel punto ho cominciato a capire che la mappa classica di Mario non era fatta solo di quei blocchi pixellosi dell'era 8 e 16 bit.
Le mappe di Mario 3 e super Mario World per me sono state il primo segnale che questo andare a destra e sinistra e saltare su cose e nemici stava creando la sua ambientazione e la sua storia, diventando più di un semplice platform. Guardo adesso alle mappe di quei due titoli anche adesso a quarant'anni, e mi sento come se fossi testimone dell'inizio di qualcosa di speciale.
Sorprendentemente Super Mario Maker 2 mi fa rivivere le sensazioni della prima volta. Che gran finale. Un perfetto addio, davvero nello stile di Mario