Swarm

Chi di noi, almeno una volta nella vita, non si è fatto una partita a Lemmings? Pochi, forse addirittura nessuno e questo perché negli anni '90 i bizzarri pupazzi "parruccati" di DMA Design sono riusciti a conquistare milioni di giocatori da ogni parte del mondo grazie a quel loro piccolo problemino... no, non parlo delle parrucche verdi, ma delle loro incontrollabili tendenze suicide.

Sono passati circa 20 anni dal debutto di Lemmings sul mercato ma, nonostante il trascorrere del tempo, il ricordo di quei buffi suicidi di massa è ancora vivo nella mente di molti. Sviluppatori compresi. E così, proprio con l'obiettivo di far leva su questo senso di nostalgia, ecco arrivare Swarm, definito da molti come l'erede spirituale del sopracitato puzzle game proprio a fronte di un concept di base tendenzialmente simile.

Il titolo racconta le avventure dei Swarmite, un'insolita razza aliena derivante da un'unica, gigantesca "Madre" in grado di partorire un vero e proprio sciame (da qui il nome del gioco) di piccoli "pargoli", disposti a fare di tutto, anche a morire, pur di soddisfare i desideri, le aspettative e, cosa ancor più importante nell'economia di gioco, l'insaziabile fame di punti della loro genitrice.

Nella sua modalità principe, Swarm propone un buon numero di scenari, ognuno dei quali richiede il raggiungimento di un determinato punteggio per essere superato con successo. E indovinate un po' come si ottengono i punti?

A fronte del parallelismo tra questo titolo e IL Lemmings evidenziato poc'anzi, molti di voi potrebbero aver già intuito come il "processo" di raccolta punti sia legato all'eliminazione dei Swarmite, ma l'esperienza di gioco non si basa esclusivamente su questo.

Il vostro obiettivo, come detto, sarà quello di conquistare il maggior quantitativo di punti, ma eliminare i vostri Swarmite sarà solo uno dei tanti modi per farlo; in alternativa potrete ad esempio rivolgere la vostra attenzione verso i numerosissimi collezionabili presenti all'interno degli scenari, quali cellule e frammenti di DNA, e soprattutto, cercare di completare il percorso prestabilito nel minor tempo possibile.

L'eliminazione o, per meglio dire, il "sacrificio" dei Swarmite, sarà dunque uno degli elementi cardine dell'esperienza (anche perché vi permetterà di mantenere attivo l'immancabile moltiplicatore del punteggio) ma, volendo, potreste anche riuscire a superare i livelli senza perdere nessuno dei 50 piccoli alieni che comporranno il vostro sciame di partenza.

Al di là di questo, complici le ricompense legate a specifiche tipologie di decessi (le cosiddette "MegaMorti"), sarete tuttavia "stimolati" a fare il vostro peggio per eliminare gli Swarmite nella maniera più fantasiosa e, in un certo senso, gratificante.

Ed in questo senso il level design è a dir poco funzionale; all'interno degli scenari troverete infatti pericoli di ogni genere, tra cui barili esplosivi, trappole, seghe rotanti e colonne di fuoco, che potrete cercare di evitare o, magari, di sfruttare per godervi gli spassosi sbudellamenti che avranno come protagonisti inconsapevoli proprio i vostri buffi Swarmite.

Sebbene si possa immaginare il contrario, il gameplay denota inoltre un certa profondità, legata perlopiù alle "azioni di gruppo" eseguibili da vostri piccoli amici blu; attraverso la pressione di pochi tasti potrete ordinare al vostro sciame di formare piramidi umane, utili per raggiungere i collezionabili più nascosti, o di raccogliere specifici elementi contestuali, quali le granate, per superare barriere apparentemente indistruttibili.

Insomma, Swarm si preannuncia un prodotto di buona fattura che, salvo sorprese, dovrebbe stuzzicare l'interesse di molti. Sotto il profilo della qualità complessiva dell'esperienza, gli standard raggiunti 20 anni orsono da Lemmings sembrano essere ancora lontani, ma considerando che il codice preview in nostro possesso ci ha permesso di analizzare solo i primissimi scenari della modalità principale, non è escluso che il titolo possa riservarci ancora qualche sorpresa.