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Swarm

Chi non muore in compagnia...

Ma esiste una maniera, sicuramente più divertente, per risolvere il suddetto problema: uccidere gli Swarmiti. Che lo crediate o no, sbarazzarsi al momento opportuno di parte dei goffi alieni si rivelerà fondamentale, a fianco della raccolta delle sfere, per portare i moltiplicatori a valori elevatissimi e siglare risultati da capogiro. La presenza di più rigeneratori di Swarmiti in ciascun livello, inoltre, scongiura la ragionevole paura di trovarsi a metà livello con 4 o 5 unità superstiti e una tempesta di meteoriti di lì a pochi metri.

L'unico inconveniente di tale pratica è che, entro breve tempo, mandare buona parte del gruppo al sacrificio collettivo finisce per diventare assuefante. Complice un design ispirato e uno stile cartoonesco che esalta la brutalità delle varie dipartite, il giocatore finisce per assistere con un sorriso beffardo a esplosioni, mutilazioni, impalamenti e altre esecuzioni, al punto da spedire al creatore uno o più Swarmiti solo per vedere fino a che punto si è spinto il genio malato degli sviluppatori.

Come se ciò non bastasse, gli stermini più succulenti vengono premiati con le Medaglie della Morte, una sorta di achievement che premia il giocatore qualora elimini un numero sufficiente di poveri alieni, ad esempio, bruciandoli vivi o tramite dolorosi elettroshock. Osservare un semplice counter che da 50 raggiunge rapidamente lo 0 non è mai stato così divertente.

L'unico Swarmita superstite affronta una pericolosa trappola, prima di raggiungere il prezioso rigeneratore di alieni.

La raccolta delle catene di DNA, dislocate solitamente in posizioni più ostiche, rappresenta la chiave d'accesso alle due ispiratissime boss fight (decisamente poche, vista la loro potenzialità), dove enormi mostri armati sino ai denti faranno di tutto per sminuzzare gli Swarmiti nei modi più violenti. Ancora una volta, coordinare l'attacco (nella fattispecie, caricare determinati hot point del nemico) cercando di evitare seghe circolari, proiettili infuocati e chissà cos'altro in un'arena estremamente ostile, richiederà molta pazienza e più di qualche tentativo da parte del giocatore.

Da un punto di vista tecnico, il gioco vanta un impianto visivo notevole, caratterizzato da uno stile fumettoso e spensierato che si traduce in un level design sgargiante dalle tonalità pastello. I modelli degli Swarmiti e quelli dei due enormi Boss, così come i vari scenari e relativi elementi, sono disegnati con cura e precisione, rendendo il tutto estremamente piacevole e convincente. Buone le animazioni, che si confermano fluide e precise anche nelle fasi più concitate, e davvero sontuosi gli effetti particellari (un bel da fare per i programmatori, data la mole di esplosioni).

Per afferrare le catene di DNA dovrete mettere alla prova intelletto, spirito di osservazione ed... equilibrio.

Il reparto sonoro compie il proprio lavoro senza sbavature, regalando musiche divertenti ed effetti sonori spesso esilaranti. Se avete già provato uno dei due capitoli di DeathSpank, noterete immediatamente come la mano che sottende ai due titoli sia la stessa e questo, visti i risultati, è sicuramente un fattore positivo.

Disponibile su PSN e Xbox Live alla ragionevole cifra di circa 15 euro, l'ultimo nato di Hothead Games si candida come uno dei platform più interessanti e accattivanti attualmente presenti nei canali di digital delivery. Irriverente e dissacrante, Swarm promette (o forse è il caso di dire "minaccia") di incollare il giocatore di fronte allo schermo per un arco di tempo variabile dalle 6 alle 8 ore, complice una curva di difficoltà tutto sommato bilanciata anche se, in taluni livelli, l'affannoso tentativo di superare il punteggio richiesto rischia di indurre in frustrazione.

La presenza di leaderboard online suddivise per livello e il desiderio morboso di collezionare tutte le Medaglie della Morte disponibili, si dimostrano un pungolo eccellente per accedere nuovamente alla mappa di gioco più assurda di sempre e mandare alla mattanza qualche altra decina di Swarmiti. Un ultimo consiglio: non giocatelo di notte. Rischiereste di dimenticarvi dell'esistenza del materasso.

8 / 10
Avatar di Alberto Destro
Alberto Destro: Eterno Peter Pan intrappolato nel corpo di un trentenne, ha barattato la propria ombra per tastiera e controller. Il tutto per la gioia dell'adorata moglie, che si chiede cos'ha fatto per meritarsi un tale nerd.

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Swarm

PS3, Xbox 360, PC

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