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Test Drive Unlimited 2

Vivere (e guidare) con stile.

Bisogna dire che fa un certo effetto trovarsi di fronte a un grande schermo che mostra automobili da mille e una notte che corrono velocissime, in posti bellissimi e su strade liberissime. L'effetto si moltiplica se per vedere il suddetto schermo si è stati costretti a guidare a passo d'uomo attraversando una città intasata e con autovelox appostati come cecchini nei luoghi più improbabili.

Il mondo reale non è decisamente servito come spunto agli autori di Test Drive Unlimited 2. Ce lo conferma anche Vince Farquharson, executive producer del gioco, quando gli chiediamo il motivo per cui, sullo schermo, ha appena fatto un frontale con il suo bolide e tutto ciò che si vede è un graffio sul paraurti (posteriore, tra l'altro).

"Questo non è un gioco dove la chiave è distruggere le auto, non è il punto che ci interessava sviluppare. L'accento è sull'ambiente, sulle relazioni sociali e sulla vita di chi compra un'automobile fantastica", ci risponde. Non possiamo fare a meno di pensare alla nostra vetturetta impolverata che ci aspetta giù in strada ma dopotutto è anche a sognare che servono i videogiochi, e allora sogniamo.

Di Test Drive Unlimited 2 si stanno occupando gli Eden Games, gli stessi dell'episodio precedente, che hanno nel loro curriculum anche qualche capitolo delle serie V-Rally e un paio di Need for Speed. Sono passati quattro anni dal primo Test Drive e i progressi si vedono, soprattutto in termini grafici. La versione che ci viene mostrata è quella PC ed è veramente notevole, anche se il fatto di essere ancora in fase beta, e quindi non ottimizzata, fa sudare persino il core i7 con due GTX480 gentilmente fornito da nVidia per l'occasione.

Si può certo sperare in un abbassamento dei requisiti e nei dettagli scalabili, ma così a vista d'occhio servirà un computer come si deve per far girare il gioco al livello di dettaglio che abbiamo visto. Il buon Vince Farquharson ha peraltro borbottato frasi incoerenti che contenevano un "non ricordo di preciso" quando gli abbiamo chiesto qualcosa sui requisiti minimi.

Superato il primo momento di esaltazione dovuto alla grafica, ci siamo poi addentrati nei meandri del gioco, che veramente sembra avere molto da offrire e può vantare alcune novità interessanti rispetto al suo predecessore. C'è ancora una volta un'isola intera da esplorare in lungo e in largo. Non è una frase fatta: si possono mettere le ruote fisicamente ovunque e attraversare l'ambiente in ogni modo possibile, a patto di non finire in mare, nel qual caso si viene riportati tranquillamente sul percorso.

Sono migliaia i chilometri a disposizione e non si tratta di un'isola a caso quella che si esplora. È Ibiza il luogo ricreato con la maggiore precisione possibile. Qualche strada è stata modificata per agevolare la guida ma ci hanno assicurato che i punti e i monumenti principali ci sono tutti.

L'esplorazione è però soltanto una delle possibili attività. L'isola, visualizzabile e zoomabile a piacere (un po' alla Google Maps, per capirci), contiene decine di segnalatori relativi ai campionati aperti, alle sfide e ai luoghi dedicati esclusivamente alla cura del proprio avatar. Problemi di capigliatura? C'è il barbiere che scolpisce e modella un nuovo taglio. Stanchi della vecchia faccia? Basta una puntata in una clinica estetica e il chirurgo plastico ne confezionerà una nuova, salvo poi uscire completamente bendati così che tutti possano vedere quanto siamo vanitosi.

Avatar di Mike Ortolani
Mike Ortolani: Dopo un passato di musicista, incontra il buon Silvestri che lo coinvolge con Eurogamer. Mike ne è entusiasta, ma nel suo animo è ancora abbastanza sicuro di essere un musicista.
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