Tetris Effect - recensione
Reinventare un grande classico, senza inventarsi nulla di nuovo.
Una volta riemersi dal vivido sogno digitale offertoci da quel geniaccio di Tetsuya Mizuguchi, autentico artista ben prima che game designer, è inevitabile provare sensazioni quasi antitetiche.
Da una parte l'estasi per l'esperienza appena provata, dall'altro il sottile dubbio di essere stati appena imbrogliati, gabbati da un'esca ben piazzata che ci ha fatto cascare in una trappola da cui è davvero difficile liberarsi.
Sì, perché Tetris Effect, a dirla tutta, è quanto di più derivativo possa esistere, un patchwork di feature e meccaniche di gameplay prese in prestito e fuse tra loro per offrirci quello che, a tutti effetti, è uno tra i migliori giochi attualmente disponibili non solo per PlayStation VR, ma anche per l'ammiraglia di Sony.
Il puzzle game di Ehnance Games può essere fruito anche su un qualsiasi televisore, possibilmente potendo contare, quantomeno, su un home theatre degno di questo nome. Ma è solo in realtà virtuale che dà il meglio di sé, che si mostra nella forma voluta e desiderata dallo stesso Mizuguchi, già alle prese coi visori del publisher nipponico all'epoca del suo esordio con Rez Infinite.
Descrivere Teris Effect è davvero questione di un attimo. Immaginatevi un Lumines con le stesse regole del gioco inventato da Aleksej Leonidovič Pažitnov. Per dirla in altri termini, dovrete incastrare tra loro i tetramini in un'esplosione di effetti speciali, luci avvolgenti e una colonna sonora che spazia dalla minimal, alla chill-out, passando per la tecno e la dance.
L'ultimo capolavoro firmato da Tetsuya Mizuguchi, perché è di questo che stiamo parlando, è uno spettacolo difficile da descrivere, un continuo susseguirsi di suggestioni visive e sonore da vivere in primissima persona, uno spettacolo ora adrenalinico, ora quasi mistico, in cui finirete con il muovere le dita sul pad a ritmo con il brano di turno.
Il Viaggio, il cuore della modalità single player, vi accompagnerà attraverso 27 differenti scenari che si alternano tra loro non appena avrete eliminato un numero prestabilito di linee, sempre stando ben attenti a far combaciare gli incastri dei tetramini che precipitano dall'alto. Tra fondali marini, viaggi nello spazio e paesaggi metropolitani, quella che vivrete, soprattutto se sarete così bravi da non incappare nel game over tra un livello e l'altro, è un'esperienza lisergica, un autentico ottovolante di sensazioni ossimori che che vi lascerà senza fiato.
Come in Lumines, la potenza degli effetti speciali e l'arrangiamento del brano che accompagna l'azione crescono all'unisono con le prestazioni del videogiocatore, in armonia con sua capacità di inanellare combo e di sfruttare saggiamente la Zona, unica feature che tenta di innovare un gameplay altrimenti estremamente classico e fedele alla formula originale.
Riempiendo la specifica barra, linea eliminata dopo linea eliminata, attivando per una manciata di secondi la Zona interromperete la discesa automatica dei tetramini, dandovi tutto il tempo di organizzarvi per scegliere la mossa migliore da effettuare.
Non è l'unico modo in cui Tetris Effect cerca di introdurre una tenue innovazione. La sezione Effect porta una ventata di aria fresca, accogliendo diverse modalità alternative. Tra le tante vale la pena citare Mistero, in cui dovrete fronteggiare imprevisti attivati in maniera assolutamente casuale, come lo spostamento di alcuni tetramini, la comparsa di blocchi giganti e così via; Relax in cui viene eliminata la possibilità di incappare in un game over; Focus, che a partire da una particolare disposizione dei blocchi lungo la griglia, vi impone di eliminare tutte le righe entro un certo numero di mosse.
Nulla che in realtà non si sia già visto nelle tantissime interpretazioni che Tetris ha ricevuto negli anni, ci mancherebbe, ma quando vorrete prendervi una pausa dalla rincorsa all'highscore migliore, queste alternative sapranno intrattenervi più che degnamente.
Se un difetto va proprio scovato nella produzione di Sony, questo è imputabile alla totale assenza di qualsivoglia modalità multiplayer, sia online, sia in locale. L'assenza è certamente giustificata considerando il principale focus della produzione, ovvero quello di offrire un'esperienza estetizzante in realtà virtuale. Eppure, si fatica a digerire una scelta di design del genere, memori delle infinite lotte intercorse con amici e parenti nel corso dei decenni.
Tetris Effect non è affatto un titolo di per sé innovativo, né ci sottopone qualcosa che non sia già stato tirato fuori dal cilindro di Mizuguchi-san. Sarà pure un gioco derivativo, che propone in salsa VR lo spettacolo già architettato ai tempi della bellissima serie Lumines, ma poco importa. Una volta indossato il visore si fatica a riemergere nel mondo reale, assuefatti da un gameplay senza tempo, ipnotizzati da uno spettacolo visivo e uditivo avvolgente, ammaliante, emozionante.
Ehnance Games, a suo modo, ha certamente giocato sporco, riciclando contenuti già visti, e lasciando alla realtà virtuale il compito di renderli in qualche modo inediti. È un espediente ma funziona maledettamente bene, tanto più che ci regala un'indiscutibile killer application per PlayStation VR, fruibile anche in modo più classico, certamente, ma affascinante solo potendo contare sul visore di Sony.