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That Dragon, Cancer - recensione

Una vita intera in un videogioco.

Eurogamer.it - Raccomandato medaglia
Imperfetto, con un gameplay estremamente debole ma comunque unico e commovente. Un'altalena di emozioni che non può lasciarvi indifferenti.

Il videogioco è un medium tutto sommato giovane ma che nel corso di una vita relativamente breve ha vissuto un'evoluzione rapidissima. Nonostante i pareri sull'attuale generazione non siano particolarmente entusiastici (soprattutto per quanto riguarda la qualità grafica), non si può negare che le grandi produzioni abbiano raggiunto un livello di dettaglio e di realismo a dir poco impressionante. Questo balzo in avanti dal punto di vista tecnico non è però sempre stato accompagnato da una crescita altrettanto netta nell'importanza delle tematiche trattate.

Mentre il mercato tripla A rimane, nella maggior parte dei casi, ancorato alle proprie certezze e ad archetipi piuttosto stabili, le produzioni indie si dimostrano spesso maggiormente coraggiose ma non sempre pronte a trattare anche un argomento difficile come la malattia. That Dragon, Cancer è un titolo che ci mette di fronte a un male grave come il cancro, raccontando la vera storia della famiglia Green e in particolare del piccolo Joel.

Joel Green è un bambino a cui, a un anno di vita, venne diagnosticato un raro tumore al cervello. I dottori gli avevano dato circa quattro mesi di vita ma nonostante lo sviluppo di altri sette tumori Joel ha vissuto con i propri genitori e con i tre fratelli per ben quattro anni, arrendendosi alla propria malattia nel marzo del 2014 all'età di cinque anni. L'idea di sviluppare That Dragon, Cancer è partita dalla mente del papà di Joel, Ryan, ed è passata per il finanziamento da parte di Ouya e attraverso l'onnipresente Kickstarter, dando la possibilità alla famiglia Green di raccontare la propria storia.

Il gameplay proposto non sarà particolarmente originale ma può contare su alcune trovate piuttosto interessanti. Questa è sicuramente una delle sezioni migliori.

That Dragon, Cancer è a tutti gli effetti la storia della famiglia Green e del loro rapporto con la malattia di Joel e con il suo inevitabile dolore. Attraverso quattordici scene il gioco targato Numinous Games ci mette di fronte alla durezza della malattia ma anche a qualche momento di serenità e di riflessione. La narrazione scelta per questa particolare esperienza è piuttosto frammentata e caratterizzata da un ampio utilizzo della terza e della prima persona. In alcuni casi vestiremo i panni di Joel, in altri di Ryan, in altri ancora di elementi esterni alla famiglia Green, con l'unica costante rappresentata dalla presenza di qualche dialogo e soprattutto di diversi monologhi interiori che analizzano il senso di una vita che sta per essere spezzata decisamente troppo presto.

Sono sicuramente questi monologhi (purtroppo completamente in Inglese) a rappresentare il punto forte di quella che è un'avventura prettamente narrativa che non lesina in momenti drammatici e in scene pesanti emotivamente. Il pregio più grande di questo progetto è proprio questo: la capacità di coinvolgere e di garantire un'immedesimazione davvero efficace sia nelle scene di gioia e spensieratezza che in quelle più dure, quando nulla sembra riuscire a porre fine al pianto e alla sofferenza di Joel.

Analizzando That Dragon, Cancer sotto l'aspetto ludico non si può negare che questo progetto abbia dei punti negativi e che sia affetto da un mancanza d'interattività piuttosto marcata ma in un certo senso funzionale. Al di là di qualche scena più dinamica (particolarmente significativa una in cui Joel veste i panni di un coraggioso cavaliere e il cancro assume gli spaventosi connotati di un famelico drago), verremo presi per mano e portati di peso all'interno della vita di una famiglia che, unita, deve combattere una battaglia disperata e impossibile da vincere.

Non mancheranno i momenti in cui ci ritroveremo a sorridere di fronte alle piccole grandi scoperte del piccolo Joel.

Ci ritroveremo così a esplorare ogni scena interagendo con i pochi elementi presenti utilizzando semplicemente il mouse e legandoci sempre di più alla famiglia Green. A una madre che nonostante le difficoltà si affida a una speranza incrollabile, a un padre sempre pronto a far sorridere il figlio ma che nel profondo del proprio cuore non riesce ad accettare il fatto che un bambino di quattro anni debba vivere in questo modo, fino ai fratelli di Joel che si muovono a metà tra la consapevolezza e l'innocenza tipica dei bambini.

Se ci si vuole concentrare solamente sul gameplay, That Dragon, Cancer è un'esperienza debole, è inutile negarlo, ma l'obiettivo di questo titolo è raccontare una storia e, nonostante alcune scene non sempre azzeccate, gli sviluppatori hanno sicuramente colpito nel segno, con la durezza e l'asprezza che un tema come questo, purtroppo, richiede.

Particolare ma sicuramente apprezzabile la scelta dello stile grafico, che ricorda sotto certi aspetti il low poly di Shelter e che non propone le espressioni dei diversi personaggi. Questa decisione potrebbe non sembrare particolarmente azzeccata per un gioco che ha il maggior pregio nella capacità d'emozionare ma dopo un primo impatto piuttosto tiepido ci si rende conto che tutta la carica emotiva rimane assolutamente intatta, anche grazie a un comparto sonoro davvero ottimo.

I genitori di Joel, Amy e Ryan, affronteranno il dramma della malattia in modo diverso, cercando a proprio modo di superare una situazione sempre più disperata.

Oltre alle musiche, tra le quali spicca il tema principale inserito in diversi trailer, è il doppiaggio che stupisce e colpisce in ogni scena. La decisione da parte dei Green di doppiare in prima persona i propri personaggi è, in questo senso, un valore aggiunto da non trascurare e che garantisce un'autenticità incredibile.

Dare un voto a That Dragon, Cancer si è rivelato estremamente difficile e per questo abbiamo deciso di lasciar perdere la valutazione numerica tipica di questa industria. Si può dare un voto alla vita di un bambino di cinque anni? Alla sofferenza di una famiglia? Al dolore che colpisce tutti coloro che almeno una volta nella vita si sono trovati di fronte a un amico o a un familiare malato di cancro? Si può dare un voto a una produzione con un gameplay incredibilmente limitato ma che tocca corde che il mondo dei videogiochi troppo spesso schivano e evitano intenzionalmente?

That Dragon, Cancer non è un titolo perfetto, non è un'esperienza adatta a tutti e molto probabilmente qualche persona penserà che i videogiochi non si debbano concentrare su temi così delicati. Si tratta di opinioni e in quanto tali possono essere più o meno condivisibili. Io so soltanto che il viso di Joel mi rimarrà impresso negli occhi e nel cuore per parecchio tempo.