The Artful Escape - recensione
Il cosmo è composto da sette note.
Essere parenti di una persona famosa non deve essere facile, anzi dev'essere difficilissimo se si decide di percorrere un sentiero simile al suo. Si viene schiacciati da aspettative logoranti, tossicità vomitata alle spalle dagli invidiosi e difficilmente i risultati ottenuti sono sufficienti a zittire gli invidiosi.
Francis Venditti è un teenager vittima della "maledizione dell'erede". Lo zio Johnson è stato una leggenda della musica folk e il solo fatto di aver scelto la musica ha caricato su di lui le attenzioni di tutta la piccola cittadina in cui abita, che da tempo ormai sopravvive grazie all'indotto generato dalla fama di questa sorta di Bob Dylan in versione fantasy.
I tempi però si fanno difficili e il ricordo non basta più. Sperano che in Francis riviva il mito e per scoprirlo organizzano un concerto commemorativo, durante il quale il giovane dovrà dare prova di avere gli stessi geni del celebre parente.
Francis però non ama la musica folk. Quando prova a strimpellarla le note escono fiacche e distorte. Di tanto in tanto però in lui si accende una visione, mutuata dalla sua passione per le storie di fantascienza. Sogna di suonare musica celestiale, vagando per il cosmo e vestendo un'identità totalmente diversa.
Peccato siano solo sogni, non sa neanche che vestito mettersi per il concerto, figuriamoci se può diventare qualcun altro. In suo aiuto però arriva una fanciulla un po' bislacca, che ama questa sua vena creativa decisamente fuori dal consueto.
Gli preannuncia che presto qualcosa accadrà... e quel qualcosa accade la notte stessa. Uno strano alieno atterra presso la villa-santuario dello zio, dove lui vive da quando è nato, e gli fa una strana richiesta. Vuole che diventi il musicista d'apertura per un grande concerto che si svolgerà di lì a poco.
Il musicista d'apertura di un grande concerto? Lui che non sa neanche se è in gradi di reggere in mano la chitarra senza farsi prendere dal panico? Poche chiacchiere, non sono ammessi reclami... in pochi secondi Francis viene portato in una realtà assolutamente incredibile, abitata da strane forme aliene e dominata dai colori.
Gli viene donato anche uno strano vestito che lo fa assomigliare ad un Power Ranger, e una chitarra di luce capace di sprigionare accordi assolutamente incredibili. Ma la cosa più incredibile è che lui sa suonarla e lo sa fare alla grande. Comincia qui il suo percorso, che lo porterà alla scoperta della vera identità che da tanto sta cercando.
A questo punto avrete capito che la componente narrativa è la parte più esplosiva di The Artful Escape. Al suo interno troverete richiami a tante opere non solo musicali. Personalmente abbiamo colto velate citazioni a numerosi artisti, ma anche a film e opere letterarie. Seguendo Francis nella sua avventura ci sono tornati alla mente i Giochi Stellari di Nick Castle (The Last Starfighter - 1984) e Mississipi Adventure di Walter Hill, in cui Ralph "Karate Kid" Macchio veniva istruito alle arti della chitarra da un vecchio saggio per prepararlo al confronto niente meno che con il diavolo.
L'esperienza visiva e narrativa offerta dal team Beethoven and Dinosaur (a proposito, bel nome) è un mix lisergico tra il Mago di Oz, Willi Wonka e Ai Confini della Realtà, glassato con un contrappunto musicale di cui David Bowie e Jimi Hendrix sarebbero andati orgogliosi.
Confusi? Tranquilli, è perfettamente normale. Tutto ciò che dovrete fare in questo gioco è non pensare troppo. D'altronde anche le meccaniche ludiche sono piuttosto semplici, è in sostanza siamo di fronte a un platform molto rilassato, tenuto insieme dall'elemento musicale e dalla voglia di scoperta del protagonista. Il viaggio nella galassia sarà un veicolo per scoprire l'identità di Francis e plasmarla attraverso una serie di scelte estetiche e non. I suoi assoli risveglieranno il mondo che lo circonda ma soprattutto ciò che c'è dentro di lui, le abilità che egli stesso non pensava di possedere.
Nel corso del viaggio Francis incontrerà anche qualche ostacolo che si tradurrà in brevi battaglie, se così possono essere chiamate, da combattere attraverso un mini gioco molto simile al vecchio Simon... ve lo ricordate? Il vostro rivale proporrà una sequenza musicale che voi dovrete riprodurre premendo tre dei tasti frontali e i due bumper dorsali del controller Xbox. Niente di troppo complesso, davvero, ma l'importante in questa esperienza è lasciarsi trasportare dal flusso e mettere insieme un po' di riff per dare luce al cosmo e alla vita del buon Francis.
Annapurna Interactive è davvero abile nello scovare chicche videoludiche da aggiungere ai suoi già numerosi gioielli . The Artful Escape è la loro ultima scoperta e ancora una volta è stata una scelta vincente. Non è un gioco per tutti ma a tutti è in grado di comunicare qualcosa. Dietro i suoi panorami colorati e un po' fuori di testa, si nascondono vari messaggi che verranno svelati a chi avrà la sensibilità giusta per coglierli. Acquistatelo solo se vi piacciono i titoli narrativi in cui il gameplay è ridotto all'osso, ma se potete acquistatelo lo stesso per riempirvi gli occhi di un viaggio diverso dal solito e a suo modo indimenticabile.
Il valore della produzione è dimostrato anche dal cast di doppiatori dell'opera, che ha come punte di diamante Carl Weathers (Rocky, Predator), Mark Strong (Kingsman, Shazam) e Lena Headey (Il Trono di Spade), ai quali è stata affiancata una schiera di giovani attori poco noti nel nostro paese ma estremamente talentuosi e amati oltreoceano.
Il gioco non è doppiato in Italiano ma vi possiamo assicurare che è perfettamente giocabile anche senza una perfetta comprensione del testo. Ancora una volta vi chiediamo di superare le vostre remore verso qualsiasi cosa che non sia localizzata per godervi un'esperienza particolare, rilassante ma anche piena di inventiva.