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The Bard's Tale 4 - recensione

Il ritorno di una leggenda.

In un cassetto appartato della mia 'stanza dei giochi' riposano, ormai inutilizzati da tempo, giochi di un'altra epoca. Tra questi, oltre a una discreta collezione di titoli C64 e Intellivision, ci sono due strane confezioni che assomigliano a custodie per i vecchi LP in vinile: Wasteland e The Bard's Tale.

Queste due serie sono il prodotto di una vita di game design di un personaggio altrettanto importante per la storia dei videogiochi, Brian Fargo, che è ora deciso, attraverso la sua nuova compagnia, InXile, a riportare le sue vecchie serie a nuovi fasti. Con Wasteland il risultato è stato, tutto sommato, buono, e con Bard's Tale, dopo un kickstarter avviato ormai tre anni fa, siamo ora arrivati al momento della verità.

Il gioco originale era un classico RPG come ce lo potevamo aspettare all'epoca (si parla del 1985 per il primo titolo della serie): statistiche numeriche a costituire il cuore del gioco, combattimenti testuali, movimenti discreti su mappa a griglia e poche concessioni al comparto estetico (limitato a una piccola immagine, a volte animata, a rappresentare luoghi e mostri).

Dove non arrivava la tecnologia poteva però l'arte narratoria; Bard's Tale raccontava storie ricche di colpi di scena, di avventura e di quel sapore misto folklore e fantasy che è diventato il marchio di fabbrica della serie. Erano i tempi della Interplay (la casa originale di Fallout, Baldur's Gate, Descent e Battle Chess) e chiunque ami il genere RPG sa che si tratta di un pezzo di storia estremamente importante.

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Questo seguito, The Bard's Tale 4: Barrows Deep, ritorna sui luoghi e sulle vicende della serie, ma va subito anticipato che Fargo fa poche concessioni alla nostalgia. Se ci sono molti agganci narrativi alla trama originale e si rivisitano luoghi classici (l'iconica città di Skara Brae è solo un esempio), il gioco è ora un RPG molto diverso in cui il movimento discreto a griglia è ben nascosto da scenari 3D in cui abbiamo libertà di esplorazione e di visuale. Insomma il gioco assomiglia a un titolo d'azione in prima persona e rivela la propria natura 'a griglia' soprattutto nei combattimenti. Ma andiamo con ordine...

Il gioco inizia mettendovi nei panni di un avventuriero in una città in subbuglio (indovinate quale città...). Attraverso le prime missioni introduttive costruirete un party composto di altri avventurieri (all'inizio limito a quattro elementi) e riceverete una serie di missioni, principali e secondarie, man mano che esplorerete la città. Gli NPC abbondano e sono loro a consegnarvi le quest, mentre zone diverse della città si sbloccano tramite il ritrovamento di oggetti particolari proprio nelle missioni o tramite combattimenti che diventano appetibili man mano che crescete di livello. I dialoghi sono semplici e non presentano decisioni né meccaniche di gameplay, si tratta semplicemente di fare le domande previste e ascoltare le risposte in cerca di indizi.

Per quanto riguarda le quest, Bard's Tale 4 mette insieme una ricetta fatta di esplorazione, enigmi e combattimenti. Gli enigmi in particolare sono numerosissimi ma il loro livello di difficoltà non raggiunge mai livelli elevati (per capirci la serie Grimrock è molto più sfidante da questo punto di vista). Si tratta perlopiù di indovinelli logici in cui si manipolano elementi seguendo indizi nascosti e, magari, interpretando certi testi e sequenze numeriche. Alcuni enigmi sono opzionali ma altri sono invece necessari per il proseguimento dell'avventura, quindi se non siete fan di questa meccanica di gioco Bard's Tale 4 non è probabilmente il gioco per voi.

Abbiamo appiccato il fuoco ad alcuni nemici; bruceranno orribilmente ma dovremo comunque menarli per bene per concludere il combattimento con successo.

Prima di parlare di combattimenti affrontiamo un argomento collegato. Le classi principali di personaggi in Bard's Tale sono solo quattro ma, prima di gridare allo scandalo, sappiate che si combinano con sette razze e con diversi percorsi possibili in quanto a skill e abilità (che generano in pratica, un totale di diciotto classi). Guerrieri, bardi, ladri e maghi (fighter, bard, rogue e practitioner nel gioco) sono anche quattro modi diversi di affrontare il combattimento.

I guerrieri menano come fabbri a distanza limitata, i ladri buffano e debuffano colpendo a lungo raggio (e nell'ombra), i maghi sono specializzati in danni mentali (quindi indipendenti da armature e protezioni fisiche) e i bardi, infine, hanno un sistema del tutto particolare a loro dedicato. Per la precisione i bardi (un po' i protagonisti della serie) devono bere, aumentare il livello di ubriachezza (!) che, a sua volta, sblocca la possibilità di eseguire melodie che buffano e debuffano. Quando il livello alcolico supera la stat d'intelligenza il bardo raddoppia la forza per un turno (quindi buffa i danni fisici che infligge), ma il turno successivo rimane stunnato dal post-sbornia.

Si tratta di una meccanica molto divertente e, francamente, splendidamente tematica. Armi, armature e oggetti speciali conferiscono bonus alle x statistiche di base (forza, intelligenza, costituzione e armatura) e migliorano una delle abilità sbloccate nella crescita dei personaggi. Questo vuol dire che le scelte di progressione e quelle di inventario vanno a braccetto e continuano a porre decisioni strategiche al giocatore per tutta l'avventura.

Il sistema di crescita delle skill può sembrare limitato all'inizio ma le scelte interessanti ci sono e c'è anche molto spazio per sperimentare.

I combattimenti avvengono su una griglia a quadri che detta la possibilità di colpire gli avversari a distanza. Questo vuol dire che è sempre necessario pensare a come posizionare i propri avventurieri in relazione all'avversario: grazie poi ad abilità e incantesimi speciali potrete anche spostare gli avversari e studiare combinazioni diverse. Il combattimento funziona a punti-opportunità (all'inizio solo quattro a disposizione), ogni abilità costa uno o due di questi punti e questo vuol dire che bisogna sempre decidere quali dei poteri del gruppo utilizzare, non sarà mai possibile usarli tutti.

Gli incantesimi utilizzano invece punti-mana (generati dai maghi grazie alle abilità apposite) e, come detto, i bardi usano invece il livello alcolico.Nei combattimenti, grazie ai diversi percorsi di skill delle quattro classi, c'è molta varietà in quanto a strategie di buffing e debuffing e questa parte richiede un certo pensiero tattico, ma è anche molto soddisfacente nel momento in cui si riesce a massimizzare la quantità di danni inflitti e minimizzare quelli subiti.

A livello estetico The Bard's Tale 4 è una gioia per gli occhi se si considera il gioco in una categoria diversa dai titoli AAA. Gli scenari sono dettagliati a sufficienza e le texture sono realistiche e fanno un buon uso dell'illuminazione (che non è però dinamica come i fan speravano). Gli effetti speciali durante i combattimenti sono splendidi e molto divertenti da guardare: appiccare il fuoco a un gobling, elettrizzare uno gnomo e sollevare e spostare un qualsiasi nemico fanno scattare animazioni che non mancano mai di sollecitare un sorriso, oltre che una certa soddisfazione malefica. L'interfaccia è anch'essa realizzata in maniera estremamente professionale: il gioco si auto-illustra in maniera immediata e intuitiva e tutti i comandi sono dove ce li si aspetta.

L'architettura di Skara Brae è ben realizzata e a tratti sorprendente. Inxile ha curato i dettagli di The Bard's Tale 4 in maniera certosina.

A livello di art direction abbiamo invece qualcosa da appuntare. Gli scenari interni sono infatti spesso troppo pacchiani ed esagerati. Se si entra in una torre, in cui lo spazio fisico sarà sì e no duecento metri quadri, e ci si trova in saloni infiniti o in mezzo a intrichi di caverne o su lunghissimi ponti i mezzo al mare, non si può fare a meno di notare l'incongruenza. Certo c'è sempre la scusa della magia e dell'illusione (che abbondano negli universi fantasy) ma la sensazione è spesso quella di trovarsi in una sorta di grande parco a tema ambientato in un medioevo fantasy. Sotto questo punto di vista The Bard's Tale 4 mostra una grande differenza con le ambientazioni ben più realistiche di titoli come Skyrim o Kingdom Come Deliverance, per esempio.

Dove invece l'ambientazione è riprodotta splendidamente è nel reparto audio. Le musiche sono tutte originali, composte ed eseguite appositamente per il gioco e di altissima qualità. Si tratta di un misto di folklore e tema medievale che rende benissimo l'idea; non abbiamo ovviamente mai ascoltato un bardo medievale cantare accompagnato da cetra o flauto di pan, ma l'interpretazione degli Inxile ci sembra decisamente azzeccata.

Gli effetti sonori in battaglia sono chiassosi e divertenti, mentre il parlato dei personaggi è un altro 'achievement' del team: ogni NPC è interpretato da un attore con un accento preciso (spesso scozzese), cadenze e particolarità che danno a ogni personaggio un realismo non comune. I testi seguono la stessa linea qualitativa: mai troppo lunghi, si contraddistinguono per humor ma anche per una qualità eccellente a livello conetenutistico. Insomma l'atmosfera di Bard's Tale 4, al di là di quanto detto riguardo all'effetto 'parco a tema', è di prima qualità.

Anche la creazione dei personaggi è molto ben spiegata e illustrata semplicemente; impagabile l'apparizione dei bardi in stile rock star!

Ma c'è un'area in cui il titolo Inxile pecca in maniera importante ed è sul lato tecnico, più precisamente su bug, glitches, cali di performance e crash vari. Dopo aver passato le prime venti ore praticamente indenne, il gioco ha iniziato a mostrare comportamenti strani con nemici che si spostano da soli sulla griglia di combattimento, combattimenti interrotti bruscamente e crash fatali (con conseguente perdita dei progressi).

Questi problemi hanno fortemente penalizzato il gioco su Steam sul lato recensioni e il team sta correndo al riparo con un programma di tre patch progressive che dovrebbe concludersi a metà ottobre. Dopo la prima patch si è notato qualche miglioramento, ma nel momento in cui scriviamo (fine settembre) i problemi sono ancora presenti e non sono di poco conto: possono, in alcune zone, frustrare e portare al rage quit.

È un vero peccato perché The Bard's Tale 4 è un titolo estremamente divertente che propone una ricetta precisa. Tale ricetta potrebbe non essere per tutti: chi è abituato a sistemi di classi più complessi, difficoltà elevata e desidera una 'lore' molto approfondita potrebbe storcere il naso di fronte alla semplicità e immediatezza del titolo Inxile. Anche chi è alla ricerca di un RPG più simile a un sandbox open world potrebbe rimanere deluso.

Alcune locazioni interne sono francamente spettacolari e vi lasceranno a bocca aperta.

Ma Bard's Tale 4 offre un gameplay preciso che è efficace, divertente e contornato da valori di produzione ottimi, a tratti stellari. I bug sono concentrati in pochi punti del gioco, e il team si sta impegnando a fondo per arginare i problemi e portare l'esperienza di gioco a un livello ottimale. Tirando le somme, si tratta di un prodotto estremamente valido, passibile di avere un punto in più o in meno sul punteggio finale a seconda dei risultati delle patch in uscita.

8 / 10
Avatar di Davide Pessach
Davide Pessach: Studia, scrive, videogioca da tanto, tanto tempo. Quando si annoia rimescola le carte e sposta le priorità, ma i tre ingredienti principali rimangono quelli . Obiettivi? Solo due: curiosità e divertimento.

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