The Callisto Protocol sarà un gioco molto più cruento di Dead Space
Glen Schofield parla del revival dell'horror spaziale e del remake di uno dei suoi giochi più celebri.
Glen Schofield si sente rilassato. Sono state settimane movimentate per il creatore di Dead Space: il suo nuovo team ha finalmente presentato il primo assaggio dell'horror spaziale The Callisto Protocol, elegante e incredibilmente cruento, al Summer Games Fest di Geoff Keighley, un annuncio che segna una pietra miliare significativa per un progetto nato circa tre anni fa insieme al nuovo studio Striking Distance.
"È una sensazione di libertà", dice Schofield mentre chiacchieriamo al sole in una dependance della sede di Los Angeles del Summer Games Fest. "È sempre così ma, in qualche modo, questo progetto è quello che è rimasto avvolto nel mistero più a lungo. Ci sono abituato, perché Call of Duty ti costringeva sempre a tenere la bocca chiusa ma per questo ho dovuto farlo per un periodo più lungo".
Uno dei motivi principali, probabilmente, è dovuto alle sfide del lavoro durante la pandemia, sfide a cui Striking Distance ha dovuto adattarsi proprio mentre stava avviando lo sviluppo. "Eravamo circa 50 persone quando ci siamo trasferiti nella nostra nuova sede", racconta Schofield a proposito della sede dello studio nella valle californiana di San Ramon. "Ci stavamo lavorando da sei mesi: designer, artisti, architetti, insomma, tutti. Nove giorni dopo ci hanno buttato fuori".
Sembra un piccolo miracolo che The Callisto Protocol sia in dirittura d'arrivo a dicembre, cosa di cui Schofield non ha mai dubitato. "Non abbiamo mai scelto il giorno", dice. "Abbiamo solo detto 2022. Per fortuna eravamo aperti, perché si tratta di un nuovo motore, un nuovo team, un nuovo studio e una nuova IP nel bel mezzo di una pandemia. È stato difficile stabilire una data precisa".
Per quanto riguarda la genesi di The Callisto Protocol, si tratta di un progetto nato quando Schofield si stava prendendo una pausa dal suo precedente studio, Sledgehammer, dove aveva supervisionato progetti come Call of Duty: Advanced Warfare e WW2. "I rapporti con Activision sono sempre stati buoni ma mi sono preso un anno di pausa. Era arrivato, per me, il momento di ringraziare e di rilassarmi. Così mi sono preso un mese libero e sono andato a Tucson in un centro benessere.
"Così sono andato laggiù e ho deciso che avrei disegnato nel deserto. Andavo nel deserto con loro grande disappunto e mi sedevo a disegnare. E allo stesso tempo mi venivano delle idee. Alcune di esse sedimentavano di giorno in giorno e poi diventavano sempre più grandi. Dopo qualche settimana avevo sette, otto, nove idee. E questo era quando il progetto non si chiamava The Callisto Protocol ma Meteor Down. Era diventato piuttosto grande, sapete, con pagine e pagine di storie e tanto altro".
"Sapevo di voler tornare a fare questo genere di cose. L'ho messo insieme, ho fatto una presentazione, ho scritto di più e ho riempito alcuni buchi. Quando sono andato alla ricerca di un nuovo studio, avevo un piano commerciale e un piano creativo e le due cose erano strettamente unite. Erano due condizioni inscindibili: o avremmo realizzato la mia idea o ci saremmo salutati".
PUBG Corp è stata la scelta finale: un pretendente improbabile, agli occhi di molti, per cui c'è stato un certo scetticismo quando è emerso inizialmente che The Callisto Protocol avrebbe fatto parte dello stesso universo, anche se questo piano è stato tranquillamente abbandonato nel corso dello sviluppo. "Quando abbiamo iniziato a scrivere la storia e i personaggi, l'universo e il mondo, la cosa è venuta fuori in modo naturale e questo è successo un po' di tempo fa. Solo di recente ci siamo detti: sapete, la gente comincia a chiederci qualcosa in merito, è meglio fare un annuncio"."
"All'inizio li avevo messi in difficoltà."
The Callisto Protocol è un territorio familiare per Schofield: quando è stato annunciato per la prima volta, sembrava un successore spirituale di Dead Space. Ci chiediamo: cosa ha voluto fare di diverso Schofield questa volta?
"Non credo che sia stato qualcosa come 'Oh, mi sono dimenticato come si facevano determinate cose'", dice. "È stato più che altro che mi è piaciuto molto il percorso. Ma se ripenso a Dead Space, ci sono stati momenti come quello in cui ci hanno messo un anno e mezzo a dare il via libera".
"All'inizio li avevo messi in difficoltà", dice Schofield delle difficoltà incontrate nel far decollare l'originale. Quando ho detto che volevo fare un horror fantascientifico mi hanno detto: "Ok"... E quando ho detto che era come System Shock mi hanno detto: "Oh, sì, System Shock, l'abbiamo fatto!". Ci è voluta una vita per ottenere il via libera, però, perché di solito non devono dare il via libera a niente. Loro sono EA ed è come Bond o Il Signore degli Anelli, quindi tutto era già autorizzato.
"È stato davvero difficile. Per molti versi, stavano scommettendo su Mirror's Edge e hanno ottenuto parecchia pubblicità dall'avere Dead Space nel loro parco titoli. Era come se fosse un nuovo gioco di EA, giusto? In quel momento hanno ottenuto un sacco di buona pubblicità. Ma [l'ex presidente di EA] Paul Lee era un fan e poi è arrivato [John] Ricitello ed anche lui era un fan. Da lì in poi è filato tutto liscio".
È un dettaglio interessante, soprattutto alla luce del fatto che l'influenza di Dead Space si fa sentire in modo così forte, attraverso lo stesso The Callisto Protocol, nel recentemente annunciato Fort Solis e, come dimenticarlo, nel remake di Dead Space che verrà lanciato appena un mese dopo il nuovo progetto di Schofield. Deve essere una strana sensazione, supponiamo, vedere il suo bambino nelle mani di un'altra società.
"Beh, ovviamente è interessante", dice. "Sono colleghi sviluppatori, quindi voglio che vadano bene. Non voglio che falliscano. In un certo senso fa parte della mia eredità. Ma è molto strano. È un po' strano vedere che stanno rifacendo il tuo gioco".
"Andavo nel deserto con loro grande disappunto e mi sedevo a disegnare."
Sembra anche un peccato che ci sia solo un mese di distanza tra il lancio di The Callisto Protocol a dicembre e quello del remake del gioco che Schofield aveva originariamente realizzato, con Dead Space che seguirà subito dopo, a gennaio.
"Si potrebbe dire che sia una sfortunata coincidenza ma è sempre stato così. Con Modern Warfare 3, Battlefield 3 è uscito un mese prima. Giuro che per ogni gioco a cui ho lavorato è uscito qualcosa di simile nello stesso periodo. Dopo un po' di tempo, mi sento come se ci fossi già passato. Vedremo cosa succederà. Non possiamo farci nulla. Quindi concentriamoci nel tirar fuori il miglior gioco possibile".
L'ubiquità di uno stile di gioco che Schofield ha praticamente inventato deve essere un po' strana, anche se mi chiedo se sia lusingato dal fatto che, dopo aver lottato per far decollare l'originale Dead Space, il survival horror spaziale sembra ora essere ovunque.
"È strano che sia successo così. Dead Space è uscito, è stato piuttosto popolare e abbiamo vinto un sacco di premi. All'inizio non ha venduto una barca di soldi, giusto? Ora, all'improvviso, guardo di nuovo il documentario pubblicato su YouTube e mi accorgo che milioni di persone lo hanno guardato. Guardo le vendite e le vendite sono piuttosto alte. E tutti, non importa quanti anni abbiano, ne hanno sentito parlare. Quindi è una cosa molto bizzarra. Credo che in un certo senso sia diventato un classico di culto.
"È strano. Non me lo sarei mai aspettato. Non ci ho mai pensato, nemmeno quando l'abbiamo sviluppato in principio. Avevo fatto Bond l'anno prima e l'unica cosa a cui pensavo era il budget, il tempo e tutto il resto. E [con Dead Space] mi sono detto: "Al diavolo, dobbiamo puntare sulla qualità". Tutto qui. Non penso ad altro. È la cosa migliore che puoi fare? Oggi è un pensiero normale. Non lo era negli anni 2000. Gli anni 2000 erano dedicati ai giochi cinematografici. Tutti li facevano, quindi si parlava di giorno e di data. Dead Space è stato un nuovo tipo di pensiero. Si tratta di qualità. Tutto qui.
"Sto cercando di avere la stessa mentalità con The Callisto Protocol: fare il miglior gioco possibile, cercare di raggiungere tutti i nostri obiettivi. Deve essere spaventoso, teso, cruento: tutto quello che ci siamo prefissati di fare, facciamolo.
Sarà più spaventoso di Dead Space? Non spetta a Schofield dirlo, anche se The Callisto Protocol appare già da ora come un gioco molto, molto più spaventoso del suo predecessore spirituale.
"Ha dei momenti piuttosto terrificanti, davvero. Abbiamo un engine specifico per gli smembramenti, la nostra tecnologia Gore. Si tratta di un sacco di rendering e i personaggi vengono suddivisi in piccoli pezzi, tagliati con le ossa che sporgono e tutto il resto. Poi i ragazzi del rendering fanno la loro cosa speciale, cioè fanno sembrare tutto più sporco e umido. Quindi ogni personaggio doveva essere fatto in questo modo e, comunque lo si faccia, si staccano pezzi, parti del viso, parti della testa. È molto più avanzato rispetto a Dead Space".
"Ha dei momenti piuttosto terrificanti, davvero."
Mi sono spesso chiesto quanto debba essere difficile per le persone che lavorano quotidianamente con queste immagini orribili per mesi e mesi. Ricordo di aver parlato con gli artisti dell'originale Dead Space del loro materiale di riferimento e delle cartelle su cartelle di immagini di cadaveri freschi, autopsie e talvolta molto di peggio che avevano sulle loro scrivanie.
"Oggi internet è pieno di immagini di questo tipo", dice Schofield. "Voglio dire, questi ragazzi stavano guardando cose orribili. Ora è discernere la reaaltà dalla fantasia su Internet. È vero o è falso? Ci sono cose orribili, come foto di persone che si sono sparate in faccia. E noi abbiamo una marea di questi dati. Si appassionano davvero. Dopo un po' non li disturba più. È come se, sai, se sei un'infermiera o un medico, e vedessi questo tipo di cose ogni giorno".
Spero che si prendano una pausa e si circondino di immagini più distensive quando The Callisto Protocol verrà pubblicato quest'anno, perché sembra che Schofield voglia farli tornare per altri progetti. Dove vede la serie tra dieci anni? Forse qualcuno si metterà a fare un remake dell'originale Callisto Protocol, così come oggi stanno rifacendo il suo Dead Space.
"Posso solo sperare che sia così: significherebbe che abbiamo avuto successo. Ma sì, vorrei che diventasse un franchise. Voglio dire, ho altre idee nuove... Ma no, preferirei che andassimo avanti per un po' con questo".