The Climb 2 - recensione
Prima regola: non guardare giù.
L'azienda tedesca Crytek, dopo aver dato prova del talento del proprio team nei primi anni 2000 con Far Cry e successivamente con la trilogia di Crysis, ha deciso di spostare la propria vena creativa verso un traguardo diverso ma al contempo molto ambizioso: il mondo della realtà virtuale.
Terminati i lavori sull'ultimo titolo per console e PC, Hunt: Showdown, per la società con sede a Francoforte è iniziato un nuovo percorso su di una nuova tecnologia, culminato con la pubblicazione di The Climb nel dicembre del 2019.
Dimenticate le sparatorie ed immaginate uno scenario composto da scorci di natura incontaminata ai piedi di ripide ed insidiose vette alle luci dell'alba. In The Climb 2 tornerete a scalare i panorami più iconici, dai nordici paesaggi innevati fino ai soleggiati canyon di ispirazione statunitense. A differenziare gli scenari già presenti nel primo capitolo vi è una location completamente inedita: la città. Se guardando la televisione, al cospetto della notizia di una nuova impresa da parte di coraggiosi funamboli, vi siete chiesti quanto folle possa essere tale attività, con questo gioco potrete farvene almeno una vaga idea.
Il vantaggio principale di intraprendere insidiose arrampicate sfruttando la realtà virtuale è che i rischi in questo caso sono decisamente limitati ma potrete vivere allo stesso modo un'esperienza unica e peculiare comodamente da casa vostra. Nonostante la pandemia che sta affliggendo l'intero globo, costringendoci a casa da ormai più di un anno, grazie a The Climb 2 abbiamo la possibilità di sognare e fantasticare il sole cocente del Gran Canyon o la fresca rugiada di una foresta pluviale del Sud-Est asiatico.
Parlando di location, nel nuovo titolo ad opera di Crytek avremo a disposizione 15 nuove mappe tra cui scegliere, suddivise in cinque macro aree principali: Nord, Baia, Città, America e Alpi. Ognuna di esse presenterà tre difficoltà, da facile ad esperto, dove le insidie saranno sempre più frequenti ed il rischio di precipitare sarà costante se non si farà attenzione alle nostre mosse.
Tutte le ambientazioni sono ben realizzate, regalando delle cornici davvero mozzafiato, amplificate dall'immedesimazione che il visore ci offre. Solo in alcuni casi, quando vi sono più elementi in movimento a schermo per rendere più dinamico e interattivo il mondo circostante, si può notare dell'effetto pop-in per svariati elementi di gioco.
Dopo aver preso dimestichezza con i comandi nel tutorial arriva il momento di immergersi in questa nuova avventura e scegliere con quale modalità dare inizio alla vostra ascesa alla cima più alta. Per le 15 attività presenti è possibile scegliere tra modalità turista, la quale vi darà modo di esplorare ed imparare i vari percorsi senza particolari difficoltà ma senza un punteggio finale, e la modalità professionale.
In quest'ultimo caso, in base al tempo impiegato per completare la scalata ed i bonus che vi verranno assegnati in base alla rapidità di passaggio tra una sporgenza e l'altra, vi sarà un conteggio di punti che andrà ad inserirsi nella classifica globale. Inoltre dovrete tenere conto della stamina che andrà ad esaurirsi se rimarrete fermi troppo a lungo, e della salute delle vostre mani che dovranno essere costantemente ingessate per far sì che non vi procuriate abrasioni ed avere meno aderenza sulla superficie.
La novità principale di The Climb 2 che si può constatare con il proseguire delle scalate è l'introduzione di ostacoli naturali durante le arrampicate. Le rocce più fragili o le impalcature arrugginite, ad esempio, adesso reagiranno al peso del nostro corpo, staccandosi dalla parete o inclinandosi pericolosamente.
L'aggiunta risulta davvero funzionale, rendendo la nostra missione più emozionante e impone di ragionare molto attentamente sulla nostra prossima mossa, scegliendo accuratamente dove aggrapparsi prima di proseguire. A difficoltà più alte, le minacce diventano più numerose e possono essere rappresentate da ventose sugli specchi che tenderanno a cadere sotto il nostro peso o animali poco amichevoli come serpenti nascosti tra le fessure delle pareti rocciose.
Per non correre rischi, The Climb 2 ci offre la possibilità tramite la pressione del tasto apposito di vedere il percorso ideale da compiere per arrivare in cima alla vetta senza rischiare di cadere e va ad aiutarci anche nel caso si perda per un attimo il senso dell'orientamento. Per gli scalatori più esperti o per quei giocatori in cerca di una maggiore sfida vi è la possibilità di arrivare ai vari checkpoint usando percorsi alternativi, che potranno essere sì più brevi ma molto spesso potrebbero riservare più di una sorpresa. Tale scelta è consigliata solo se si è presa adeguata dimestichezza con i comandi e con la location per poter così siglare un punteggio migliore.
Non essendoci infatti un vero e proprio comparto multiplayer in The Climb 2, accedendo alla classifica di ogni ambientazione potrete vedere i record degli altri giocatori. Selezionando il punteggio di un altro utente potrete dare vita ad una gara, dove la scalata del vostro avversario sarà visibile con un fantasma che simula il percorso compiuto per completare lo scenario. Oltre a competere a distanza, questa modalità è molto utile per i meno esperti per scoprire passaggi più veloci ed imparare nuovi percorsi.
Ad ampliare l'esperienza di The Climb 2 ci sono nuovi obiettivi da sbloccare che per la prima volta ci doneranno nuove estetiche da poter equipaggiare. Ogni scenario, una volta completato, vi donerà nuovi guanti, bracciali, orologi e corde, che potrete personalizzare direttamente dal menu di gioco. Essendo le mani l'unica parte del nostro corpo visibile durante le scalate, la varietà di oggetti cosmetici è molto ampia e potrà sicuramente accontentare i gusti degli scalatori, sia femminili che maschili.
Il secondo capitolo della saga ideata e prodotta da Crytek è un vistoso miglioramento rispetto al predecessore, e introduce un'adrenalinica area di gioco ambientata in una metropoli cittadina tra grattacieli di vetro e impalcature che ci hanno regalato più di un brivido. La fisica per quanto concerne gli elementi ambientali è apparsa più coerente, grazie anche all'introduzione di maggiori minacce e insidie durante le arrampicate in confronto all'esperienza più lineare e meno adrenalinica del primo The Climb.
Sebbene sia vero che il percorso verso la cima è possibile compierlo in comode pantofole, affrontare quest'attività può risultare molto faticoso e vi farà sicuramente bruciare qualche caloria, complice il doversi costantemente muovere con le braccia e ruotare il collo in cerca dell'appiglio giusto.
Come detto in precedenza, purtroppo in alcune location dove ci sono diverse animazioni in campo, alcuni elementi di sfondo potrebbero risentirne creando un fastidioso pop-in di alcune sporgenze o può capitare d'imbattersi in cumuli di foglie bidimensionali. Al di là di questi problemi sporadici, le ambientazioni sono molto curate e ben realizzate, ricche di dettagli e particolari sorprese come ritrovarsi a salutare la fauna locale che vi accompagnerà durante il vostro percorso.
Dobbiamo riconoscere però che le location più suggestive e incredibili non mancano, e ci ritroveremo a scalare le innevate alpi sotto un'alba nascente o una costiera dai richiami asiatici nella notte, mentre silenziose lanterne cinesi fluttuano vicino a noi.
Nonostante Crytek sia stata sempre un'azienda visionaria e che ha compiuto lavori tecnici a dir poco strabilianti, anche stavolta ha dovuto fare i conti con il mondo della realtà virtuale, che risulta ancora privo di grandi capolavori e di prodotti ineccepibili. Di quest'ultimo fattore ne è stata una prova scottante l'ambizioso Medal of Honor: Above and Beyond, che seppur nato con i giusti presupposti ha dovuto scontrarsi con le tante insidie che un gioco VR porta con sé.
The Climb 2 ha dimostrato che anche un prodotto esclusivamente incentrato sull'unico elemento della scalata può migliorare ed introdurre novità ma rimane tuttora ancora povero di contenuti per il prezzo di vendita con cui viene proposto. Nonostante le nuove mappe, in questo seguito ci sono state riproposte le location del primo capitolo con l'aggiunta di una sola ambientazione inedita rappresentata dalla città.
Questo titolo inoltre fa sentire in modo evidente la mancanza di un vero e proprio comparto multiplayer online con cui sfidare gli avversari, offrendo solamente una gara contro il fantasma di un altro giocatore. I miglioramenti ci sono ed è davvero piacevole passare qualche ora ad esplorare queste realtà virtuali ma c'è bisogno di ulteriori sforzi e contenuti per raggiungere la vetta.