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The Crew 2 - prova

Abbiamo provato il secondo episodio del racing “MMO” di Ubisoft.

L'ultimo anno solare si è reso teatro di un trend quantomeno interessante: Ubisoft ha concentrato tutti i suoi sforzi nel rispondere alle esigenze delle sue numerose community, tentando nuove strade e reinterpretando alcuni brand cardine della sua storia; dopo aver seguito l'ottima gestione di Assassin's Creed: Origins, dopo aver liberato il Regno dei Funghi da una nuova minaccia e dopo aver assistito alla rinascita di The Division, siamo tornati negli uffici italiani della software house parigina per confrontarci con The Crew 2, il nuovo capitolo delll'ambizioso racing multiplayer su vasta scala che ha debuttato in questa generazione.

Abbiamo parlato a lungo con i membri dello staff di Ivory Tower, e ciò che è immediatamente emerso dalle loro parole è una forte volontà di rispondere in modo diretto ed efficace ai feedback ricevuti dai fan. Una risposta che abbiamo personalmente riscontrato in fase di gameplay: le meccaniche di guida e la fisica generale del mondo di gioco sono infatti le componenti che hanno mostrato il miglioramento più evidente rispetto al primo episodio. In ogni caso, l'intera esperienza di questo secondo capitolo poggia solide fondamenta sull'expertise nata in seno ai giocatori, una conoscenza che si è sviluppata attraverso un continuo dialogo con gli sviluppatori e che incontrerà un'ultima fase di rifinitura nel corso dell'attesa beta aperta.

The Crew 2 tocca il suo apice quando unisce l'alta velocità alle meraviglie naturali degli Stati Uniti d'America.

Pad alla mano, ci siamo presentati sulla griglia di partenza per testare la prima grande novità del titolo, ovvero quelle gare ibride che spaziano tra più discipline e ci permettono soprattutto di cambiare continuamente veicolo: siamo partiti sgommando nel fango delle campagne, abbiamo calcato le acque di Santa Monica Beach per poi librarci nello skyline di Los Angeles in un continuo avvitamento. Tutto sembra funzionare a dovere: indipendentemente dal mezzo di trasporto in uso, il senso di velocità resta piuttosto solido e il motore fisico ben si presta a promuovere la competizione e intrattenere il giocatore nel corso di ogni disciplina.

Non dobbiamo tuttavia perdere il focus dell'intera opera: la particolarità di The Crew sta proprio nel voler integrare elementi tipicamente MMO all'interno di un mondo che sia "community driven", ovvero che continui ad evolversi sulla base delle sfide create e completate dai giocatori stessi. Ed è così che abbiamo incontrato un mondo di gioco che si propone di mettere sul piatto gli interi Stati Uniti d'America, riscalati per l'occasione; una volta liberi, abbiamo immediatamente battuto la Route 66 a bordo della nostra Audi, prima di deviare sul Mississippi sfrecciando su un motoscafo per infine raggiungere Las Vegas comodamente seduti nell'abitacolo del nostro aereo. Questo perché è possibile cambiare veicolo in qualsiasi momento, e ogni stunt che riusciamo ad eseguire durante l'esplorazione si trasforma in una sfida a disposizione di tutti gli altri giocatori.

L'intera componente open-world nasce infatti insieme al desiderio che siano gli stessi utenti a riempire parte del mondo, mentre le modalità di gioco più interessanti trovano spazio nelle aree a cui è stata dedicata una cura più minuziosa. Non stupisce in effetti come il centro di Manhattan, la costa ovest della California e l'istmo della Florida siano aree estremamente ben caratterizzate e gremite di attività di ogni genere, a differenza di luoghi meno incisivi come Santa Fe e tantissime altre piccole cittadine che assumono un ruolo decisamente più scenografico e passivo.

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Appena iniziata la carriera da pilota, conosciamo le quattro fazioni che si contendono il dominio delle strade, delle acque e dei cieli, strategicamente poste ai vertici della federazione a stelle e strisce. Ogni "base operativa" cui abbiamo avuto accesso ha introdotto discipline esclusive, permettendoci di accedere alle relative categorie di veicoli e lasciandoci liberi di muovere qualche passo nel parco auto, area dotata di una utilissima funzione test drive per provare i mezzi prima dell'acquisto. Inoltre, da esploratori attenti, abbiamo individuato alcuni veicoli che sembrano essere legati al completamento di determinate sfide in-game e allo scontro con misteriosi rivali.

È immediatamente emerso il desiderio di discostarsi dalla fortissima presenza di elementi single-player incontrata nel primo episodio, per abbracciare completamente il comparto multigiocatore su larga scala; laddove trovavamo una corposa introduzione narrativa, ora non c'è altro che una continua esperienza di guida arcade immaginata e realizzata per accompagnarci attraverso tutte le discipline offerte dal titolo. In ogni caso, il nostro pilota può contare su un buon livello di caratterizzazione: abbandonate le scorribande criminali del primo The Crew, scatta una classica scalata al successo nel mondo delle corse estreme, decisamente più adatta al nuovo sistema ibrido e in linea con l'offerta free roaming.

Il punto di forza più grande del titolo sta sicuramente nello sfruttamento dell'immensa mappa degli Stati Uniti d'America, che ha dato modo agli sviluppatori di costruire tracciati attorno alle location più iconiche e a quelle naturalisticamente più interessanti. Ed è proprio in queste sezioni che abbiamo incontrato le situazioni più immersive, sfrecciando tra le rocce della Monument Valley e librandoci a pochi centimetri dalle acque degli immensi fiumi, mentre questi riflettevano tramonti mozza fiato. Allo stesso modo, le corse attraverso il rettilineo della Strip di Las Vegas e lungo le sponde del fiume Hudson, ai piedi dello skyline di Manhattan, riescono ad essere esperienze egualmente appaganti alla luce di un rinnovato e migliorato design dei tracciati che premia l'abilità al voltante e la prontezza di riflessi.

Casa dolce casa. Oltre ad esporre veicoli, il nostro pilota può godere di ogni sorta di comfort e seguire in televisione i suoi ultimi successi.

In gara, infatti, si ha la sensazione di poter migliorare costantemente cambiando le traiettorie, sfruttando il boost e trovando piccole scorciatoie alternative. Dove l'intelligenza artificiale non può arrivare, ci pensano i giocatori: ci siamo confrontati con alcuni colleghi e il coefficiente di divertimento si è immediatamente impennato, specialmente alla luce delle diverse discipline con cui abbiamo avuto a che fare. Evidentemente, The Crew 2 ha un focus sulla propria "crew" decisamente superiore rispetto al predecessore, e una volta insieme si perde la cognizione del tempo trascorso tra una gara e l'altra.

La suddivisione dei veicoli in diverse categorie ha dato modo a Ubisoft di inserire un parco complessivo decisamente superiore all'offerta del capitolo precedente, e non si tratta di un semplice incremento numerico; anche qualitativamente, i profili delle auto sembrano sostanzialmente migliorati e offrono un livello di customizzazione di tutto rispetto, tra decine di sticker e livree che abbiamo provato a combinare per rendere inconfondibilmente tamarro il nostro Peugeottino iniziale. Inoltre, il sistema di progressione permette di ottenere pezzi aggiuntivi: strumenti indispensabili per aumentare le prestazioni del veicolo, si ottengono in conclusione di ogni evento e seguono quella celebre scala di rarità per colori che ultimamente sta spopolando nell'universo videoludico.

Il sistema di progressione diventa dunque la chiave di volta dell'intero The Crew 2, a partire dalla casa del pilota; questa diventa più lussuosa man mano che ci addentriamo nell'ambiente del racing competitivo, fino al momento in cui otterremo splendide supercar da esporre nel nostro showroom personale. L'esperienza, pur rimanendo legata a doppio filo con le radici del racing arcade, si evolve in una componente multigiocatore che costituisce la reale formula protagonista dell'endgame. Ed è in quel momento che finalmente ci si può sbizzarrire, potenziando al massimo un'auto e sconfiggendo giocatori provenienti da tutto il mondo, dando vita a vere e proprie battaglie tra crew, e ovviamente imponendo i nostri record su altri piloti desiderosi di impugnare lo scettro del campione.

Il lavoro più grande è sicuramente quello cui sono stati sottoposte le auto, rivoluzionate dal punto di vista tecnico ed estetico. La nuova fisica di guida è tutto ciò che potevamo chiedere dal secondo episodio.

Dal punto di vista tecnico, The Crew 2 ha brillato sui monitor 4K Samsung U28H750, mostrando un miglioramento netto dal punto di vista della texturizzazione dei veicoli e dei centri cittadini più importanti, oltre che una gestione dell'illuminazione decisamente convincente quanto si tratta delle meraviglie naturalistiche del subcontinente nordamericano. Inoltre, il ciclo giorno notte aiuta l'immersione e offre ai tramonti la possibilità di rendere ancora più apprezzabile qualsiasi scorcio, specialmente quando si è a bordo di aerei e barche. L'unica componente che sembra richiedere un leggero lavoro di rifinitura è la texturizzazione dei piccoli centri abitati nelle aree rurali, che a causa delle enormi dimensioni della mappa non hanno potuto contare sullo stesso livello di attenzione dedicato alle metropoli.

The Crew 2 è sostanzialmente il risultato di un accurato lavoro di studio sul primo capitolo, una ricerca volta a individuare i punti di forza e limare le imperfezioni che ne avevano tarpato le ali all'epoca della release. L'idea è proprio quella di andare "all-in" su tutte le feature richieste e apprezzate dalla fetta di community che non si è mai allontanata dal titolo e che pian piano ha visto le sue richieste trasformarsi in realtà. Dopo averlo provato a lungo, non solo siamo certi che gli aficionados apprezzeranno le ultime novità, ma potremmo scommettere che il 29 giugno tantissimi altri piloti volenterosi di dominare gli Stati Uniti d'America si presenteranno sulla griglia di partenza.

Avatar di Lorenzo Mancosu
Lorenzo Mancosu: Cresciuto a pane, cultura nerd e videogiochi, i suoi primi ricordi d'infanzia sono tutti legati al Super Nintendo. Dopo aver lavorato dentro e fuori dall'industry, è finalmente riuscito ad allontanarsi dalle scartoffie legali e mettere la sua penna al servizio di Eurogamer.it.
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The Crew 2

PS4, Xbox One, PC

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