The Curious Expedition - recensione
Fama, fortuna e cannibalismo.
Il genere roguelike esiste dalla notte dei tempi. Di più, si può dire che i suoi semi siano stati gettati insieme con quelli dei primissimi videogiochi: culto del punteggio numerico, sfida infinita, morte permanente e generazione casuale degli ambienti, sono tutti elementi che erano spesso presenti nei primissimi videogiochi e che, nel tempo, si è cercato di temperare attraverso l'innovazione e il game design.
Oggi questi elementi ritornano ora di moda e non è un caso, visto che la ricerca dell'originalità è una costante del settore e il riutilizzo di vecchie formule può dare ottimi frutti, se ben implementato.
Faster Than Light può essere definito una 'case history' di estremo successo nel genere. La magia che avvolge ogni partita è una sorta di vademecum di tutto quello che rende speciali l'esperienza del videogiocare: sfida, ignoto, attaccamento ai personaggi, esplorazione e richiamo costante al miglioramento. Il titolo creato dai Subset Games ha un'importanza seminale nel genere e il fatto che molti giochi si stiano ispirando a esso è una testimonianza che, seppur banale, la dice lunga su come i principi base stiano stati centrati e ottimamente implementati.
The Curious Expedition è un titolo che fa parte proprio del gruppo di questi giochi (che si ispirano a FTL), un roguelike in cui la progressione e il miglioramento della propria squadra sono il centro intorno al quale ruota l'intera esperienza. L'obiettivo è raggiungere un punteggio più alto possibile completando sei spedizioni di esplorazione all'epoca, gloriosa, delle grandi scoperte geografiche. Il tema parla di una sorta di competizione tra esploratori: chi ottiene il maggior quantitativo di fama al termine della competizione si aggiudica una statua in suo onore.
Da qui in poi The Curious Expedition strizza l'occhio al genere degli RPG perché potrete subito scegliere chi impersonare in un roster di personaggi famosi che in verità raccoglie uomini di cultura anche piuttosto lontani dalla figura dell'esploratore classico (sociologi, antropologi, scienziati...). Ma la scelta è azzeccata e molto tematica perché ognuno ha specializzazioni diverse molto interessanti per come si svilupperà poi l'esplorazione.
Quindi esploratori classici come Darwin disporranno di tratti legati all'esplorazione e di inventari adatti; personalità legate al mondo militare avranno vantaggi nei combattimenti, i missionari saranno particolarmente attenti alla salute del gruppo, mentre altri scienziati meno "convenzionali" avranno abilità decisamente più esotiche e sorprendenti.
Marie Curie, Charles Darwin, Nicola Tesla, Johan Huizinga, H.P. Lovecraft sono solo alcuni degli esploratori a disposizione (in tutto sono 18 e si sbloccano col passare del tempo e col raggiungimento di diversi obiettivi). Ognuno di questi si porta dietro, come detto, un inventario, delle abilità ma anche un altro personaggio (portatori, interpreti, guide...): ogni gruppo infatti può contare fino a cinque componenti che potrete arruolare nel corso dell'avventura o nella fase preparatoria in cui è possibile gestire equipaggiamento e roster.
Ogni personaggio è caratterizzato da abilità di combattimento, salute e capacità dell'inventario ma, soprattutto, tratti particolari; questi ultimi sono spesso mescolati in buoni e cattivi creando così personalità interessanti con vizi e virtù che daranno poi vita a situazioni drammatiche ma anche decisamente spassose che lasciamo a voi il gusto di esplorare...
A proposito di esplorazione, la spedizione vera a propria avviene su una mappa a esagoni molto colorata sulla quale è possibile identificare i tipi di terreno, i punti di interesse e, eventualmente, potenziali incontri ostili. Muoversi sulla mappa è semplice ma necessita di pianificazione strategica in quanto è legato alla risorsa principale della spedizione, ovvero la sanità mentale: più ci si muove e più se ne consuma. Arrivati a zero succedono cose molto brutte che il più delle volte prevedono la morte di alcuni (o magari di tutti) componenti del gruppo.
Ma la parte strategica non finisce qui perché sulla mappa sono sempre presenti molti punti di interesse e questi, potenzialmente, possono offrire tesori, occasioni di recupero di sanità (villaggi ad esempio) o altri incontri interessanti, magari anche legati a obiettivi secondari assegnativi in fase di preparazione della spedizione.
Ora, al giocatore spetta scegliere lo stile di esplorazione. Cercare di esplorare la mappa intera può condurre a recuperare molti tesori (che poi potete vendere per soldi e quindi equipaggiamento per il futuro, o per fama donandoli al museo) ma può anche mettere la vostra spedizione nei guai. Oltre alla sanità infatti bisogna anche considerare un'altra variabile, la reputazione con i nativi: agire da razziatori può infatti inimicarvi le tribù locali e causare diversi problemi che vanno da villaggi che non vi ospiteranno a squadre di guerrieri che vi inseguiranno per tutta la mappa...
Quindi, arrivati in un tempio nascosto nella foresta, magari dopo indicibili avventure, di fronte a un tesoro che può permettervi di sopravanzare un esploratore concorrente, che fare? Afferrarlo e scappare? C'è sempre la possibilità che qualche divinità si inferocisca, magari facendo eruttare qualche vulcano o creando qualche altra incredibile calamità che si ripercuoterà poi sul resto del viaggio.
The Curious Expedition brilla proprio in questo aspetto, nel creare situazioni in cui decidere tra rischio e ricompensa diventa cruciale; e se si rischia le cose che possono accadere sono così tante e così terribili che il divertimento è assicurato dalle tantissime storie assurde che possono svilupparsi.
Queste scelte vengono il più delle volte presentate sotto forma di dialoghi a scelta multipla in cui le conseguenze sono solo parzialmente visibili e in cui potete utilizzare anche elementi del vostro inventario per temperare eventuali variabili di rischio. Così la gestione di cosa e quanto portarsi dietro diventa un'altra decisione strategica fondamentale che deve dettare il vostro stile di gioco nell'esplorazione vera e propria.
Gli slot di inventario sono limitati (ma modificabili, arruolando animali da soma ad esempio) e al giocatore spetta decidere: armi per aiutare i combattimenti? Alimenti per recuperare sanità? Equipaggiamento per accedere ai siti più pericolosi? Preziosi per commerciare coi nativi? E molto altro... I combattimenti sono una parte decisamente non centrale del gioco, soprattutto perché non sempre portano benefici in caso di vittoria. Tuttavia il sistema su cui si basano è ben studiato, tatticamente profondo e decisamente divertente.
Ogni personaggio del vostro party ha un kit di dadi particolare. Il giocatore li lancia tutti e decide come combinarli per eseguire attacchi e manovre difensive. Va da sé che la scelta dei componenti del party si incastra, anche qui, con i vostri obiettivi particolari in quanto a stile di gioco: se volete utilizzare uno stile aggressivo portatevi dietro personaggi specializzati a livello militare, magari sacrificando figure più focalizzate sull'esplorazione vera e propria o sui rapporti diplomatici coi nativi.
Graficamente lo stile pixel art è molto adatto e ben realizzato e ricorda alcuni adventure del passato, ma è anche molto efficace nel convogliare il tema in maniera scanzonata e francamente spesso spassosa (soprattutto quando succedono disastri orrendi). La musica è invece un po' troppo cantilenante e può venire a noia facilmente.
In definitiva The Curious Expedition è un ottimo roguelike che sfrutta bene i meccanismi di scelta strategica mescolati a quelli RPG per creare un'esperienza di gioco immersa in un curioso e originale tema di esplorazione pre-coloniale. Se siete appassionati del genere e il tema vi intriga si tratta di un must buy.