The Elder Scrolls Online: Elsweyr - prova
Una cartolina dalla caldissima ed esotica terra dei Khajiiti.
Qualche giorno fa, il 25 marzo scorso, la longeva serie di RPG The Elder Scrolls ha festeggiato il suo venticinquesimo anniversario, un quarto di secolo ricco di successi e importanti traguardi per un'IP che ha saputo rapire e far innamorare milioni di giocatori in tutto il globo. Se i primi capitoli si fecero un nome tra coloro che già masticavano di giochi di ruolo, installazioni di ampio respiro come Oblivion e Skyrim hanno aperto le porte del franchise a schiere di nuovi giocatori, che ora non vedono l'ora di mettere le mani su quella misteriosa creatura che è The Elder Scrolls VI, comparsa fugacemente al termine della conferenza Bethesda all'E3 2018.
Nonostante la serie sia ormai sull'orlo di giungere al suo sesto capitolo, essa ci ha permesso di visitare solo un ridottissimo spicchio di Tamriel, lo smisurato continente di cui conosciamo terre, popolazioni e cultura grazie quasi esclusivamente alle centinaia di tomi che nei videogiochi ne raccontano le vicende. In un momento storico in cui la fame per un nuovo The Elder Scrolls è fortissima (Skyrim è uscito nel lontano 2011), lo spin-off MMORPG The Elder Scrolls Online sviluppato da ZeniMax Online Studios ha ormai da qualche anno racimolato un discreto numero di consensi, anche perché permette di esplorare tutte quelle province di Tamriel di cui gli appassionati avevano solo sentito parlare nelle leggende raccontate nelle taverne.
Grazie al fluente susseguirsi di DLC ed espansioni che hanno raggiunto i server di The Elder Scrolls Online, i giocatori hanno potuto esplorare storiche regioni come l'isola di Summerset, popolata dai rinomati Elfi Alti, o Wardenfell, l'isola al centro della provincia di Morrowind sovrastata dal colossale vulcano Montagna Rossa. Territorio degli Elfi dei Boschi, Valenwood è completamente esplorabile fin dal gioco base, mentre con il DLC Murkmire abbiamo potuto assaporare le atmosfere di Black Marsh, nota per aver dato i natali ai celebri Argoniani.
La nuova, importante espansione per The Elder Scrolls Online in uscita il prossimo 4 giugno andrà a colmare ulteriormente il quadro, dal momento che sarà interamente dedicata ai Khajiiti e alla loro patria, Elsweyr, una regione mai esplorata prima dalla narrativa della serie (fatta eccezione per Arena). Come scoperto nei trailer promozionali pubblicati dagli sviluppatori, la tranquilla provincia nel sud di Tamriel sarà sconvolta da una minaccia mai vista prima dagli accoglienti felini antropomorfi, quella dei draghi, che imperversano sulla popolazione che non ha alcun modo di ribellarsi alla loro furia distruttrice.
L'incipit di trama è interessante, perché malgrado i draghi siano delle vecchie conoscenze per chiunque si ritenga fan del franchise, qui ci troviamo circa mille anni prima delle vicende di Skyrim e non ci sarà alcun Sangue di Drago a combattere le terrificanti creature. Curiosi di scoprire da quali basi si sarebbe poi evoluta la storia abbiamo accolto l'invito dello studio di sviluppo e raggiunto Londra, muovendo i primi passi nelle sabbie di Elsweyr durante una piovosa mattinata nella capitale inglese. Il tempo a nostra disposizione non è stato tantissimo, ma abbastanza per avere un assaggio dei panorami della terra natale dei Khajiiti, per assistere alle prime battute della trama e per testare finalmente le abilità della classe inedita Negromante, a lungo richiesta dalla community. Ecco, di seguito, com'è andato il nostro tour espresso tra le dune di Elsweyr.
L'hands-on è cominciato sulla schermata del classico editor del personaggio di The Elder Scrolls Online, col quale abbiamo potuto impostare velocemente i tratti del nostro Negromante Dunmer. La nuova classe che fa il suo esordio con Elsweyr ha ovviamente capacità che hanno a che fare coi morti, anche se i tre rami di abilità uniche a cui ha accesso sono riconducibili ciascuno a un preciso ruolo sul campo di battaglia, coperto in precedenza da personaggi di altre classi. Ad esempio, il ramo Living Death comprende abilità da vero e proprio healer, mentre quelle del ramo Grave Lord si focalizzano nell'infliggere danno dalla distanza. Infine, Bone Tyrant non è altro che il ramo più adatto ai tank, fornendo poteri a corto raggio che curano e rinforzano ulteriormente l'utilizzatore.
La prima di queste tre scuole, Grave Lord, ha capacità del tutto simili a quelle di qualsiasi altro stregone, anche se naturalmente ogni abilità avrà speciali caratteristiche dettate dalle peculiarità della classe Negromante. L'incantesimo Flame Skull scaglia un teschio infuocato che infligge un buon numero di danni agli avversari, ottima scelta per iniziare a livellare il personaggio. Blastbones evoca degli scheletri che rincorrono il nemico per poi esplodere a contatto, e Boneyard emette invece un danno ad area sul terreno. Se sentirete la necessità di polverizzare qualunque cosa vi si pari davanti, potrete ricorrere all'abilità Ultimate Frozen Colossus, evocando un gigantesco non morto che è davvero molto prezioso in combattimento.
Grave Lord, dal canto suo, vuole rivolgersi a coloro che preferiscono agire a corto raggio ed è il ramo più adatto agli aspiranti tank, garantendo cure e danni aggiuntivi con le sue abilità. La prima, Death Scythe, cura il personaggio ad ogni colpo inferto, mentre Bone Armor lo ricopre di ossa aumentando la resistenza ai danni fisici e a quelli magici. Curing Cadaver fornisce cure aggiuntive, Bone Totem rende più resistenti gli alleati penalizzando i nemici e infine Grave Grasp li intrappola assegnando alcuni malus. Completa la sottoclasse l'abilità Ultimate Bone Goliath Transformation, che come si può intuire dal nome trasforma il personaggio in un golia d'ossa che fornisce uno spropositato ammontare di punti vita per 20 secondi.
Il terzo e ultimo ramo Living Death del Negromante è specializzato nel curare e proteggere i compagni, e stando a quanto abbiamo constatato nel corso della nostra prova gli healer veterani del MMORPG di ZeniMax Online Studios avranno un sicuro pretesto per provare la nuova classe grazie a questo gruppo di abilità. La sensazione è quella che il Negromante, sebbene operi più coi cadaveri che con i vivi, possa essere un eccellente healer, e a confermarlo è l'abilità Ultimate del ramo Living Heart che può rianimare fino a tre alleati caduti nello stesso momento.
Presa confidenza col Negromante e con le sue statistiche, ci siamo potuti tuffare nel breve tutorial che anticipa la trama dell'intera espansione. Elsweyr è alle prese coi draghi, e il nostro protagonista è solo uno dei tanti combattenti che stanno raggiungendo la provincia per unirsi alle forze di difesa Khajiiti. Come ci insegnano i ben noti precedenti della serie, ogni storia firmata The Elder Scrolls deve necessariamente aprirsi con un colpo di scena, e prevedibilmente il convoglio sul quale stavamo viaggiando viene attaccato da un drago.
Ci risvegliamo nel santuario di Star Haven, che dopo qualche minuto viene a sua volta colpito. Il primo approccio con un drago sarà molto diverso da quello di cui siamo stati protagonisti in Skyrim: queste creature possono essere effettivamente uccise e da quel che possiamo trarre dal materiale ufficiale di Elsweyr saremo chiamati a questa impresa durante la questline principale, eppure non abbiamo alcun urlo per abbatterli e siamo del tutto impreparati ad affrontare un drago, sia sotto l'aspetto delle statistiche che da quello dell'equipaggiamento. La sezione di trama di cui siamo stati testimoni è stata incredibilmente breve, anche se getta le fondamenta di una storia potenzialmente molto interessante. I Khajiiti dovranno superare da soli la minaccia dei draghi, e non vediamo l'ora di scoprire come.
Dal punto di vista dei meri contenuti, oltre alla questline principale e alla nuova classe Negromante Elsweyr offre una vasta regione liberamente esplorabile, ricca di dungeon pubblici, delve e quest secondarie. Sarà incluso anche un Trial da 12 giocatori completamente inedito chiamato Sunspire, ambientato nel tempio di Alkosh ora sotto il controllo dei draghi. Abbiamo tentato di esplorarlo, ma il pochissimo tempo a disposizione ci ha costretto ad abbandonare la postazione appena conclusa la prima fase dell'incursione.
Doverosa nota di merito se l'aggiudica l'ambientazione, che non poteva essere più coerente con l'idea che ci eravamo fatti della patria dei Khajiiti in anni e anni di racconti su Elsweyr letti nei libri che affollano i capitoli principali della serie The Elder Scrolls. La provincia ha un aspetto spiccatamente esotico, che trae a larghe mani dall'immaginario comune della savana africana. Le taglienti rocce dal colore rossastro lasciano il posto al deserto, che a sua volta viene spazzato via da una vegetazione rigogliosa e selvaggia. È vero, abbiamo viaggiato attraverso una modesta porzione della mappa principale, ma se l'intera Elsweyr vanterà la stessa qualità mostrata nei dintorni di New Haven, conquisterà il cuore di tantissimi giocatori.
È altresì bizzarro accorgerci del fatto che, tanto è stato breve il nostro hands-on, quanto è riuscito a lasciarci impressioni assolutamente positive. Il Negromante, se dovessero venir confermati i nostri sospetti nella versione finale del DLC, potrà dimostrarsi una valida aggiunta al roster di classi di The Elder Scrolls Online mentre la storia che questo capitolo racconta ha un incipit molto solido, che vogliamo approfondire al più presto. Trial, dungeon e quest secondarie potranno essere giudicati in termini di qualità, varietà e longevità solo tra qualche settimana, ma tuttavia il loro numero può far ben sperare chi ha voglia di mettersi alla prova.
Elsweyr ha dalla sua tutte le premesse per essere un'ottima espansione, di quelle che ravvivano l'interesse della community anche ad anni di distanza dall'uscita di The Elder Scrolls Online. I draghi fanno la loro parte, donando forza all'impianto narrativo che sarà istantaneamente familiare anche a coloro che provengono dalla serie principale e che il MMORGP degli Online Studios di ZeniMax non l'avevano mai neanche sfiorato. In attesa del 4 giugno, per il momento può bastarci questo: i draghi sono tornati e i Khajiiti ci aspettano. Ci vediamo a Elsweyr.