The Elder Scrolls Online: Imperial City, tutti a Cyrodiil - recensione
Un DLC povero di novità ma ricco di contenuti.
The Elder Scrolls Online è stato un discreto salto nel vuoto per Bethesda. Con un pizzico di incoscienza, il publisher statunitense ha stravolto i canoni di una delle sue IP di maggior successo, tramutandola da complessa esperienza ruolistica in singolo, in un'avventura, meno attenta ai dettagli, da vivere in compagnia di sconosciuti pescati casualmente nella rete.
Nonostante la prevedibile reticenza dei fan più intransigenti, a distanza di mesi dalla release su PC, PlayStation 4 e Xbox One, l'esperimento può dirsi in buona parte riuscito. Nonostante tanti difetti, limiti e qualche inevitabile bug, grazie a una progressione ben ritmata e un combat system coinvolgente, l'MMO ha saputo attrarre e divertire un buon numero di utenti.
Vista la ricezione dell'audience, era solo questione di tempo prima che saltasse fuori un DLC che rinvigorisse il clamore attorno al titolo e facesse mettere mano al portafogli a chi non ne aveva ancora abbastanza. La buona notizia è che Imperial City, a fronte di un prezzo tutt'altro competitivo (ben diciassette euro), di carne sul fuoco ne mette un bel po'.
Escludendo un lieve miglioramento della fisica che gestisce gli scontri all'arma bianca, questo contenuto aggiuntivo non introduce alcuna nuova meccanica di gameplay, né si preoccupa di approfondire quelle che hanno fatto la fortuna di Tamriel Unlimited. Fortunatamente, non c'è tempo per restare delusi da una certa mancanza di coraggio e inventiva da parte del team di sviluppo.
Spese le Corone utili per acquistare il DLC tramite lo store in-game, verrete richiamati nel cuore di Cyrodill. La capitale dell'impero, splendida metropoli visitata ai tempi di Oblivion, è ridotta a un rudere, distrutta e razziata dall'occupazione armata delle truppe daedriche capitanate dal malvagio Molag Bal, volto noto ai fan della saga.
L'accesso alla città è possibile solo attraverso le fogne, in precisi luoghi ben riparati e facilmente difendibili, in cui le stesse fazioni già conosciute nel corso della campagna principale hanno organizzato il proprio quartier generale. Qui potrete gestire in tutta calma il personaggio, acquistare nuovi materiali e decidere a quale missione dedicarvi. Mettere il muso fuori da questa zona franca, difatti, significa farsi braccare da nemici di ogni tipo e specie, tutti caratterizzati da un livello d'esperienza relativamente alto.
La scelta di rendere Imperial City "roba da duri" causerà un'inevitabile scrematura di parte dei potenziali videogiocatori, vuoi perché ancora troppo deboli, vuoi perché poco attratti all'idea di rinunciare al button mashing selvaggio. Ciò tuttavia ha permesso agli sviluppatori di riscoprire quella profondità di gameplay che Tamriel Unlimted ha mostrato solo raramente e in momenti piuttosto circoscritti. Se in passato farsi accompagnare da altri avventurieri era un'opzione tra le tante, un'eventualità da sfruttare a proprio vantaggio solo quando messi con le spalle contro al muro, il DLC costringe almeno inizialmente al gioco di squadra.
Il PvE, senza mezzi termini, è spietato e a meno che non abbiate già raggiunto un ragguardevole livello di forza e non siate armati di tutto punto, non potrete sperare di sopravvivere per più di una manciata di secondi. Le vie della città sono pesantemente pattugliate e nonostante l'I.A. nemica sia piuttosto rudimentale, senza tattica e un seguito ben addestrato e affiatato non completerete nemmeno una quest.
Certo, i limiti del combat system rendono praticamente impossibile la gestione di fini strategie ma senza un guaritore ben piazzato, un guerriero in grado di attirare su di sé l'attenzione e un arciere (o un mago) dalla buona mira, si riesce a combinare ben poco.
In breve, l'esplorazione dei due nuovi dungeon introdotti dal DLC, oltre che delle strade di Imperial City, per il feeling che si respira strizza simpaticamente l'occhio a produzioni come Bloodborne e Dark Souls: non c'è la stessa intransigenza e cattiveria ma solo con una buona preparazione si riesce a restare in vita.
A rendere ogni escursione ulteriormente pericolosa ed insieme eccitante, troviamo il persistente PvP che si svolge soprattutto nelle aree intorno alle fogne. Ad incoraggiarlo con maggior efficacia rispetto al passato c'è la necessità di accumulare le Tel Var, pietre preziose con cui acquistare nuovo equipaggiamento e armi. Dal momento che potrete ottenerle quasi esclusivamente eliminando membri delle fazioni avversarie, ogni occasione sarà buona per abbandonare la battaglia alle forze demoniache di Molag Bal e prendersela contro qualche avatar controllato da altri utenti.
Ne viene fuori un DLC contenutisticamente validissimo, zeppo com'è di quest e nuove armi da comprare e scovare, che riesce a tirare fuori il meglio dal gameplay messo a punto dai ragazzi di ZeniMax Online Studios. Se Tamriel Unlimited convinceva per il ritmo forsennato, Imperial City (ri)mette prepotentemente in primo piano la collaborazione tra utenti come unica strategia valida per sperare di sopravvivere alle orde nemiche e alle controffensive delle fazioni rivali. Non solo: quest'ininterrotto clima di incertezza e insicurezza, dovuto alle numerose minacce che vi braccheranno di continuo, rende ogni escursione emozionante, eccitante, coinvolgente.
Certo, qualche novità in più non sarebbe guastata e il prezzo del DLC è davvero alto ma se desideravate trovare un motivo per tornare a vagare per le lande di Cyrodiil non ne troverete di certo uno migliore (e più divertente) di questo.