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The Endless Mission - prova

Un videogioco sui videogiochi, un editor di avventure.

Se c'è qualcosa a cui noi videogiocatori siamo abituati è l'infinito passaggio da una missione all'altra. Ogni volta che si impugna un joypad (o un mouse) avviene una chiamata alle armi, che sia per una semplice traversata inframezzata da quest o perché, di gioco in gioco, ci troviamo in contesti mutevoli, pronti a difendere un nuovo mondo.

L'Endless Mission del titolo in fondo rappresenta quest'atto di vagabondaggio, e non è un caso se consideriamo che ci troviamo proprio di fronte a un raccoglitore di minigiochi, da condividere tra utenti.

E-Line Media propone infatti un sandbox che invita a partecipare, con una community ancora tutta da formarsi, a sfide che spaziano da un genere all'altro e hanno la potenzialità per mescolarli: per la precisione, al momento sono disponibili soltanto RTS e platform.

La modalità racing sarà aggiunta in futuro, insieme a qualche altra tipologia di gameplay; l'early access è appena cominciato e probabilmente finirà nel 2021. Qualcuno ricorderà il publisher per il delicato Never Alone, platform che puntava tutto su un'atmosfera artica e sul desiderio di raccontare parte del patrimonio folkloristico Iñupiat, con un intento didattico lodevole e per niente invasivo.

Anche in questo caso c'è un interesse informativo dietro il progetto, tra l'altro con traduzione in italiano e dunque facilmente accessibile. The Endless Mission, costruito in Unity, offre un'interfaccia editor che intende introdurre i più inesperti agli strumenti operativi del motore in questione. Un'interfaccia che non riesce, purtroppo, ad essere davvero immediata e pienamente user-friendly.

L'RTS permesso dall'editor è ancora troppo basico, come si può evincere da quest'interfaccia a dir poco scarna.

È possibile inserire script di programmazione per sbizzarrirsi nel level design, mentre in fase di costruzione si può prendere a piene mani da un workshop condiviso. Al momento è soltanto interno al gioco, con asset da posizionare con un click: selezionandoli e trascinandoli nell'arena che ospiterà il nostro livello. Si possono valutare, commentare e modificare le creazioni altrui, di fatto utili a trovare nuove idee compositive e migliorare.

Oltre ai modelli grafici, molto colorati e ben definiti (per lo più low-poly), l'editor ha un comparto sonoro e musicale molto orecchiabile che spazia dallo sci-fi al fantasy. Aiuta anche nell'impostazione delle modalità di gioco, fornendo degli scheletri per definire gli obiettivi da superare: selezionando l'opzione Combat Arena, per esempio, avremo sin da subito la base per un platform contaminato da elementi hack'n'slash Con Foot Race, ecco una sfida al traguardo. È anche possibile orchestrare giochi di telecamera, creando qualcosa di simile a un side-scroller o persino piccole sequenze per anticipare gli ostacoli al giocatore.

Insomma, chi avesse avuto il piacere di passare ore e ore con Garry's Mod, oppure sia un appassionato di Little Big Planet e Dreams Creator, per fare degli esempi, ha un altro titolo da tenere d'occhio. Anche se, mettiamo in guardia, nonostante la profondità dell'editor i giochi permessi sono limitati, anche tecnicamente, e hanno un sapore fin troppo amatoriale, con transizioni improvvise e qualche grave tilt della telecamera. Niente eccelle: forse proprio a causa del tentativo di tentare troppe strade.

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Il platform in terza persona, per esempio, a prescindere da quanto cercheremo di pensare fuori dagli schemi, è limitato dai comandi di gioco (doppio salto, attacchi dash o ranged). Le missioni basate sulla raccolta di collezionabili variano, tutt'al più, soltanto in quantità ed esteticamente... un giocatore preferisce le monete, un altro la frutta: "You say potato, I say potato".

Qualche condizione secondaria può certo cambiare le carte in tavola: tempo, ostacoli ambientali, interruttori e piattaforme mobili, puzzle. Interessante la possibilità di adoperare l'editor durante le missioni, se permesso dall'utente creatore, per superare certe sfide. Si può ampliare il gameplay verso una direzione, in fin dei conti, meta.

Anche il gioco strategico in tempo reale è fin troppo basico, salvo qualche creazione basata sulla difesa di un avamposto o il raggiungimento di qualche condizione a tempo, nel complesso è poco elastico. Il core-game proposto dagli sviluppatori è infatti una mappa - con nebbia di guerra - che nasconde delle torri da distruggere, mentre raccogliendo del minerale grazie alle unità civili (worker/minatori) potremo costruire edifici per assoldare quattro unità: cavalieri, arcieri, maghi (melee, ignorano le armature) e un trasporto corazzato per massimo 6 unità. Il resto, come intuibile, è schermaglia.

L'Accademia è il centro delle nostre attività. Qui si possono scaricare le missioni degli altri utenti e proporre le proprie creazioni.

A tutto ciò si accede dalla Social Hub, un piano dell'Accademia - il centro nevralgico delle operazioni - con due ali. L'ala sinistra permette di visitare la libreria di giochi utenti, con i propri e quelli più giocati in evidenza. L'ala destra permette di provare dei giochi di base progettati dagli sviluppatori, uno per modalità permessa in fase di creazione. All'Editor si accede invece con il menù, dal quale è ugualmente possibile aprire la libreria (la stessa dell'ala sinistra).

The Endless Mission potrebbe limitarsi a questo, ma nasconde una perla che - si spera - sarà rifinita e diventerà un vero e proprio cavallo di battaglia. Esiste infatti un Adventure Hub, cioè una modalità single player in prima persona con tanto di trama. Nella suddetta Accademia, baluardo del sapere tecnologico umano, sono infatti nascoste pendrive, con file di testo, e una stanza per entrare davvero nei mondi dell'editor. In che senso? Andiamo con ordine.

Partecipando all'avventura RTS, unica al momento disponibile, abbiamo modo di conoscere alcuni personaggi atipici, appartenenti al mondo dell'eterna lotta tra umani e non morti. Qui non si giocherà uno strategico, ma ci si dovrà destreggiare con la modalità Hacker: con gli strumenti dell'editor interagiremo con le regole dell'universo ludico che ci sta ospitando. Si crea così una commistione di generi davvero interessante, per molti aspetti innovativa. Immaginate di ritrovarvi in un regno pixellato, disponendo tanto di una spada per combattere, tanto della capacità di alterare il codice dei nemici, rimpicciolendoli o distruggendoli (con dei comandi rapidi che funzionano proprio come magie).

L'Editor è un profondo sguardo al mondo di Unity, agevolato dalla presenza di numerosi asset condivisi.

In questo contesto si nota la qualità della narrativa, incentrata su storie semplici ma raccontate con vitalità. Molte le animazioni, divertenti e ironiche, davvero espressive e contornate da dialoghi doppiati con cuore e spigliatezza. I personaggi sono ben scritti e decisamente caratterizzati. Ci accompagneranno nella lotta contro un misterioso antagonista capace di resistere ai nostri poteri da "programmatore".

L'intelligenza artificiale ADA ci guiderà intanto nel nostro viaggio da un genere all'altro fornendoci nuovi poteri di editing e la sua allegra compagnia. Purtroppo - visto il focus rivolto alla Social Hub - questa fase è estremamente breve, anche se destinata a crescere.

Per dare un'idea più precisa del perché ci abbia convinto, basta citare una boss battle in cui dovremo modificare gli scudi di un mago cambiandone il valore dell'ampiezza, per permettere alla nostra squadra (cavaliere, arciere e mago) di danneggiare lui e i suoi minion. Il tutto mentre potremo partecipare a nostra volta allo scontro e lanciare, perché no, qualche magia sugli esplosivi nei dintorni e qualche AOE ai minion in carica. Ingredienti di per sé basici, che insieme ai dialoghi dei comprimari hanno però l'effetto di combinarsi con un potenziale evidente.

Dall'Action Mode (il gioco vero e proprio) si può passare all'Hacker Mode, in cui diverse shortcut permettono di editare al volo fisica ed elementi spaziali degli scenari.

In sintesi: un gioco diviso in due. Una profonda, ma non del tutto convincente Social Hub, per creare e giocare varianti platform ed RTS (al momento poco rifinite). Una divertente, purtroppo breve, Adventure Hub con trama single-player, per svelare il passato dell'Accademia grazie a una felice commistione dei generi.

È soprattutto sulla base di quest'ultimo comparto che vi invitiamo a tenere d'occhio la crescita di questo titolo, sperando che il tempo e i feedback cancelleranno le sue lacune e smussino certi aspetti ancora poco rifiniti. La scelta dell'early access è sicuramente giustificata, considerando l'importanza di una community a sostenere le fondamenta di un progetto basato sulla condivisione.

Avatar di Antonino Fiore
Antonino Fiore: Classe 1993, in squadra dal 2018. Ha scoperto i videogiochi con i floppy dell’Amiga e da allora vive, sbalzato temporalmente, una generazione indietro. Dalle avventure grafiche agli horror, è un accanito retrogamer e un vorace escapista. Con gli anni ha realizzato d’essere, più che altro, un semplice Homo Ludens. Megaman e Suikoden sono i suoi punti deboli.
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