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The Forgotten City - recensione

La Regola d'Oro non perdona.

Se sai fare bene una cosa, fatti pagare per farla. Il team di Modern Storyteller probabilmente deve aver pensato a questo dopo il successo riscosso con la mod creata per The Elder Scrolls V: Skyrim ed ha deciso così di dare vita ad un gioco completamente dissociato al capolavoro Bethesda. Non è infatti inusuale che piccoli studi decidono di imbarcarsi in un'avventura più grande una volta che si sono fatti conoscere grazie ad una fruttuosa produzione di dimensioni più ridotte.

La mod di The Forgotten City, dopo i riconoscimenti ottenuti, viene dunque ampliata, approfondita e rivisitata, ed eccoci oggi a recensire un prodotto finito e dalle ambizioni più grandi di un semplice contenuto da scaricare. Con l'aiuto di Dear Villagers in veste di publisher, siamo tornati nelle misteriose atmosfere di un mondo maledetto ambientato nell'antica Roma, con la consapevolezza però che fuori non ci saranno draghi e giganti ad attenderci.

Per chi non avesse provato la mod pubblicata qualche anno fa, The Forgotten City tratta di un fitto mistero che attanaglia una città sotterranea romana, Shrine of Proserpina, in cui chi compie un peccato condanna tutti gli abitanti alla morte, trasformandoli in statue dorate. Quando ciò accade, si innesca un loop temporale che dà inizio nuovamente alla storia, che continua a resettarsi e avviarsi finché non viene scoperta la verità dietro a questa sorta di maledizione.

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Ovviamente, trattandosi di un prodotto standalone, l'incipit stavolta sarà diverso ma con un forte richiamo al gioco a cui deve il suo successo, e ci vedrà svegliare senza memoria e con un NPC a darci il benvenuto. Come in Skyrim, questo sarà il pretesto per poter scegliere il proprio nome, sesso e razza, e decidere che tipo di background vogliamo dare al nostro personaggio. Potremo scegliere se essere degli archeologi, il che ci conferirà un bonus nelle conversazioni a livello di intelletto, o puntare tutto sulle bugie ed aggressività per estorcere informazioni.

Ognuno dei quattro profili presenti in gioco darà vantaggi o svantaggi a seconda delle situazioni che ci si pareranno davanti, ma nessuno di essi precluderà il raggiungimento della fine della storia per scovare la verità dietro questa assurda ed emblematica vicenda. Il fulcro principale dell'intera avventura rimane il dialogo e saper scorgere i dettagli che ci vengono forniti ogni qualvolta avremo a che fare con un personaggio. Ad arricchire il gameplay, oltre ai dialoghi a scelta multipla come ogni GDR che si rispetti, vi è un lieve abbozzo di combattimento che molto spesso però non porta niente di buono, condannandoci a rivivere nuovamente il loop temporale. Ma anche la penna può far male quanto una spada, o un arco in questo caso. Molto spesso, durante la nostra investigazione su questo strano fenomeno che condanna a vivere 23 abitanti sotto la regola d'oro di non compiere peccati pena la morte, ci ritroveremo ad affrontare delle scelte morali importanti che cambieranno in modo irreversibile la storia. Per poter arrivare al nocciolo della questione saremo chiamati inoltre ad indagare non solo sulle persone che popolano la cittadina, ma anche su luoghi e strutture che si riveleranno colme di avversità.

Una volta entrati nel sotterraneo vi imbatterete in statue dorate di persone, le vitime della Regola d'Oro che domina questa città.

L'arco, appunto, nostro unico fedele compagno, ha il potere di trasformare gli oggetti circostanti in oro, una meccanica fondamentale per poter esplorare luoghi apparentemente inaccessibili. L'esplorazione di The Forgotten City fonda completamente su enigmi ambientali per poter proseguire in determinate aree, e la nostra arma "magica" è l'unica via per poterli risolvere. Scoccare una freccia, ad esempio, su un candelabro appeso al soffitto lo renderà più pesante tanto da farlo cadere e creare un'apertura sul pavimento per proseguire con l'esplorazione.

Oltre a questo tipo di enigmi, a sbarrarci la strada ci sono creature maledette pronte ad eliminarci che infestano le strutture più desolate ma fondamentali per poter scoprire come liberare i cittadini di questa misteriosa città fuori dal tempo, succube di questa letale maledizione. I combattimenti non sono molto impegnativi: non ci troveremo mai di fronte a veri boss ma il numero delle ondate di nemici a volte potrà essere più consistente, invitandoci spesso ad aggirarli in modo silenzioso piuttosto che affrontarli a viso aperto.

Nonostante vorremmo approfondire le fitte trame che compongono la narrativa di The Forgotten City, lasceremo a voi il piacere della scoperta per non rovinarvi l'atmosfera che Modern Storyteller ha sapientemente creato, rendendo più ricco e longevo ciò che era stato creato come mod.

Ogni volta che un peccato verrà compiuto, la maledizione ucciderà i cittadini e riavvierà così il loop temporale in cui siamo intrappolati.

In questo modo il team ha potuto sfruttare il motore grafico Unreal Engine 4, donando all'ambientazione una veste più vivida e realistica. I movimenti invece rimangono ancorati ai GDR di vecchio stampo, spesso legnosi e poco fluidi.

È doveroso citare l'assenza completa della lingua italiana, sia per il doppiaggio che per i sottotitoli, il che potrebbe rappresentare un ostacolo se non si ha una buona dimestichezza con la lingua inglese, data la quantità di dialoghi e l'importanza di essi. Siamo sicuri però che, come fu per la mod, ben presto la community si mobiliterà per poterne creare una traduzione esattamente come avvenne ai tempi del quinto capitolo di The Elder Scrolls.

Al netto di ciò The Forgotten City è un ottimo prodotto, con una sceneggiatura e trama davvero ben realizzata che ci ha saputo catturare invogliandoci a scoprire tutti segreti che si celano dietro la Regola d'Oro.

I diversi approcci e le deviazioni che è possibile intraprendere ci hanno condotto su strade sempre diverse moltiplicando di fatto gli epiloghi che questa storia può avere. Avere questo ventaglio di scelte ne aumenta notevolmente la longevità, scoprendo fatti e imbattendosi in eventi diversi in base alle scelte compiute.

I 23 residenti non sono soli in questa città romana; inquietanti creature vi attendono nei luoghi più nascosti, pronti a sbarrarvi la strada.

Nonostante la rivisitazione grafica, l'ottimizzazione del titolo presenta qualche imperfezione che si fa largo anche testando il prodotto con un PC che supera le specifiche consigliate dagli sviluppatori. A parte qualche incertezza l'opera di Moderm Storyteller risulta più che piacevole graficamente mostrandoci un'attenta cura al dettaglio e non presentando mai scenari spogli e anonimi.

The Forgotten City è un'esperienza esplorativa ed investigativa di tutto rispetto, pronta a stupirvi con colpi di scena e a farvi cullare da una morbosa curiosità che andrà ad incrementarsi ad ogni loop temporale.

A contornare una bella trama vi è un'impronta GDR che concede quel tocco di immersività tale da farci sentire padroni delle nostre scelte, potendo in ogni momento cambiare approccio e tentare strade alternative.

Che siate giocatori di vecchia data o nuovi esploratori, questo prodotto sarà capace di tenervi incollati fino a che non svelerete ciò che la Regola d'Oro cela sotto il suo misterioso potere.

8 / 10