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The Game Awards 2018: cos'è successo? - articolo

Tutti gli annunci e i risultati della cerimonia.

Quella di Geoff Keighley è una figura controversa. È un esperto o un uomo immagine? Un produttore o un autore? Poco importa, perché il canadese ex volto di Spike e GameTrailers si è dimostrato capace di costruire, partendo dalle ceneri dei televisivi Spike Video Game Awards, una cerimonia che ormai si può annoverare tra i più importanti appuntamenti per il mercato del medium videoludico. Dal 2014, i The Game Awards si sono resi protagonisti di un crescendo inarrestabile, tenendo incollati allo schermo centinaia di migliaia di spettatori non solo interessati all'incoronazione dell'estro creativo celato dietro ai prodotti, ma soprattutto assetati di annunci esclusivi.

Ed è così che, anche quest'anno, ci siamo messi comodi di fronte a quel sipario, forti di un incredibile numero di teaser e speculazioni fiorite sul web nel corso delle ultime settimane, consci del fatto che i tantissimi piccoli assaggi visti in questi giorni si sarebbero ritagliati uno spazio importante sul palcoscenico di Los Angeles.

Gli ingredienti per un grande show c'erano tutti, senza contare la presenza di Phil Spencer in rappresentanza di Xbox, Shawn Layden per Playstation e Reggie Fils Aime per Nintendo, tutti insieme sullo stesso palco, per mettere da parte le diversità una volta per tutte e celebrare l'universo del gaming nel suo splendido insieme. Ma non perdiamoci in chiacchiere, seppur piacevoli: ecco tutti gli annunci e le sorprese dei The Game Awards 2018.

Partiamo subito con i botti: direttamente da Ubisoft, Jean Sebastien Decant si è presentato puntuale all'appuntamento per presentare un Far Cry: New Dawn che diventa quasi un sequel diretto del quinto capitolo, segnando l'ingresso della serie nell'universo post apocalittico. Possiamo sbilanciarci? Di primo acchito ci è sembrata sicuramente la proposta più interessante a fare capolino dalla saga di Far Cry in epoca recente, fin dai tempi di Blood Dragon. Tra folli veicoli, armi strampalate, esplosioni e strambi companion animali ha fatto capolino anche una vecchia conoscenza...

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Se, negli ultimi giorni, avete annusato uno strano odore di pelo di bandicoot bruciato, beh, avete fatto centro. Crash in persona ha annunciato il grande ritorno di CTR con Crash Team Racing Nitro Fueled, in uscita a giugno 2019 con una forte componente online e tutte le feature cui eravamo abituati. Si tratta, infatti, di una versione remastered plus dell'originale titolo per Playstation, pensata per celebrare i bei tempi andati senza disdegnare una sortita nell'universo multiplayer.

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Poi, tutto a un tratto, il palco ha iniziato a tremare: i pesi massimi di Obsidian sono entrati in scena per mostrare al mondo un universo completamente nuovo. In The Outer Worlds ci troveremo ai margini della galassia, nel pieno di un far west spaziale capace di incarnare tutto lo stile della software house; il roster di personaggi ci è parso molto ben caratterizzato, e il setting sembra piegarsi perfettamente alle esigenze strutturali del blasonato studio; tra mega-corporazioni che dominano sulle lande non reclamate e un design generale che richiama tanto le esperienze RPG occidentali quanto le potenzialità satiriche dello sviluppatore, potremmo trovarci di fronte al grande ribaltone di Obsidian.

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Proprio quando le acque sembravano essersi calmate, quella che doveva essere la premiazione per il miglior titolo sports-racing si è trasformata in una lotta all'ultimo sangue tra Raiden e Scorpion: nell'incredulità generale, infatti, è esploso sul maxischermo Mortal Kombat 11 con tanto di data di uscita annessa, ufficialmente prevista per il 23 aprile 2019. Purtroppo, non abbiamo potuto vedere un vero e proprio gameplay, ma saranno rilasciate ulteriori informazioni nel corso di un community reveal fissato per il prossimo 17 di gennaio.

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Casey Hudson, general manager di Bioware, è salito sul palco per parlare ancora un po' di Anthem, presentando un nuovo trailer incentrato sul comparto narrativo, fino ad ora rimasto nell'ombra dell'apparato del gameplay. Tutto qui? Assolutamente no: un misterioso teaser ci ha lasciati in compagnia di un interessante affresco accompagnato dalle parole The Dread Wolf Rises. Ma cosa significa? I più grandi appassionati di Dragon Age avranno senza dubbio colto il collegamento tra le vicende di Solas e il misterioso messaggio. Che si avvicini veramente l'apocalisse nella seconda grande saga di Bioware?

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Per un istante, quando il logo di Switch ha preceduto l'entrata in scena dell'inconfondibile Rocket dei Guardiani della Galassia, abbiamo vissuto l'illusione di trovarci al cospetto di un titolo dedicato. Non è stato così, ma poco importa: Marvel Ultimate Alliance 3 è la nuova esclusiva Nintendo Switch prevista per il 2019. Ma non è l'unica novità dalla casa giapponese: Joker, direttamente da Persona 5, entrerà presto a far parte del roster di Super Smash Bros Ultimate, e sarà solo il primo di una serie composta da cinque innesti provenienti da altrettanti franchise.

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Quest'anno, i The Game Awards si sono dimostrati un incredibile fucina di novità e annunci di ogni genere, e sono tonnellate le produzioni minori che meriterebbero un'analisi più approfondita. Partiamo dalle più interessanti: Psychonauts 2, diretto da Tim Schafer, si è mostrato in un lungo trailer tra sequenze cinematiche e azioni di gameplay che sembrano, per una volta, all'altezza dell'opera di crowd funding. Abbiamo notato anche l'ultima fatica di Supergiant Games, creatori di Bastion: si tratta di Hades, un action isometrico che richiama i dungeon crawler tradizionali aggiungendo una nota soulslike, progetto già in early access su Epic Games Store.

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Restando in tema di soulslike, ricordate Ashen di Annapurna Interactive? L'interessante action è anch'esso già disponibile su Epic Games Store, oltre che presto in arrivo per i possessori di Xbox Game Pass. The Stanley Parable, invece, si affaccia sul 2019 forte di una Ultra Deluxe Edition ricca di contenuti aggiuntivi e pronta ad attraversare il confine del mercato console. Dai creatori di Abzu, abbiamo potuto vedere qualche stralcio di The Pathless, quello che si presenta come un titolo dall'ispirazione vicina a Shadow of the Colossus, ambientato in un mondo nel quale combattere immense creature assieme ad una misteriosa aquila.

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Da tenere d'occhio anche The Last Campfire di Hello Games, un corto che appare molto simile al blasonato Journey. Josh Holmes ha presentato il promettente Scavengers, un survival shooter cooperativo e competitivo nato dai creatori di titoli come Halo e Battlefield. Gli sviluppatori di Ark: Survival Evolved, poi, hanno mostrato a lungo Atlas, dal 13 dicembre su Steam e presto in Xbox Game Preview, un MMO survival ambientato in un piratesco impero fantasy, lungo le coste di uno tra i mondi di gioco condivisi più grandi mai realizzati.

Abbiamo visto un breve teaser di Journey to the Savage Planet, titolo di un Typhoon Studio spalleggiato da Epic Games che, attenzione, non è un survival tradizionale ma un'avventura vera e propria. Patrice Desilets, la mente dietro Assassin's Creed, ha parlato di Ancestors: A Human Kind Odissey, titolo single player-open world-survival che racconta, nel corso di 8 milioni di anni, l'intera nascita dell'essere umano.

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Mentre il "simil Monster Hunter" Dauntless si dotava di una data d'uscita, ora prevista per aprile, e i creatori di Stranger Things annunciavano la terza istanza dell'omonimo videogame, Fortnite si ampliava con la modalità creative. Quella che al primo sguardo sembrerebbe una banale feature, potrebbe presto rivelarsi la nuova freccia vincente all'arco di Epic Games: le migliori costruzioni degli utenti, infatti, finiranno direttamente sulla mappa della Battle Royale ufficiale, prendendo il posto del Drive In all'interno della nuova zona The Block.

Passiamo al piatto forte della serata: il maestro di cerimonia Geoff Keighley è riuscito nell'apparentemente impossibile intento di portare, per un breve e fantastico momento, gli uomini immagine di Xbox, Playstation e Nintendo tutti insieme sullo stesso palco, dando vita ad una celebrazione del videogame senza precedenti. Per riscaldare ulteriormente l'atmosfera, poi, Craig Thomas di Visual Concepts, software house alle spalle delle esperienze sportive 2K, è stato premiato con l'onorario Industry Icon Award per celebrare i suoi trent'anni di servizio nell'industry.

Esaurita in poche parole la vittoria di Dead Cells nel ruolo di migliore titolo action, Monster Hunter World ha conquistato il premio come migliore RPG. Come di consueto, la categorizzazione videoludica non è in grado di proporre confini ben delineati, ma l'opera di Capcom, vera rinascita per la serie di Monster Hunter, ha sconfitto perfino l'attesissimo Dragon Quest XI.

Red Dead Redemption 2 ha aperto un apparentemente infinito valzer delle vittorie con il premio per la migliore narrativa, che di certo non è una sorpresa: probabilmente, lo avrebbe portato a casa in qualsiasi edizione dei The Game Awards. Poco dopo, Roger Clark ha intascato la statuetta per la migliore interpretazione nel ruolo di Arthur Morgan, che in pochissimo tempo è diventato uno dei personaggi più amati dalle community dell'industry.

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Il titolo di Rockstar non sembrava volersi fermare, strappando alla concorrenza anche l'award per la migliore colonna sonora; riascoltando il medley proposto dall'orchestra, ci è parso ancora una volta evidente come Woody Jackson abbia realizzato una delle più belle soundtrack mai ascoltate nell'intera storia del medium. Come se nulla fosse, pochi istanti più tardi, anche il premio per il miglior sound design è finito nelle mani della produzione Take Two.

A fare da "combo breaker" è intervenuto Cory Barlog, tessendo le lodi di Santa Monica Studios nel discorso successivo alla premiazione di God of War per la migliore game direction. Ma non era che un preambolo alla bomba finale: a sorpresa, l'esclusiva Sony ha strappato al kolossal di Rockstar il titolo di Game of the Year e, dal canto nostro, non possiamo che essere felici di aver assistito ad una simile battaglia tra titani. Tornando con la mente allo scorso giugno, la decisione non pare affatto come una sorpresa: quella del 2018 si è dimostrata, fino agli ultimi battiti, un'annata fitta di veri e propri capolavori.

Return of the Obra Dinn non poteva certo rimanere a mani vuote: è suo, infatti, il premio per la migliore direzione artistica. Vero vincitore per quanto riguarda il mercato indipendente, tuttavia, resta Celeste; l'opera di Matt Makes Games, oltre a conquistare lo scettro come migliore titolo indie e prodotto dal maggiore impatto, poteva vantare una candidatura anche per la colonna sonora e, addirittura, è comparso tra i contendenti al titolo di gioco dell'anno. Florence ha dominato sull'ecosistema mobile, mentre Astro Bot Rescue Mission ha inaspettatamente scavalcato Beat Saber e Firewall: Zero Hour nella lotta per la migliore esperienza VR.

Per la categoria "Streamer di Fortnite" dell'anno (che in realtà sarebbe content creator dell'anno) non poteva che essere il Ninja Tyler Blevins a portare a casa la statuetta. SonicFox, invece, ha vinto più che meritatamente il titolo di miglior atleta eSport, avendo collezionato nient'altro che primi posti in quasi ogni picchiaduro col quale si sia misurato. Si tratta di una personalità esplosiva capace di raggiungere traguardi incredibili, dimostrando una versatilità mai vista all'interno del panorama esportivo. Praticamente, è come se un calciatore, dopo aver vinto il pallone d'oro, avesse portato a casa anche il titolo di MVP della NBA.

Kratos, visibilmente contento per la vittoria.

Neanche a farlo apposta, Dragonball FighterZ è stato incoronato miglior fighting game, e si tratta proprio di uno dei titoli dominati da SonicFox nel corso dell'ultimo anno. The Messenger l'ha spuntata agilmente come migliore titolo di debutto indipendente, Overcooked 2 come migliore produzione family e Into the Breach come migliore esperienza strategica. Niente sorprese nella categoria sports-racing, seppur perturbata dalla presentazione di Mortal Kombat: è Forza Horizon 4 l'opera più amata dal pubblico votante. Fortnite, zitto zitto, forte del suo centinaio di milioni di giocatori, torna a casa con due statuette: quella per il miglior multiplayer, e quella per il miglior sviluppo live.

Chiudiamo con gli awards strettamente legati all'establishment del mondo degli eSport: Overwatch, grazie alla spettacolare World League, si è imposto come miglior titolo esportivo, mentre Cloud9, per il terzo anno consecutivo, si è confermata la migliore organizzazione del settore. Per quanto riguarda gli eventi, invece, è il League of Legends World Championship ad imporsi a sorpresa sugli International di DOTA e sulla stessa Overwatch World League.

E così, un altro anno videoludico è giunto alla conclusione. Tirando le somme, si tratta di una tra le migliori annate nell'attuale generazione, e ha dato i natali e ben più di un titolo memorabile, come testimoniato dalla pienezza di questa edizione dei The Game Awards. Siete d'accordo con le decisioni prese dal pubblico votante? Cosa ne pensate delle ultime novità dall'industry? A nostro avviso, è estremamente raro chiudere un anno tanto ricco, ed è ancor più raro affacciarsi su un futuro altrettanto roseo.

Avatar di Lorenzo Mancosu
Lorenzo Mancosu: Cresciuto a pane, cultura nerd e videogiochi, i suoi primi ricordi d'infanzia sono tutti legati al Super Nintendo. Dopo aver lavorato dentro e fuori dall'industry, è finalmente riuscito ad allontanarsi dalle scartoffie legali e mettere la sua penna al servizio di Eurogamer.it.

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