The Grand Tour Game - recensione
La fusione tra videogiochi e TV parte dai motori.
Negli ultimi anni il confine tra media televisivi e videogiochi è diventato sempre più labile, grazie alla presenza di sviluppatori come Quantic Dream e l'ormai defunto Telltale, capaci di basare il loro successo su una narrazione atipica e una regia cinematografica.
Questa introduzione può sembrare fuori contesto per un gioco di corse automobilistiche, ma è proprio il legame con Amazon Prime Video che rende The Grand Tour Game un prodotto "moderno" e vicino al mondo dello streaming, anche se non con un'accezione del tutto positiva.
La fusione tra un racing e un programma sul filone di Top Gear costituisce una buona premessa, ma cosa si celerà davvero sotto quel cofano? L'opera targata Amazon Games ruota attorno alle avventure su quattro ruote di Jeremy, Richard e James, conduttori dell'omonimo show, tra sfide di velocità, comparative prestazionali e, soprattutto, tanta ilarità.
È bene fare una distinzione tra la struttura di gameplay del titolo e la sua natura interattiva con la serie. Se da una parte il tentativo di creare una correlazione con gli spezzoni televisivi sia geniale, dall'altra le fasi ludiche si rivelano essere monotone e noiose.
Il colosso di Seattle non pretendeva certo la realizzazione di un simulatore di guida, e infatti The Grand Tour Game non lo sembra minimamente: il sistema di controllo è ballerino, approssimato e fin troppo semplice, a causa di una meccanica di "auto-correzione" della traiettoria che dà la sensazione di non avere il pieno controllo sul proprio veicolo.
A ciò si aggiunge la presenza di power-up, in pieno stile Mario Kart, come SMS ironici inviati ai corridori per rallentarli, e il classico nitro per accelerare, dimostrando pochezza di varietà.
Durante gli episodi da ripercorrere, le varie sfide, dettate da Jeremy & co., sono alternate da scene e dialoghi del tutto simili a quelle viste nel programma, introducendo così nuove attività da compiere, come gare di drifting, di accelerazione e così via, al fine di testare i bolidi trattati. Le fasi con pad alla mano sono brevi, insoddisfacenti e presentano poca originalità e un livello di sfida circa pari a zero, traducendosi in brevi pause tra le clip video.
Questi intermezzi, però, sono la chiave che permette di percepire le partite come episodi interattivi, in cui saranno le azioni e i risultati dei giocatori a determinare l'andamento dei dialoghi, e questa risulta essere una vera novità nella frontiera del "gaming televisivo".
Le pecche di questo gioco risiedono principalmente nel già sopracitato scarso gameplay, che si riprende soltanto nelle sessioni con amici, in cui, con split-screen fino a 4 utenti, il divertimento è dato dalla natura arcade e dall'atmosfera scherzosa. Le modalità proposte sono soltanto due: gara diretta e tornei.
Proprio la realizzazione tecnica dei veicoli risulta essere un punto a favore, insieme alla presenza di varie licenze automobilistiche, anche se nel suo insieme il titolo non brilla certo per impatto grafico, soprattutto se comparato alle esclusive delle due console.
Elemento di vanto è invece il comparto audio, grazie agli effetti sonori, tipici della serie, e alle voci del trio, che non mancheranno di sfotterci ad ogni errore, insieme a tutte le musiche distintive dello show.
Ultima chicca presente è la possibilità di recuperare gli episodi trattati delle tre stagioni, direttamente dalla schermata principale, rafforzando così il legame tra il prodotto videoludico e la serie di Prime Video.
The Grand Tour Game è un'opera "nuova", che posiziona un tassello in più nella strada che porterà ad una perfetta mescolanza tra serie TV, cinema e videogiochi, anche se crolla totalmente sulla componente giocabile per la pochezza di contenuti e lo scarso divertimento. È dunque consigliato esclusivamente a chi apprezza la serie o a chi volesse recuperarla. Per tutti gli altri se ne riparlerà al prossimo rombo di motore.