The Legend of Zelda: Skyward Sword HD - recensione
Le origini del mito, ora in alta definizione.
Chiudete gli occhi e facciamo insieme un viaggio nei ricordi. Era l'estate del 2010, in pieno periodo di E3. Nintendo stava facendo registrare numeri da record con la sua Wii che già da cinque anni era sul mercato e continuava a macinare vendite da capogiro presso i giocatori di tutte le età.
Il peculiare sistema di controllo di Wii, basato sui movimenti, permetteva un approccio innovativo al gaming su console e la Grande N, come di consueto, stava sperimentando moltissimo con i suoi titoli first party. Dopo aver lanciato lo splendido Mario Galaxy, anche la serie di The Legend of Zelda, uno dei più inamovibili pilastri della storia di Nintendo, era in procinto di accogliere un nuovo capitolo canonico in esclusiva su Wii, peraltro uno dei più ambiziosi di sempre.
Si trattava di un autentico prequel dell'intera saga, un idilliaco frammento dell'adolescenza di Link e della Principessa Zelda che avrebbe gettato nuova luce sul loro inscindibile legame proiettando la saga verso nuovi orizzonti.
The Legend of Zelda: Skyward Sword, questo il nome della nuova iterazione del brand, avrebbe sfruttato gli allora avveniristici sensori di movimento di Nintendo Wii e la periferica MotionPlus per dare agli utenti la sensazione di trovarsi materialmente all'interno dell'avventura, consentendo loro di impugnare la mitica Master Sword e di combattere come modelli spadaccini le molteplici creature malvagie che infestavano il mondo di gioco.
Per un evento di tale portata, dunque, il colosso nipponico aveva deciso di fare le cose in grande e sul palco della kermesse losangelina di quell'anno, tra le urla di entusiasmo dei presenti, aveva invitato il leggendario Shigeru Miyamoto, la mente dietro alcuni dei più grandi successi di Nintendo in campo videoludico.
Il suo compito sarebbe stato semplice quanto incredibilmente gravoso: illustrare al pubblico il rivoluzionario gameplay del nuovo Zelda giocandolo sul palco in diretta mondiale sotto gli occhi di decine di migliaia di fan.
Come spesso accade in queste situazioni, tuttavia, le cose non sono andate come previsto. Vuoi per l'eccessiva lontananza dalla Sensor Bar, vuoi per un ritardo troppo marcato nell'esecuzione dei comandi, un Miyamoto in evidente difficoltà non riusciva a gestire efficacemente l'eroico Link sullo schermo consegnando ai libri di storia una delle pagine più spiacevoli dell'intero corso dell'E3 (quella che con ogni probabilità ha convinto Nintendo ad optare per i Direct pre-registrati negli anni successivi).
Fortunatamente, una volta giunto nei negozi, Skyward Sword si è rivelato come l'ennesimo colpo a segno per l'immortale saga di Zelda: un capitolo vasto, ricco di contenuti e dal gameplay galvanizzante, ben oltre ogni più rosea aspettativa.
La disavventura di Miyamoto sul palco dell'E3 era ormai solo uno sbiadito ricordo, rapidamente eclissato da quello che ancora oggi viene considerato come uno degli episodi più riusciti della serie. Il director Fujibayashi e il suo team erano riusciti a confezionare una storia di origini straordinaria ed emozionante, una di quelle esperienze talmente intense da rimanere tatuate sulla pelle per tutta la carriera di un videogiocatore.
Oggi, a dieci anni di distanza dalla prima release, Skyward Sword sta per tornare su Nintendo Switch in una edizione rimasterizzata che porta con sé un set di comandi completamente rivisitato per adattarsi alle caratteristiche della console ibrida oltre, ovviamente, ad un comparto tecnico in alta definizione.
La storia di The Legend of Zelda: Skyward Sword HD, come dicevamo, si pone come antefatto all'intera epopea affrontata dall'Eroe del Tempo negli ultimi trentacinque anni. Nonostante la cronologia della saga sia spesso oggetto di dibattiti nella nutrita community di fan sparsi in tutto il mondo a causa di qualche punto particolarmente oscuro delle avventure di Link e Zelda, Skyward Sword si prefigge il preciso obiettivo di esplorare le radici della connessione tra questi due celeberrimi personaggi, in un'epoca antecedente a tutti i capitoli apparsi fino ad ora sulle console della Grande N.
Molto prima dei fatti narrati in Breath of the Wild, prima anche di quanto visto in Ocarina of Time, prima di abbracciare il suo destino come Eroe del Tempo, Link era un semplice cittadino di Oltrenuvola, un arcipelago volante che si estende su una fitta coltre di nuvole che separa il cielo dalla Terra. Si dice che la Dea Hylia abbia creato Oltrenuvola all'alba dei tempi per proteggere i suoi fedeli dalle insidie e dalla malvagità che si annida nel reame sottostante.
La popolazione locale, inoltre, sembra avere una forte connessione con i Solcanubi, una razza di uccelli dal piumaggio coloratissimo che si occupa di trasportare gli abitanti da un'isola all'altra. Questo legame viene rafforzato tramite un rituale chiamato 'Battesimo del Volo' che sancisce l'ingresso dei cittadini nell'età adulta sotto lo sguardo vigile della Dea.
Poco dopo l'esame, Link e la sua amica d'infanzia Zelda si esibiscono in un volo celebrativo nei cieli sconfinati che circondano Oltrenuvola in un momento di totale spensieratezza che non lascia presagire il cataclisma che sta per abbattersi su di loro.
I festeggiamenti, infatti, durano molto poco: un tornado di energia oscura appare dal nulla e sembra inghiottire Zelda nelle sue viscere mentre il nostro protagonista finisce disarcionato dal suo Solcanubi e viene tratto in salvo solo grazie al rapido intervento del corpo di salvataggio del luogo.
Dopo essersi risvegliato, Link fa la conoscenza di Faih, uno spirito guida dalle fattezze umane che gli rivela una verità sconcertante: Zelda è ancora viva ma si trova da qualche parte nella Terra sottostante. Inizia qui il tortuoso percorso di Link alla scoperta della Superficie sotto le nuvole, un luogo dalle incredibili meraviglie naturali ma infestato da mostri e demoni famelici che tenteranno in ogni modo di metterci il bastone tra le ruote.
È una storia di amicizia, coraggio ed eroismo costellata di momenti indimenticabili che, pur non raggiungendo le vette qualitative del più moderno Breath of The Wild, riesce a regalare momenti di assoluta epicità che vale la pena sperimentare in prima persona, a maggior ragione se non avete mai avuto modo di farlo in precedenza sulla cara vecchia Wii.
Sotto il profilo del gameplay, invece, Skyward Sword HD offre un duplice sistema di controllo: il primo ricalca fedelmente quello visto nella versione originale e si affida ai precisi JoyCon di Nintendo Switch per fornire un'esperienza molto simile a quella vista in passato mentre, il secondo, rinuncia del tutto ai comandi di movimento per concentrarsi esclusivamente sui tasti fisici.
Siamo consapevoli che moltissimi membri della community gioiranno al pensiero di giocare Skyward Sword senza essere costretti a dimenarsi nelle proprie stanze nel tentativo di abbattere i nemici più ostinati ma, ahinoi, dobbiamo ammettere che questa nuova soluzione ci ha convinti solo a metà.
Da una parte abbiamo apprezzato la volontà di Nintendo di offrire ai giocatori l'opportunità di sperimentare Skyward Sword in modo più 'tradizionale' ma, dall'altra, ci sono alcune caratteristiche peculiari del gioco che non si adattano perfettamente a questo sistema, soprattutto nelle fasi di combattimento.
Dal momento che la versione per Wii basava il suo intero concept sull'impersonare fisicamente Link impugnando la sua spada con una mano e lo scudo con l'altra, il titolo è stato ideato per consentire ai giocatori di colpire gli avversari muovendo liberamente l'arma e sferrando colpi da qualsiasi direzione.
Ovviamente, anche questa riedizione in HD conserva il medesimo principio e gli sviluppatori hanno pensato di adattare la struttura ludica originale al nuovo schema di controlli assegnando lo stick destro di Switch alla gestione dei fendenti. Inutile dire che, dati i ben noti deficit di precisione delle due levette dell'ibrida di Nintendo, riuscire a mettere a segno colpi accurati nelle fasi di lotta più concitate e direzionare bene gli attacchi può diventare un'impresa davvero ardua.
Sia chiaro: Skyward Sword non è di certo un titolo dotato di un coefficiente di difficoltà elevato al punto da richiedere sempre un'esecuzione chirurgica dell'offensiva per trionfare in battaglia ma la scarsa precisione degli stick può rivelarsi davvero frustrante quando vedrete Link esibirsi in attacchi che non volevate eseguire in alcun modo, magari scoprendo anche il fianco ai contrattacchi nemici.
Nel primo scontro con il potente Ghiraim, ad esempio, è facile notare come questo nuovo sistema di controllo possa risultare insufficiente per sfruttare le finestre di vantaggio a nostra disposizione e rispondere in modo fulmineo all'offensiva del nemico.
La necessità di usare l'analogico destro per gli attacchi, inoltre, genera un altro problema non di poco conto: come fare per gestire la telecamera? Semplice: dovrete tenere premuto uno dei pulsanti dorsali ogni volta che vorrete ruotare il vostro angolo di visuale. Si tratta di una meccanica che richiede parecchia pratica per essere padroneggiata ma che, in fin dei conti, era l'unico modo funzionale per aggirare l'ostacolo.
Dopo qualche tempo si finisce per abituarsi a questo tipo di gameplay ma, tutto sommato, optare per il controllo tramite sensori di movimento potrebbe essere ancora la scelta migliore.
Per il resto, The Legend of Zelda: Skyward Sword rimane un prodotto di assoluto pregio, un action adventure con pochi pari anche nel panorama videoludico attuale. Scoprire le origini dell'Eroe del Tempo, della Master Sword e della leggendaria Principessa è un'esperienza che non possiamo fare a meno di consigliarvi, che lo abbiate giocato in precedenza o meno.
A livello tecnico, infine, Skyward Sword HD ha compiuto netti passi avanti rispetto alla sua edizione precedente su Nintendo Wii. Nonostante Switch non sia esattamente un mostro di potenza, la piccola console ibrida riesce a gestire efficacemente una presentazione colorata, vibrante e, soprattutto, parecchio stabile.
Gli asset in bassa risoluzione del passato sono stati sostituiti da texture in HD con una palette cromatica decisamente più vivace. Certo, capita ancora di vedere alcuni dettagli alquanto slavati e qualche imprecisione nei modelli poligonali ma, nel complesso, si tratta di un gioco graficamente piuttosto gradevole, sia sul piccolo schermo della portatile che in modalità docked.
Ottimo anche il level design costituito da biomi variegati e artisticamente parecchio ispirati. Si tratta, in buona sostanza, di macroaree liberamente esplorabili ricche di segreti e di oggetti nascosti, da recuperare grazie a specifici strumenti che si sbloccheranno procedendo nella narrazione. Certo, soprattutto verso la metà del gioco c'è un po' troppo backtracking da affrontare ma il mondo di Skyward Sword è così magico da rendere entusiasmante anche un processo così tedioso.
Nota di merito anche per il comparto audio composto da musiche orchestrali epiche ed emozionanti e da effetti sonori di prim'ordine.
In definitiva, la remaster in HD di Skyward Sword è un'ottima occasione per scoprire le radici di un universo complesso ed emozionante come quello di The Legend of Zelda. Sebbene le peculiarità del gameplay di questa esclusiva Wii non si sposino al meglio con il sistema di controllo di Switch, ciò che abbiamo tra le mani è uno tra i capitoli più riusciti dell'intera storia del brand nella sua versione tecnicamente migliore disponibile sul mercato. C'è davvero bisogno di aggiungere altro?