The Mighty Quest For Epic Loot - preview
Là, dove nascono i dungeon.
Vi siete mai chiesti da dove nascono i dungeon? Esiste un architetto specializzato in letali arene sotterranee, in cunicoli pericolosi e trappole mortali? O forse esiste una vera e propria agenzia di costruzione dungeon, alla quale affidare il progetto per la realizzazione di quell'accogliente tana da cui partire per la conquista del mondo?
In occasione dei recenti Ubisoft Digital Days tenutisi in quel di Parigi, l'attivissimo publisher d'oltralpe ha presentato alle platee una nuova IP free-to-play che sembra voler dare una definitiva risposta a questo amletico dubbio.
The Mighty Quest For Epic Loot è, come molti di voi ormai sapranno, un interessante cocktail multigiocatore dal sapore alla Dungeon Keeper che mescola le carte del tower defence e dell'Action RPG.
Un titolo con una doppia anima, che combina i paradigmi più classici dell'hack 'n slash vecchia maniera a una fase strategico-gestionale, nella quale sarà possibile progettare e creare il proprio personalissimo e pericolosissimo castello.
Un binomio spensierato di costruzione (del proprio) e di distruzione (dell'altrui), che si autoalimenta come un motore perpetuo in virtù di una semplice regola: quanto più riuscirete a depredare, uccidere, scassare nelle magioni degli eroi avversari, tanto maggiore sarà l'esperienza e i soldoni guadagnati, utili ad arricchire "casetta" vostra con trappole ancor più letali e terribili mostri.
Cuore nevralgico dell'azione di gioco è il nostro periglioso castello, da costruire attraverso una semplice interfaccia drag and drop a visuale aerea ricorrendo all'utilizzo dei numerosi tool a disposizione. La sua struttura ricalca quella del classico dungeon da avventurieri, con lunghi corridoi, numerose stanze ricche di trabocchetti mortali, mostriciattoli antipatici e, per ultima, l'ambitissima sala del tesoro.
"Cuore nevralgico dell'azione di gioco è il nostro periglioso castello, da costruire attraverso una semplice interfaccia drag and drop"
Collocata nel punto più lontano e meno accessibile, tale stanza custodisce gelosamente l'epico bottino: per ovvi motivi cronologici non è stato possibile adornare il tutto con una simpatica insegna luminosa che recita "Hey ragazzi, è qui che nascondiamo la roba migliore!", ma potete star certi che difficilmente quello scrigno sbrilluccicante passerà inosservato.
Tra il dire e il fare, tuttavia, c'è di mezzo il proverbiale mare: e non basterà certo saper dov'è collocato il prezioso bottino per garantirsi un bagno alla Paperon de Paperoni in un oceano di monete dorate.
Raidando i dungeon avversari, saremo infatti ricompensati con variabili quantitativi di denaro da investire nella sicurezza della nostra tetra abitazione, arredandola qua e là con marchingegni dal potere offensivo crescente oppure, perché no, rimpolpandone le fila di "guardiani" mostruosi che ne pattugliano i corridoi. Il tutto, ovviamente, per rendere più animato il percorso dalla porta di ingresso al tanto desiderato caveau.
Investire nella sicurezza domestica è quindi la priorità, ma bisogna farlo con logica e rigore. Le trappole disponibili sono moltissime, e attingono a piene mani dai cliché ben noti a chiunque abbia giocato al mai troppo lodato Dungeon Keeper o al meno celebre Trapt: dardi che escono dalle pareti, draghi di pietra che vomitano fiamme, trappole velenose o esplosive.
Molte di queste, se attivate, rappresentano un instant kill per il malcapitato di turno, che finirà sforacchiato, a brandelli o in cenere nella maniera più truce possibile. E anche più divertente.
Stesso discorso vale per le creature al nostro servizio, prese in prestito dai più variegati bestiari e disponibili in differenti "classi" a seconda delle relative abilità.
Se l'aspetto funzionale del proprio castello è di vitale importanza nell'economia del risultato finale, anche una controparte estetica degna di nota può rivelarsi inaspettatamente utile. Nessuno vieta infatti di costruire dungeon tematici, con ad esempio pareti che sgorgano lava, un dragone sputafuoco come animaletto domestico e una serie di torrette lanciafiamme disposte con maliziosa logica, che obblighino gli avventori nemici ad un twister mortale. Disco Inferno in salsa medievale!
"Nessuno vieta di costruire dungeon tematici con pareti che sgorgano lava o un dragone sputafuoco come animaletto domestico"
Se da un lato questa coerenza tematica non rende più resistenti e efficaci le vostre fortificazioni, riuscendo al massimo a placare quella vena da arredatore d'interni che giace sopita dentro di voi, dall'altro potrebbe però rendere la vostra ardente dimora una delle mete predilette degli altri giocatori: il che, in un'eventuale ottica di monetizzazione e micro-transazioni - su cui, a questo punto dello sviluppo, nulla è stato ancora dichiarato - potrebbe riservare soprese interessanti.
Chiunque non sia interessato all'investimento di denaro vero potrà comunque "livellare" dungeon ed eroe alla vecchia maniera: dedicandoci molto lavoro e ancor più tempo. La crescita del personaggio garantirà la disponibilità di equipaggiamenti migliori, dungeon più impegnativi dove racimolare denaro, mostri e trappole sempre più efficienti (sia da utilizzare, sia da affrontare) e un loot progressivamente più ricco.
Considerando che la maggior parte dei dungeon, almeno secondo i piani di Ubisoft, sarà creata dagli utenti (a fianco di una porzione di default ad opera degli sviluppatori), una sensibile varietà di locations dovrebbe essere pressoché certa.
I tools di sviluppo, pur senza offrire la medesima complessità in termini di layout di Dungeon Keeper, Evil Genius o Impire, si dimostrano comunque validi e più che sufficienti allo scopo preposto.
Scopo che coincide con il creare un setting al cui interno gli eroi di tutto il mondo possano trascorrere quanto più tempo possibile, chiaramente, senza riuscire ad afferrare il tesoro. Le soluzioni per prevenire tale evenienza sono le più disparate, dall'impiego massivo di trappole/mostri alla creazione di percorsi alternativi, magari meno insidiosi ma di più difficile accesso.
Il posizionamento di ogni oggetto richiede la spesa un determinato quantitativo di punti, il cui totale dipende linearmente dal livello del dungeon. Indipendentemente da quest'ultimo, tuttavia, non è possibile spendere tutti i propri punti per fortificare all'inverosimile una sola stanza: ogni area infatti è caratterizzata da un attributo "valore", che rappresenta un cap limite ai punti in essa investibili.
"Sarà possibile scommettere del denaro virtuale sfidando chiunque a fare meglio di noi"
Nella stanza finale, tuttavia, è possibile dispiegare il maggior numero di forze allestendo una sorte di roccaforte che fa da preludio alla boss fight. Il consiglio è quello di disporre creature capaci di lavorare astutamente in squadra.
Gli zombie, ad esempio, pur essendo delle creature intrinsecamente fragili possono essere resuscitate da un negromante posto nelle loro vicinanze. Combinazioni oculate daranno ulteriore mordente alla battaglia, rendendo sensibilmente più accattivante il coefficiente di sfida.
L'alfa, che verrà lanciata a partire dal prossimo mese, renderà disponibili soltanto due classi di eroe, rispettivamente cavaliere e arciere. Sul fronte loot invece ci si muoverà già a buon regime, con armi, anelli, armature e la consueta mercanzia restante a portata di mano.
Particolare enfasi è stata data all'aspetto social: in The Mighty Quest For Epic Loot sarà possibile aggiungere amici e saccheggiarne (volevo dire visitarne) i castelli, ai quali dare poi un giudizio complessivo. I più votati godranno di maggiore visibilità all'interno della community.
Sarà inoltre possibile scommettere del denaro virtuale: superato uno specifico dungeon, potremo sfidare chiunque a fare meglio di noi. Basta scegliere la puntata e una ragionevole finestra temporale entro la quale il record dev'essere infranto: compito del gioco comunicare l'esito ai partecipanti e premiare chi di dovere.
La prima apparizione pubblica di The Mighty Quest For Epic Loot, nel suo complesso, appare più che positiva. Un gameplay ambivalente che strizza l'occhio al gestionale e all'hack 'n slash più tradizionale, un'anima sorniona dalla risata facile e, non ultima, una forte vocazione al multigiocatore e al contesto social fanno di questa prima IP free-to-play targata Ubisoft un titolo dalle indiscutibili potenzialità.
Torneremo presto a parlarvi di Mighty Quest: dateci il tempo di allestire un dungeon come si deve.