The New Mutants - recensione
Grandi poteri, grandi sofferenze.
Nel 2017, emozionati da Logan, per noi il più bel film su Wolverine, tragico e crudele, avevamo guardato con molto interesse il trailer di The New Mutants, con le sue promettenti atmosfere dark/horror.
Poi il tempo ha cominciato a passare e del film si sono perse le tracce. Del progetto, che il regista Josh Boone coltivava fin dal 2016, giungevano notizie poco incoraggianti. Il film risultava già completato ma la casa produttrice Fox non ne era convinta e così New Mutants era stato rimaneggiato, prima alleggerito di una sua cupezza che poi invece, sull'onda del successo di It, era stata incrementata con l'aggiunta di nuove scene.
Tutto questo faceva slittare le uscite previste dal 2018 al 2019, per finire poi nel turbine dell'acquisizione di Fox da parte Disney, nel marzo del 2019. Intanto anche i reshoot incontravano vari problemi, fra cui la disponibilità degli attori impegnati in nuovi progetti. Contrariamente a quanto si sarebbe potuto pensare, Boone aveva ripreso il controllo del progetto, molto rimaneggiato negli anni e ufficialmente non sapremo mai come e quanto. Poi è sopraggiunto pure il Covid 19 e così arriviamo ad oggi.
Memori del primo cupo e intrigante trailer, cos'è rimasto di ciò che ci aveva così interessato? Danielle, una giovane ragazza di origine Cheyenne, dopo un tragico e misterioso evento si risveglia in una clinica, una struttura buia e antiquata (come location è stata usato un vecchio manicomio già set per Shutter Island e The Box), isolata da un campo di forza. Una dottoressa, premurosa ma severa, la accudisce e sembra essere l'unica nella struttura, oltre ad altri quattro ragazzi.
Danielle sarà presto informata sulla natura del posto e sulle ragioni della loro detenzione: tutti e cinque sono portatori di poteri misteriosi, che loro stessi non conoscono e non sanno controllare. La Dottoressa li aiuterà, per evitare principalmente che danneggino a se stessi, mentre da remoto viene assistita da un misterioso superiore.
I ragazzi pensano ai mutanti più famosi, ridono pensando che un giorno potrebbero esserne parte e accettano la dura disciplina, mentre fra di loro non mancano gli attriti. Come prevedibile, ben altro si nasconde dietro la clinica, di proprietà di una società che si chiama Essex (e qui bisogna essere edotti che Nathaniel Essex è il nome del super-criminale Sinistro).
Il film, che dura 94 minuti titoli di coda compresi (e non c'è nessuna scena aggiuntiva), passa per quasi tre quarti fra liti, scaramucce, polemiche fra gli ospiti e qualche fatto misterioso, tanto per tenere desto lo spettatore, vista la poca originalità e la prevedibilità della trama. Solo nell'ultima parte si vivacizza (si fa per dire), mostrando che si sono spesi soldi per qualche effetto speciale non indimenticabile, con una sequenza di combattimento collettivo.
Dopo di che velocemente il film si chiude, senza mostrare nulla di più, niente che incuriosisca o possa interessare. Nonostante tutti i reshoot ci sembra che ci si sia anche dimenticati di fornire a uno dei cinque protagonisti quel minimo di background che viene costruito invece per gli altri. Se davvero il film era stato pensato come primo di una trilogia, questo episodio si chiude in modo deludente, privo di ogni possibile "gancio". Se invece si sapeva che sarebbe stato un episodio a se stante, sarebbe stato meglio inventarsi qualcosa di più.
Purtroppo in nessun momento The New Mutants riesce ad appassionare, figurarsi a inquietare, a far palpitare per uno dei protagonisti, dei quali la più interessante è ovviamente la più "bitchy" cioè Illyana Rasputin (Magik, che è sorella di Colosso), interpretata da Anya Taylor-Joy, attrice in ascesa che dopo prestazioni in serie come The Miniaturist, Dark Crystal e Peaky Blinders, ha trovato visibilità grazie ai film di Shyamalan Glass e Split.
Incolore Charlie Heaton (uguale quasi anche come look a come lo abbiamo visto in Stranger Things) nella parte di Sam (Cannonball), così come Danielle (Mirage) affidata a Blu Hunt. Lo stesso si può dire anche di Henry Zaga, che è Roberto (Sunspot), mentre si tende a notare di più Maisie Williams, la ragazza-lupo Rahne (Wolsfbane), ma solo perché nel frattempo l'abbiamo ben conosciuta nel ruolo di Arya Stark di Game of Thrones.
La Dottoressa è interpretata dalla poco espressiva Alice Braga. Balenano un paio di fotogrammi di Logan (a farci capire che a pensar male si fa sempre bene) e anche di Buffy (dal che si deduce che dovremmo trovarci negli anni '90). Commuove vedere fra i produttori esecutivi il nome di Stan Lee, nei primi tempi della lavorazione ancora vivo.
La serie di fumetti Marvel 'I Nuovi Mutanti', scritta da Chris Claremont, è stata il primo spin-off del fumetto X-Men, nel 1982. Dirige Josh Boone, che scrive anche la sceneggiatura insieme a Knate Lee (più attivo come produttore che come autore), dopo esperienze precedenti di stampo diverso, come la commedia sentimentale per adulti Stuck in Love e il lacrimevole ma dignitoso Colpa delle stelle. Al momento è al timone della trasposizione in serie TV del famosissimo romanzo di Stephen King 'L'ombra dello scorpione' e siamo molto curiosi di vedere cosa ne uscirà (il cast promette bene, incrociamo le dita).
The New Mutants si può considerare la mesta conclusione del trattamento degli X-Men da parte di Fox. Si chiude un'era, vedremo cosa ne farà l'ormai monopolista Disney, se e quando li farà transitare in uno dei suoi lucrosi universi.
Intanto tutte le traversie che il film ha incontrato, tutti i ripensamenti, i rimaneggiamenti subiti e i dubbi sulla sua sorte, alla fine gli hanno giovato, perché hanno contribuito ad alzare un hype che The New Mutants non merita.