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The Outer Worlds: Pericolo su Gorgone - recensione

L'Inaffidabile salpa verso una nuova avventura.

"It's not the best choice. It's Spacer's Choice". Se avete giocato a The Outer Worlds, questa musichetta sicuramente riecheggia ancora nella vostra testa. Se invece non lo conosceste, stiamo parlando dell'action RPG sviluppato da Obsidian Entertainment, annunciato a sorpresa nel 2018 e pubblicato solamente lo scorso anno. A quasi un anno di distanza arriva Pericolo su Gorgone, il primo di due DLC che andranno a espanderne l'universo narrativo.

Uno dei limiti del gioco base era l'impossibilità di continuare la partita una volta che si completava l'ultima missione. Purtroppo ciò è rimasto invariato, dunque volendo salpare ancora una volta a bordo dell'Inaffidabile, bisognerà necessariamente recuperare un salvataggio antecedente all'inizio della missione conclusiva. A parte ciò, per dare il via agli eventi, basterà navigare verso una qualsiasi destinazione e, al nostro arrivo, ADA ci avviserà di una comunicazione in entrata.

Dall'altro lato c'è un corriere, che molto semplicemente ci comunica di averci consegnato un pacco. Al suo interno però troviamo qualcosa di decisamente inaspettato, ossia una mano umana attaccata a un registratore vocale. La mano sembrerebbe appartenere a un certo Lucky Montoya che con le sue ultime parole ci parla del misterioso pianeta di Gorgone e di un incarico che aveva tra le mani. Decidiamo dunque di voler approfondire la questione e ci dirigiamo presso il pianeta designato, facendo rotta verso il Maniero Ambrose. Sebbene questa sfarzosa villa dia l'idea di essere abbandonata, al suo interno troviamo un'altra persona, Wilhelmina Ambrose, detta Minnie.

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Mettendo sin da subito in mostra le sue abilità nel dialogo, Minnie ci parla di Gorgone, un pianeta prima posseduto dalla Soluzioni Spaziali, marchio ricorrente all'interno dell'universo di gioco. Ci viene spiegato che un progetto scientifico di qualche tipo era in corso su questo pianeta ma che qualcosa è andato storto e tutto è stato insabbiato.

Mossi da una certa curiosità decidiamo dunque di accettare l'incarico prima assegnato a Lucky Montoya e di recarci presso Gorgone con l'obiettivo di recuperare il diario di Olivia Ambrose, madre di Minnie e scienziata a capo del progetto. Quest'avventura però non ruota attorno soltanto all'apparente dramma familiare della famiglia Ambrose ma permette anche di approfondire la storia del sistema di Alcione, arrivando a svelare alcuni dei segreti più sconvolgenti.

The Outer Worlds è un gioco che senz'altro verrà ricordato, grazie all'ottima storia ma a causa anche ad alcuni difetti che gli hanno impedito di ottenere valutazioni superiori. Tra i motivi principali c'è un gameplay a tratti troppo semplice, che ricalca lievemente quello di Fallout, saga ben nota agli sviluppatori di Obsidian, ma senza raggiungerne la stessa profondità. Ci sono bastate le prime ore con Pericolo su Gorgone per constatare che, sfortunatamente, su questo fronte non è stato fatto alcun progresso.

L'avventura inizia con la consegna di un misterioso pacco, contenente un arto mozzato e un messaggio vocale.

Trattandosi di un contenuto nuovo ci saremmo aspettati qualche novità in più ma, a conti fatti, non sono presenti nuovi nemici se non dei classici predoni, robot o primitivi che più volte abbiamo già affrontato ma con colorazioni differenti. Il livello massimo è stato aumentato di soli tre livelli, quasi inutili se consideriamo che non ci sono nuovi talenti e che gran parte di quelli presenti erano superflui.

Molto bene invece il quantitativo di nuove armi e armature uniche da trovare e collezionare, che sono circa una ventina. Tra queste spicca ad esempio il fucile di precisione Agonia, che come effetto unico avvelena i nemici colpiti. Tolte queste rare eccezioni ci sarebbe piaciuto vedere qualche nuovo archetipo o qualche nuovo design per le armature, visto che una volta concluso il DLC non eravamo nemmeno in grado di distinguere quelle vecchie da quelle nuove.

È stata infine introdotta una nuova destinazione, Gorgone per l'appunto, un pianeta diviso in due aree: il Maniero Ambrose e l'area dedicata alle strutture scientifiche. Le dimensioni sono molto buone e il level design dell'intero pianeta ci ha convinto pienamente. L'unico neo è che per alcune missioni viene richiesto al giocatore di recarsi presso destinazioni già visitate, e sebbene ciò avvenga in maniera coerente con la narrazione, è sempre un dispiacere assistere a un riciclo di ambientazioni.

Gorgone sarà la metà principale, con i suoi cupi paesaggi in netto contrasto con i colorati pianeti del gioco base.

A salvare la situazione ancora una volta arrivano, fortunatamente, le notevoli abilità narrative dei ragazzi di Obsidian, ormai da tempo il punto di forza dello studio americano. La storia non brilla certo per originalità e diversi passaggi o twist sono facilmente prevedibili; nonostante questo, però, il talento con cui tutto viene raccontato non fa minimamente pesare la banalità di certi tratti. A essere curato non è solo il filone principale ma ogni singolo dettaglio, mail o nota nascosta su Gorgone.

Il giocatore può ignorarle tutte e arrivare alla fine costruendosi una sua visione sulle forze in gioco, o può esplorare ogni stanza e nascondiglio, apprendere quanto più possibile e ritrovarsi allo stesso punto ma davanti a un quadro molto più definito, con un'idea ben più chiara di chi siano i personaggi davanti a cui si trova e con maggiori dettagli circa il loro passato.

Insomma, in entrambi i casi si è nelle condizioni di poter prendere delle decisioni per indirizzarsi verso uno dei finali. Il "perdere" del tempo per leggere le centinaia di messaggi e mail sui vari computer sparsi per Gorgone, però, permette di acquisire una maggiore consapevolezza su ciò che è accaduto e che sta accadendo. Diversi indizi sparsi in giro consentono ai giocatori più attendi di capire alcune verità con ampio anticipo e questo è un aspetto che abbiamo particolarmente apprezzato.

Minacce di ogni tipo, da predoni a grosse creature, si nascondo dietro ogni angolo, pronte a farci fuori.

A sorprenderci, infine, è stata la durata di quest'avventura. Abbiamo completato tutte le missioni, esplorato ogni meandro di Gorgone e, presumibilmente, collezionato ogni arma o armatura unica nascosta. Giunti alla fine abbiamo guardato il conteggio delle ore e vedere di averne passate ben tredici ci ha piacevolmente sorpresi. Questo non per la durata in sé, che comunque è in linea con il prezzo, quanto piuttosto per la leggerezza di queste ore.

Al netto dei difetti descritti, il tempo è davvero volato. Solo nell'atto finale abbiamo riscontrato una certa pesantezza, ma considerando i tanti elementi introdotti e la possibilità di costruirsi il finale che meglio si addice al proprio stile di gioco, anche qui possiamo chiudere un occhio.

Tirando le somme, Pericolo su Gorgone è un buon DLC. È un contenuto aggiuntivo che si porta dietro i problemi del gioco base ma che riesce comunque a coinvolgere grazie a un'ottima narrazione, aspetto che ha sempre caratterizzato le produzioni firmate Obsidian Enterteinment. Chi ha apprezzato The Outer Worlds sicuramente apprezzerà anche questa nuova avventura.

7 / 10