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The Park - recensione

Un viaggio senza ritorno.

La premessa che fa da sfondo a The Park è di quelle abbastanza scontate, che per lungo tempo hanno tenuto in piedi le trame di decine di film e videogiochi horror (Silent Hill su tutti): una madre perde di vista il suo pargoletto, che guarda caso ha la bella pensata di fare un salto in un parco divertimenti che di divertente sembra avere molto poco.

Da quel momento in poi ha inizio un viaggio verso l'incubo, di quelli per i quali si ha un solo biglietto di andata. A differenza di titoli come Silent Hill, tanto per citare il più famoso, The Park utilizza una visuale in prima persona che lo fa assomigliare più a titoli come Everybody's Gone to Rapture, The Vanishing of Ethan Carter e Deadly Premonition.

In comune con il cult realizzato da Access Games e ideato da Hidetaka Suehiro, il gioco Funcom ha un comparto grafico che fin dal primo impatto non lascia certo a bocca aperta. Modelli poligonali piuttosto rozzi e texture non certo memorabili fanno pensare ad un prodotto raffazzonato, messo insieme giusto per racimolare qualche spicciolo.

Alcune attrazioni del parco possono essere visitate, ma l'interazione con esse si limita alla possibilità di guardarsi intorno durante il 'giro'.

Così non è, non del tutto almeno. Tecnicamente parlando siamo effettivamente su un livelli nettamente inferiore a quello che PS4 ha fatto vedere a più riprese (soprattutto negli ultimi giorni), ma The Park ha anche dei pregi non da poco che possono tranquillamente bastare per attirare i fan dei giochi horror.

Nato da una costola di The Secret World, The Park condivide con l'MMORPG Funcom le atmosfere lugubri e la location principale, l'Atlantic Island Park, un luogo che di rassicurante ha ben poco... specie dopo il tramonto. Proprio all'imbrunire la protagonista si ritrova isolata all'interno del parco alla ricerca di Callum, il figlio con cui fino a pochi minuti prima aveva condiviso risate e zucchero filato.

Qualcosa ovviamente non va e l'oscurità prende ben presto il sopravvento sulla luce. Tutto ciò che prima sembrava colorato e divertente ora proietta ombre terrificanti in ogni angolo. In lontananza Callum corre verso una delle attrazioni del parco e la mamma dietro di lui, ma è troppo lenta e il piccolo scompare alla vista.

Da quel momento inizia il gioco vero e proprio. Lorraine, la protagonista, non può far altro che camminare, correre o tentare di chiamare a squarciagola il figlio. Proprio quest'ultima azione consente di evidenziare gli elementi degli scenari con cui è possibile interagire, un'interazione quasi interamente guidata.

The Park, infatti, è uno di quei giochi che da l'impressione di concedere libertà al giocatore, ma che in verità risulta guidato dall'inizio alla fine, fatta eccezione per un pugno di bivi tutt'altro che decisivi. Anche l'utilizzo degli oggetti è a dir poco telefonato, il che riduce l'utilizzo della materia grigia al minimo indispensabile.

Cacciatori di Trofei rassegnatevi, The Park non possiede l'agognata coppa di platino e portare a termine tutti gli obiettivi è fin troppo semplice.

Ciononostante il gioco ha un'atmosfera che cattura e che spinge il giocatore ad andare avanti per scoprire sempre più particolari sulla storia dei protagonisti, sul parco e sui che in esso vengono celati. Certo, magari un senso di pericolo più presente non avrebbe guastato in in gioco horror e invece... poco o niente accade. Lorraine ha a che fare con "qualcosa" nel corso del gioco, ma quasi mai si ha l'impressione che chi segue i suoi passi nel parco sia qualcosa di veramente pericoloso per lei.

Tuttavia, i continui rumori distorti, sussurri ed effetti sonori inquietanti non mancano di far correre più di un brivido sulla schiena, ma purtroppo tali "piacevoli" sensazioni durano ben poco. Il gioco, infatti, dura al massimo 3 ore e offre scarsissimi incentivi ad un secondo playthrough. Un'esperienza molto breve, ma comunque intrigante nonostante i suoi innumerevoli difetti. Merito anche di un ottimo comparto sonoro, di un eccellente doppiaggio in inglese (niente sottotitoli in italiano, sorry), di una sceneggiatura ben congegnata e di una sorprendente profondità nel tratteggio della personalità della protagonista.

The Park è disponibile già da tempo su PC e sbarca proprio in questi giorni su PlayStation 4 e Xbox One. Pur non essendo un titolo perfetto, possiede un appeal non comune e un fascino morboso che i fan di Silent Hill non potranno non notare. Purtroppo una longevità piuttosto scarsa e un comparto grafico non esattamente da urlo ne limitano le potenzialità, ma tenetelo d'occhio in caso di saldi... potrebbe stupirvi e inquietarvi non poco.

7 / 10