The Room: la stanza del desiderio - recensione
Mai fidarsi dei desideri esauditi troppo facilmente.
Qual è il più grande difetto della vita? Che finisce, con la morte e la dissoluzione del corpo. E se esistesse davvero il genio della lampada, cosa potremmo chiedergli, di davvero decisivo, non soggetto a equivoci e conseguenze negative?
The Room inizia come tanti horror scontati: Kate e Matt, una giovane coppia, bella e innamorata, si trasferiscono armi e bagagli in un'elegante palazzina d'epoca, al margine dei boschi a nord di NY. Lui è un disegnatore in cerca di affermazione (ma avrà abbastanza talento?), lei lo sostiene e incoraggia e qualcosa guadagna facendo traduzioni. La casa è stranamente venuta via con poco (e lo spettatore sbuffa, memore di tanti altri incauti acquirenti nel settore horror). Sono due piani, in mattoni e pietra, anche troppo grande per due soli abitanti. Senza nemmeno fare la polvere o dare un'imbiancata, i due cominciano lietamente a riempire la casa delle loro poche cose, ad appendere quadri, a preparare la tavola da disegno per lui, materasso obbligatoriamente sul pavimento, per giocosi amplessi.
Ma dietro un lembo di tappezzeria strappata, lui intravede qualcosa. E strappa di più. Emerge così una porta, con strani disegni e una bizzarra serratura, che ovviamente lui apre. Le luci iniziano a traballare (ma pensa che sorpresa, continua a pensare lo spettatore), mentre lui esplora la stanza, buia e vuota, senza che nulla accada. La coppia chiama un elettricista per porre rimedio a quell'ondeggiamento elettrico e, nell'esplorare il sotterraneo, trovano uno scenario alla Lovecraft, come se la casa fosse avviluppata da fasci e fasci di cavi che circondano tutto l'edificio. E Matt viene a sapere del tragico destino che ha colpito i precedenti abitanti, molti anni prima (lo spettatore continua a chiedersi come un film basato su presupposti così stantii potrà mai diventare interessante).
Ma, sorpresa, questo avviene, perché nei giorni seguenti lui scopre per caso che qualunque richiesta sia formulata nella stanza, che riguardi un bene concreto, sarà esaudita. Che si tratti di un quadro (vero) di Van Gogh o di Leonardo, una bottiglia di champagne, un vestito, del cibo squisito. E soldi naturalmente, quanti se ne richiedono, compariranno, sempre in uno sfarfallio di luci. Dopo qualche settimana a giocare come dei bambini con questa incredibile scoperta, che sembra non esigere nessun contrappasso, lei commette però un errore: chiede la cosa che più le è mancata, che più desidera. Ma le cose che la casa produce a getto continuo, di che sostanza sono fatte, quanto è reale quello che viene generato e a quali leggi fisiche è soggetto rispetto alle nostre? La stanza non è malvagia, non c'è nessun'entità malefica, è solo un mondo diverso. Non possiamo dire di più per non sciupare la visione di una storia originale, che si chiude con un finalino prevedibile ma ugualmente valido.
A scrivere l'intrigante storia ci si sono messi in molti, nessuno noto, a partire però da un'idea del regista, che è il francese Christian Volckman, al suo primo lungometraggio, e ce lo segniamo. I due protagonisti sono Olga Kurylenko, attrice ucraina che passa da ruoli più stereotipati, dove impiegare solo la sua bellezza, ad altri meno banali. Lui è il belga Kevin Janssens, notato in Le Ardenne e poi rivisto in Revenge e nella serie Undercover.
Quindi a volte una sinossi o i primi minuti di un film non devono far giudicare a priori un film, perché ogni tanto una piacevole sorpresa è possibile, come era accaduto con l'horror Babadook, certo di altro spessore, ma che pure si presentava come il solito film di paura sul mostro nello sgabuzzino. The Room è una favola nera, mai "horror" nel senso convenzionale del termine, in fondo malinconica, triste, perché nessun potere ultraterreno, buono o cattivo che sia (tutto dipende come lo si usa) può sconfiggere la Morte, quella con la maiuscola, quella definitiva. Polvere siamo e polvere ritorneremo, bisogna rassegnarsi. La differenza sta nel come, nel quando. Il film è disponibile on demand dall'11 giugno.