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The Wardrobe (Switch) - recensione

Il divertimento di essere morti.

Scanzonato, spensierato, divertente e talvolta macabro. Quando il giovanissimo "Skinny" scopre di avere un'allergia alle prugne, è troppo tardi: ne ha già mangiata una e muore subito dopo di shock anafilattico. Una tragedia adolescenziale che diventerà il pretesto per un'avventura grafica dal sapore retrò - tantissimi i rimandi a giochi come Monkey Island e Day of the Tentacle dell'era LucasArts - e che strizza l'occhio a qualsiasi cosa un geek degno di questo nome possa aver incrociato negli ultimi vent'anni: film, fumetti, serie animate, videogiochi. Lo scopo del gioco è semplice: fare in modo che l'anima del caro amico Ronald, colui che cinque anni prima offrì a Skinny una prugna, non finisca dannata per sempre.

The Wardrobe, firmato dagli italiani di Cinic Games, arriva anche su Switch dopo aver debuttato su PC. La piattaforma di Nintendo sposa bene questo genere, grazie alle funzionalità touch dello schermo da 6,2 pollici che offrono uno strumento in più per velocizzare un ritmo dell'azione spesso lento: poter effettuare un doppio tocco per andare in un'altra direzione o entrare in una stanza è senz'altro più comodo di dover spostare il puntatore con le levette analogiche. Un ottimo sostituto del mouse.

Lo stile di gioco è quanto ci si aspetta. Un'avventura rompicapo dove bisogna saper usare l'ingegno per poter proseguire, unendo gli oggetti tra loro per creare provette di assenzio e plutonio oppure usare una fiamma ossidrica per togliere una vite dal pomello del letto. Piccole azioni a cui gli esperti del genere potranno essere abituati. Per i neofiti cattive notizie: non ci sono aiuti, salvo le descrizioni del protagonista quando viene selezionato un oggetto dall'inventario.

Sì, quello al centro è uno degli 'uccellacci' di Angry Birds. Rimandi di questo genere sono molto frequenti in The Wardrobe.

In tal senso The Wardrobe non è un'avventura grafica adatta come porta d'ingresso in questo genere: districarsi in ciò che bisogna fare per proseguire può infatti essere una sfida importante non potendo fare affidamento su qualsivoglia tipo di suggerimento o aiuto da parte del gioco stesso. L'essenza delle avventure grafiche, però, è anche (e soprattutto) questo.

Sia neofiti sia esperti, in ogni caso, non potranno che restare catturati da una verve umoristica che non solo strizza l'occhio ai classici del genere dell'era d'oro, ma lo fa anche molto bene. Rimandi spesso sottili e altre volte plateali, ma mai didascalici o forzati. Un incontro con un personaggio noto della cultura pop (per cui non faccio esempi - sono davvero tanti - perché vi potrei rovinare il sorrisetto beffardo che apparirà sulle vostre facce e il ghignetto da "ma dai!") oppure uno scambio di battute o, ancora, un semplice oggetto sul muro diventano il filo rosso che lega le 3-4 ore necessarie a completare l'avventura. E a dirla tutta sono anche la caratteristica più irriverente della narrazione: mai forzate, sempre simpatiche e onestamente molto gradite.

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In questo The Wardrobe è proprio "figlio" della mentalità di Tim Schafer e Ron Gilbert, tra gli autori più importanti quando si parla di avventure grafiche. Divertimento a base di "nonsense", riflessioni colorite del protagonista (uno scheletro di un adolescente metallaro che vive in un armadio, per chiarire le cose), soluzioni assurde a problemi altrettanto insensati, situazioni personali senza capo né coda: questa è la natura dell'esperienza pensata da Cinic Games.

Faticherete certamente a dimenticarla, sebbene più per queste velleità da ode agli anni '90 e alla cultura pop che per qualche invenzione legata alla sua giocabilità; a tal proposito The Wardrobe è molto convenzionale, seguendo uno scherma consolidato nel genere. Non esiste poi una vera "storia" a fare da collante tra una sezione e l'altra e a volerla dire tutta l'epilogo potrebbe pure fare storcere il naso. Ciononostante The Wardrobe riesce a oscurare questa delusione con un viaggio spensierato e molto divertente, la cui autoironia e vivacità arricchiscono le poche ore del gioco, che viene venduto a prezzo budget (14,99 euro).

Personaggi assurdi, da buona avventura grafica stile anni '90 quale vuole essere, arricchiscono il cast.

Dove la versione Switch dà qualcosa in più rispetto a PC e PlayStation 4 è, ovviamente, la sua portatilità. Lo stile grafico fortemente colorato di The Wardrobe rende infatti molto bene sullo schermo a 720p dell'ibrida giapponese, permettendo, forse, di goderne ancora di più rispetto a un televisore più grande. Poco da dire, invece, sulla colonna sonora: è praticamente assente. Il doppiaggio in italiano è più che buono, sebbene non al livello di quello originale.

The Wardrobe è quasi un'operazione nostalgia. Finita l'avventura sentirete l'irrefrenabile desiderio di recuperare Monkey Island, Sam and Max o un altro esponente che del genere ha fatto la storia; di quella comicità mai volgare un tempo data per scontata nelle avventure grafiche.

7 / 10