The Whispered World
Odi et Amo...
Un clown triste è un ossimoro che ha sempre esercitato un certo fascino sulla mia immaginazione: se pensate che in assoluto il romanzo che prediligo è Opinioni di un Clown di Heinrich Boll (se non lo avete ancora letto, fatevi un favore e recuperatelo), potete quindi facilmente comprendere come attendessi con ansia il nuovo titolo di Daedalic Entertainment, compagnia tedesca specializzata in avventure grafiche e affini.
Aggiungiamo alla sopracitata attesa anche il fatto che dopo anni di 3D, finto 3D e pseudo 3D gli sviluppatori hanno deciso in questo caso di dare ancora un senso alla bidimensionalità, disegnando a mano le avventure del tristo Sadwick, in un’atmosfera generale permeata da colpi di mouse più simili a pennellate che a freddi bit e pixel: insomma, le promesse e le premesse per portare la mia salivazione al massimo c’erano tutte.
D'altro canto erano anche anni che sognavo una storia in grado di appassionarmi veramente come ad esempio solo Syberia in tempi recenti è riuscita a fare, e di avere così la consapevolezza che gli anni passano ma alcuni punti fermi restano, nei cuori e nelle menti. Ma purtroppo, per colpa probabilmente di una fase di finalizzazione frettolosa, siamo qui a celebrare ancora una volta la fiera dei se e dei ma, con un titolo che in potenza potrebbe toccare vette di lirismo epiche e che invece si ferma a un passo dal paradiso.
Le motivazioni che spiegano la mia parziale delusione, badate bene, non riguardano tanto la qualità complessiva del gioco, quanto piuttosto come questo è arrivato sul suolo italico, in una veste che ne impedisce la piena degustazione: sono infatti vari i bug che affliggono questa piccola perla, da oggetti che non si vedono subito a schermo a dialoghi che non corrispondono alle frasi selezionate, per arrivare infine a sporadici artefatti grafici. Insomma, esattamente tutto quello che non dovrebbe succedere, soprattutto in un genere ultimamente non alle vette delle vendite nazionali.
Va anche detto, a onor del vero, che non si tratta di nulla che impedisca di progredire nel gioco, ma è comunque scocciante scoprire che i bug appena citati affliggono unicamente la versione italiana (solo sottotitolata, peraltro, e col parlato in Inglese) di The Whispered World, e che al momento l’unica soluzione prospettata dagli sviluppatori è di installare la versione inglese e chiudere un occhio. Una caduta di stile, questa, che è difficile far passare inosservata e che purtroppo influirà sulla valutazione finale....
Detto questo, non voglio però mollare la spugna e sprecare una rara occasione per assaporare un gioco dal gusto antico, sia nelle meccaniche che propone a testa alta che nelle atmosfere bucoliche tratteggiate attraverso i numerosi scenari dove dovrete muovervi: aiutare Sadwick a ribaltare il destino che lo vede artefice della fine del mondo è infatti un viaggio che va molto al di là del semplice procedere da enigma a enigma in maniera meccanica; è più una tensione dell'anima che vi richiederà di riflettere sul senso della vita e delle cose.
Tuttavia, specialmente per i neofiti, è necessario prestare attenzione: il sapore così simile a quello delle notti passati alle superiori, insonni davanti a questo o quell'enigma, rischia di mal adattarsi alla freneticità dei gameplay attuali, dove giocabilità spesso fa rima con semplicità (che poi faccia rima anche grammaticalmente è un puro caso); dovrete così sforzarvi nel ritornare all'ormai perduto fumare di meningi, ai milioni di oggetti da combinare per poter apprezzare al meglio questo gioco e non cadere in una spirale di frustrazione pericolosamente vicina.