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The Witcher 2: Assassins of Kings

A volte ritornano (pure più duri e più cattivi).

In questo senso gli sviluppatori promettono di spingere convinti sull'acceleratore, ponendo l'utente dinnanzi a delicate scelte morali dagli esiti tutt'altro che scontati: aspettatevi insomma numerosi colpi di scena e un numero di finali drasticamente incrementato rispetto ai tre del prequel.

Altre novità di rilievo riguardano elementi squisitamente ludici. Per prima cosa è stata aggiunta un po' di sana verticalità ai paesaggi, a tutto vantaggio della credibilità degli scenari: sarà ora possibile esplorare dirupi e avvallamenti, con tanto di combattimenti tra posizioni a diverse altezze e particolari finisher ambientali (come quella mostratami durante l'uccisione del Tentadrake, colossale boss dall'aspetto poliposo fatto fuori con un QTE dopo un feroce scambio di mazzate).

Dimenticatevi poi le carte come ricompensa per aver strombazzato procaci signorine più o meno disinibite: a questo giro si è preferito slegare completamente le meccaniche collezionistiche dalle conquiste sessuali di Geralt, privilegiando piuttosto sequenza d'atmosfera per enfatizzare il romanticismo del momento.

Se vi siete sentiti oppressi dallo skill tree piuttosto invasivo del primo episodio non temete: gli sviluppatori hanno reso la struttura più user friendly senza comunque stravolgere il tutto.

Impossibile poi non notare l'impressionante ugrade grafico: il nuovo engine proprietario su cui si basa The Witcher 2 (al momento ancora senza nome, ma a quanto dichiarato perfettamente in grado di funzionare su PlayStation 3 ed Xbox 360) è davvero un gioia da guardare, con una ricchezza di dettagli a dir poco invidiabile e una palette di colori vibranti e meravigliosi, in grado di conferire un carattere squisitamente particolare alle immagini. Se il buongiorno si vede dal mattino e se quella che mi è stata mostrata era una Pre-Alpha... preparate i secchi di bava, perché ne vedrete delle belle.

Il primissimo contatto con la next big thing dei talentuosi sviluppatori polacchi si è concluso ahimè sin troppo in fretta, lasciandomi comunque nel complesso favorevolmente colpito di fronte a quella che appare come una convincente evoluzione di un videogame già di per sé godibilissimo. L'atmosfera, lo stile e la narrazione sembrano essere rimasti gli evidenti punti di forza della saga, anche se restano da verificare le fumose modifiche apportate al combat system.

Riusciranno i CD Projekt RED a confermarsi, sfornando un prodotto deliberatamente più ambizioso e all'altezza delle aspettative? Continuate a seguirci e lo scopriremo insieme nei mesi a venire.