The Witcher 2 in 4K su Xbox One X regge il confronto con la versione PC? - analisi comparativa
La grafica vintage del 2011 di CD Projekt Red è ancora grandiosa, anche su schermi Ultra HD.
Il programma di miglioramento per i giochi Xbox 360 su Xbox One X di Microsoft ha recentemente aggiunto il supporto a un gioco molto speciale della scorsa generazione: The Witcher 2: Assassins of Kings. Ero particolarmente curioso di valutarlo perché la conversione per Xbox 360 di CD Projekt Red era già assolutamente incredibile e con il suo arrivo su Xbox One X potrebbe essere definita un'ulteriore evoluzione al precedente miracolo tecnologico.
L'edizione 360 non era soltanto un porting: era una revisione completa di una versione, quella PC, specificamente pensata per sfruttare i muscoli di una piattaforma più potente. Il porting aveva quindi dovuto mettere in campo diversi compromessi, ovviamente, ma in alcuni aspetti l'ho ritenuto persino migliore dell'originale. Ora che quel porting è stato aggiornato per l'ultima console di Microsoft, come gira sugli schermi 4K? E a quasi sette anni dalla pubblicazione, l'originale per PC come gira a una risoluzione Ultra HD equivalente?
Che sia un problema di driver o di doversi scontrare con l'idea di eseguire un gioco che non è mai stato pensato per essere giocato a risoluzioni così estreme, far girare The Witcher 2 a impostazioni massime su uno schermo 4K è particolarmente difficoltoso, per usare un eufemismo. Anche usando una Titan X Pascal di fascia alta, se combinate i vari strati di texture in trasparenza con la splendida implementazione dell'effetto bokeh della profondità di campo, il gioco non riesce a raggiungere i 30 fotogrammi al secondo. In tal senso il gioco, rispetto al suo sequel, è molto dispendioso in termini di requisiti hardware, anche senza il preset di uber-sampling attivo.
È un gioco realizzato per PC ed è graficamente incredibile come nient'altro sul mercato e si distingue rispetto al predecessore in molti modi. Ovviamente ci sono alcuni aspetti che sono un po' datati, in particolare le animazioni e i movimenti facciali, ma oltre a ciò è semplicemente bellissimo.
Da parte sua, Xbox One X non riesce a reggere il confronto con la versione PC al suo massimo, ma ci sono molti momenti “wow” da tenere da conto e, in modo simile ad altre produzioni migliorate dalla console, un confronto fianco a fianco mostra un accurato lavoro di correzione dell'immagine originale in modo da poter far esprimere al meglio il porting su console, sebbene comunque sia limitato dal set di caratteristiche della 360.
Alcuni dei confronti più tosti si trovano già nella prima scena di flashback di The Witcher 2. CD Projekt Red voleva che il suo sequel impressionasse fin da subito e in questa area gli artisti hanno messo di tutto davanti agli occhi del giocatore. Già soltanto l'arrivo di uno degli uomini di Foltest nella tenda di Geralt sprigiona una festa di effetti: bloom, raggi di luce ed effetto bokeh per la profondità di campo, insieme alle texture di alta qualità. Un confronto fianco a fianco con Xbox 360, e quindi Xbox One X, mette subito in chiaro che su console non ci avviciniamo a quel tipo di esperienza completa. La cosa più impressionante è che tutto regge molto bene a 4K; il lavoro di CDPR è ancora immenso anche a risoluzioni estreme, nonostante sia stato sviluppato in un periodo in cui le risoluzioni Ultra HD non erano altro che i deliri di un pazzo.
Soltanto pochi secondi di una scena di intermezzo mostrano un importante livello di differenze fra le due versioni e, inevitabilmente, questo è solo l'inizio. Non è una sorpresa, ovviamente. CD Projekt Red ha riscritto l'intera fase di post-elaborazione nel trasporre The Witcher 2 su Xbox 360 e ha ricostruito la maggior parte degli shader. È stato speso un anno intero ridisegnando l'illuminazione per la console di Microsoft affinché tutto riuscisse a essere gestito dall'hardware, commercializzato originariamente nel 2005. Sono stati fatti alcuni cambiamenti importanti alla configurazione di shading differita per cominciare, con una configurazione di g-buffer molto più semplice, mentre i render target di precisione a 16-bit sono stati sostituiti dagli equivalenti a 10-bit su console.
Con le fondamenta del rendering del gioco completamente riviste, lo studio ha poi adattato il contenuto e, in un certo senso, preferisco il risultato finale dell'edizione per console. Il gioco su PC è pieno di colori luminosi e vibranti che, in molte scene, danno un tocco un po' strano e alcuni degli effetti di bloom sono a dir poco stravaganti: sono coerenti con l'estetica ma non sempre si integrano realisticamente nella scena. A confronto l'edizione per Xbox 360 è piatta ma generalmente più realistica, eccezion fatta per la rimozione in molte scene di caratteristiche grafiche importanti come la polvere e la luce volumetriche. Anche la profondità di campo è stata ridimensionata a un effetto più semplice, che non regge il confronto rispetto alla maestosità del pieno bokeh registrato su PC (o più probabilmente non registrato su PC qualora preferiste un frame-rate gestibile a 4K su un hardware abbordabile).
È affascinante confrontare queste due esperienze alternative in Ultra HD fianco a fianco e in certi aspetti ciò mi ricorda l'era pre-Xbox 360, dove in molti casi il PC era la piattaforma principale. Una combinazione di forti restrizioni della memoria e una ridotta potenza della CPU e della GPU hanno portato a conversioni molto interpretative di quello che era, essenzialmente, lo stesso contenuto. The Witcher 2 su Xbox 360 è stato quasi un miracolo, nel senso che era chiaro che fosse stato pensato per sfruttare al massimo la potenza del PC e il porting su console ha richiesto un incredibile restringimento delle risorse, una fondamentale comprensione di come il gioco fosse stato costruito, come potesse essere adattato oltre ad avere il coraggio di compiere sostanziali modifiche alla grafica del gioco.
Per quanto potente, Xbox One X non è una Titan X e ovviamente qualsiasi versione migliorata di The Witcher 2 resterà comunque basata su un “remix” di quella Xbox 360. Quindi è forse un po' ingiusto confrontare qualsiasi forma dell'edizione per console con quella PC a impostazioni massime. Ciò che invece offre Xbox One X è un'esperienza che spinge al massimo livello ciò che la versione originale per Xbox 360 aveva da offrire. Le basi sono tutte presenti e corrette, ovviamente. La risoluzione di 1280x672 su Xbox 360 viene alzata di nove volte, gestendo un totale di 3840x2016, allungato in verticale per un pieno 4K (e rendendo tutto un po' più alto e sottile rispetto all'originale per PC). Nella retrocompatibilità sono state coinvolte le impostazioni dei render target e del livello di dettagli: texture a risoluzione più alta e shadow map sono presenti nella maggior parte delle scene e anche la geometria dei dettagli viene migliorata per dare vita a scene più ricche.
Curiosamente il filtro anisotropico sembra essere rimasto lo stesso della versione Xbox 360: il livello di dettagli più alto è dovuto a un uso forzato dei mip-map a qualità più alta, ma guardare gli artwork in obliquo rivela alcune somiglianze con il gioco originale per Xbox 360 e anche con la versione PC, dove il filtro delle texture non era il massimo. Ma curiosamente, ci sono alcuni inaspettati bonus: sebbene gli elementi dell'interfaccia e il testo siano scalati al rialzo rispetto agli originali a 720p, il puntatore della minimappa è un asset perfetto rispetto all'icona pixellosa per Xbox 360.
Ci sono buone notizie anche dal punto di vista delle prestazioni. Il gioco originale per Xbox 360 aveva un frame rate massimo di 30 fps, ma spesso arrivava al di sotto di tale soglia sebbene la sincronizzazione adattativa riuscisse a mantenere l'azione relativamente fluida, anche se con un evidente e ovvio screen-tearing. Come tutti gli altri giochi eseguiti attraverso la retrocompatibilità, l'emulatore di Microsoft rafforza il v-sync ma soprattutto il frame-rate, che raramente si sposta da dei solidi 30 fotogrammi al secondo. La più pesante delle scene di intermezzo può causare qualche momentaneo calo e abbiamo notato solo saltuari balzelli dovuto a un frame-pacing sfalsato, ma per la maggior parte dei momenti The Witcher 2 su Xbox One X offre un imponente aggiornamento grafico unito a un netto miglioramento del frame-rate. In poche parole, non sarà necessario usare la modalità prestazioni dell'emulatore: la preconfigurazione grafica offre un grosso miglioramento senza alcuno svantaggio.
Insomma, vale la pena rivisitare questo titolo, che stiate giocando su Xbox One X oppure su PC. Il team della retrocompatibilità di Microsoft è riuscito a dare vita alla versione definitiva di un gioco che non avrebbe dovuto esistere su console, realizzata in modo esperto partendo dall'eccellente lavoro di conversione svolto da CD Proket Red. In ogni caso, se avete un PC vale la pena rivisitare The Witcher 2, uno degli ultimi giochi tripla-A realizzato per davvero per questa piattaforma. Si tratta di un'esperienza su misura che tiene conto della scalabilità e che rimane sensazionale anche su schermi Ultra HD.