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The Witcher 2: Assassins of Kings

Un'esperienza che tutti dovrebbero vivere.

Tutto questo è reso ancor più succoso dalla presenza di diverse missioni secondarie scritte per porre il giocatore di fronte a questioni morali mai troppo semplici e scontate. Nella maggior parte dei casi, infatti, le scelte di The Witcher 2 non possono essere catalogate come "giuste o sbagliate", ma possono essere spalmate su una scala di grigi estremamente ampia e difficile da classificare.

Le decisioni prese dal giocatore, infatti, possono cambiare completamente lo svolgimento di una missione, anche di quella più piccola e inutile. Nel primo atto, per fare un esempio, abbiamo dovuto decidere se fidarci di un uomo lasciandoci condurre bendati al suo covo, o se mantenere le distanze. Provando entrambe le opzioni ci siamo trovati in due situazioni completamente diverse, che hanno richiesto un approccio specifico garantendo una grandissima varietà all'esperienza.

È proprio in queste situazioni che emerge maggiormente il taglio adulto di The Witcher 2, che per la prima volta riesce ad avvicinare notevolmente l'esperienza di un videogioco a quella della vita reale. Là dove in altri titoli tutto ruota attorno a un concetto molto chiaro di buono e cattivo, in The Witcher 2 intervengono le motivazioni, la storia e il retaggio dei personaggi... e dello stesso Geralt.

A seconda delle abilità sviluppate, Geralt più trasformarsi in uno spadaccino, un mago o un interessante ibrido.
I QuickTime Event presenti nel gioco possono essere piuttosto frustranti, soprattutto durante gli scontri con i boss.

Il profilo caratteriale del protagonista è completamente nelle mani del giocatore. Pur dovendo sempre rimanere legato a un numero di risposte predefinito, l'utente ha sempre a disposizione una vasta gamma di possibilità, ognuna delle quali porta a conseguenze ben precise e a una determinata caratterizzazione di Geralt.

Per non rovinare a nessuno l'esperienza di The Witcher 2 non sveleremo nulla della sua complessa trama, ma sappiate solo che finalmente potrete avere tutte le risposte alle domande legate all'amnesia che perseguita il protagonista fin dal primo episodio. Nel corso dell'avventura, tra un dialogo e l'altro, una serie di flashback farà luce sul passato di Geralt, fornendo al tempo stesso rivelazioni pesanti come i macigni lanciati dalle catapulte.

Come se l'ottimo design dei personaggi e delle ambientazioni non fosse abbastanza, i programmatori hanno inserito anche una buona varietà di sequenze narrative realizzate con uno stile pittorico piuttosto azzeccato. Queste sequenze, associate ai ricordi di Geralt, si affiancano al divertentissimo diario scritto dal bardo amico del protagonista per garantire il giusto approfondimento del fantastico universo del gioco.

Concluso il discorso relativo alla narrazione non ci resta che parlare degli elementi di gameplay di The Witcher 2, dettaglio di primaria importanza che potrebbe sorprendere i giocatori PC più hardcore.

La nuova fatica dei ragazzi CD Projekt strizza decisamente l'occhio alle console, proponendo menu e soluzioni piuttosto atipici per i giochi PC. Il sistema di combattimento, in primis, è stato drasticamente semplificato e velocizzato rispetto al passato, rinunciando ai diversi stili di lotta e alla necessità di premere i tasti con il giusto tempismo.

Durante gli scontri di The Witcher 2 si possono effettuare attacchi veloci premendo il tasto sinistro del mouse, colpi lenti e potenti con il tasto destro, si può parare e ci si può esibire in rapide capriole per schivare gli attacchi più pericolosi.

Vediamo la suggestività delle ambientazioni del gioco.
Avatar di Filippo Facchetti
Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.

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