The Witcher 3: conviene installare la patch del day one?
Il Digital Foundry indaga sui pro e i contro dell'update 1.01 per Xbox One.
Dopo aver testato The Witcher 3 su Xbox One per un weekend, possiamo dire che installare la sua patch del day one (versione 1.01) è una lama a doppio taglio. Da un lato il file da 588MB migliora leggermente il frame-rate durante il gioco e risolve alcuni bug minori qua e là, rendendo l'esperienza più rifinita con meno pop-up durante le scene d'intermezzo, meno ombre sfarfallanti e un grande numero di altre piccole correzioni.
C'è, però, anche un rovescio della medaglia. Alternando tra il gioco originale e la sua versione patchata, è evidente che questi miglioramenti portano anche dei problemi. Il primo tra tutti è il pesante stuttering che si nota durante le cut-scene prerenderizzate. Essenzialmente, per raccontare le parti di trama più importanti (come ad esempio la sequenza iniziale, i re-cap dopo il caricamento di un salvataggio e la drammatica fine del tutorial), vengono impiegati dei file video, mentre per le scene narrate più semplici è utilizzato il motore di gioco.
I filmati si fondono senza soluzione di continuità con le scene in-engine e dunque nascondono con grande efficacia i caricamenti che avvengono in background. Il problema è che, una volta installata la patch 1.01, risulta molto facile riconoscere i due differenti tipi di scena basandosi sul frame-rate: i file vide mostrano infatti un pesante stuttering, con cali fino a 22fps che risultano impossibili da ignorare. Abbiamo testato la cosa più volte, con e senza l'update, e in ogni caso la versione non patchata di The Witcher 3 offre una performance più fluida, anche se non perfettamente bloccata a 30fps.
Anche senza patch, i video mostrano problemi di stutter e frame-pacing, ma il playback con la patch installata è complessivamente peggiore, come mostrato anche dal filmato qui sotto (che, per i più sensibili al tema, contiene un piccolo spoiler). La nostra teoria è che i file video abbiano ora una priorità minore rispetto allo streaming dei dati in background, necessario per caricare il successivo segmento di gameplay.
Ci sono anche altri piccoli cambiamenti all'estetica di The Witcher 3. Il filtraggio delle texture è minore durante la sequenza del tutorial, scendendo a un livello di filtro anisotropico che sembra prossimo al 4x. Senza la patch installata, le texture sui sentieri del castello appaiono più nitide a determinate angolazioni. Ad ogni modo, abbiamo testato il fenomeno anche nelle scene successive a quella del tutorial, che invece sembrano assolutamente identiche tra versione patchata e non patchata. Al di fuori dell'area White Orchard, entrambe utilizzano una forma assolutamente identica di filtering per il terreno: sospettiamo che questa specifica impostazione possa scalare verso l'alto o verso il basso a seconda dell'area di gioco.
Anche le ombre sono leggermente ridimensionate. Anche tenendo in conto la variazione del posizionamento delle nubi (che causa condizioni di luce differente), si nota come alcune ombre siano assenti nella versione con patch 1.01 installata. Probabilmente ciò è dovuto all'ottimizzazione della distanza dell'orizzonte su Xbox One, dal momento che la maggior parte delle ombre tornano ad apparire quando ci si avvicina: semplicemente, il range di rendering non è più così esteso come lo era nello stato originario del gioco. Come risultato, il dithering è più facile da notare nella release patchata, specialmente là dove le ombre compiono la transizione al loro stadio completo mentre ci si avvicina ad esse.
Nel complesso, questo lieve downgrade risulta percettibile solo quando si confrontano direttamente le due versioni, soprattutto dal momento che i cambiamenti avvengono ad una certa distanza. L'unica eccezione riguarda l'area d'addestramento del castello, dove il fogliame produce ombre più pesanti sulle mura circostanti. A parte questo e pochi altri casi, è chiaro che CD Projekt ha tentato di migliorare la performance su Xbox One durante il gioco, senza andare a degradare troppo l'aspetto visivo.
L'aspetto fortemente positivo della patch 1.01 risiede nella performance, nonostante questa non sia ancora ottimale. Su Xbox One il gioco ha un frame-rate non limitato che oscilla tra i 30 e i 40fps, con v-sync attivato per evitare il tearing. L'effetto non desiderato di avere un frame-rate “aperto” è che il frame-pacing è incostante e dunque causa un percettibile stutter. Molti dei problemi di frame-rate riportati nelle prime recensioni di The Witcher 3 sono forse attribuibili al fatto che il gioco supera i 30fps, e non ai cali al di sotto di questa soglia. Si tratta di un argomento che approfondiremo anche con la versione PS4, ossia il formato più comunemente impiegato per le recensioni del gioco.
Basandoci sulle nostre prime ore di gioco su Xbox One, possiamo dire che il titolo è ben ottimizzato e potrebbe avere un frame-rate bloccato a 30fps, dunque non è chiaro il motivo per il quale gli sviluppatori non abbiano optato per questa scelta. Si tratta, comunque, di un miglioramento rispetto a quanto osservato in precedenza: l'update del day one porta le cut-scene a girare con circa 3-4fps di vantaggio in media. Dai nostri test, la patch 1.01 mantiene quasi sempre il gioco sulla soglia dei 30fps (o sopra), con una quantità minore di cali di fluidità quando si lanciano gli incantesimi più complessi. Nel peggiore dei casi, senza la patch installata abbiamo riscontrato un calo a 26fps durante un combattimento con un grifone.
A raggiungere questo risultato potrebbe aver contribuito anche lo scaling dinamico della risoluzione impiegato su Xbox One, presente sia con la patch installata che senza. In teoria, ciò consente al framebuffer di passare in modo istantaneo dalla risoluzione nativa 1600x900 a quella 1920x1080, a seconda del carico della GPU nello specifico momento. In pratica, però, i salti di risoluzione non sono frequenti come avremmo immaginato: The Witcher 3, infatti, gira principalmente a 900p. Le uniche scene in cui abbiamo riscontrato una risoluzione di 1080p sono le schermate iniziali dei titoli e le cut-scene video. Persino riducendo il carico della GPU appositamente, guardando ad esempio verso il cielo sgombro di dettagli, la risoluzione impiegata resta 900p. Si notano alcune scene d'interni disegnate ad una risoluzione apparentemente maggiore di quella 900p ma anche in questi casi chiaramente non si tratta di un output nativo 1080p.
Le versioni PS4 e PC giungeranno a breve nelle nostre mani, dunque speriamo di poter mettere quanto prima il gioco su Xbox One a confronto con quello per le altre piattaforme. I primi resoconti effettuati sul codice review suggeriscono che l'hardware di Sony produca un output a 1080p, ma che ci siano anche problemi di frame-rate. Che ciò sia dovuto alla reale performance o piuttosto alla mancanza di coerenza nel frame-time, resta tutto da vedere, ma supponendo che i cambiamenti apportati alla versione Xbox One siano trasposti anche su PlayStation 4, è possibile che noteremo un tangibile miglioramento. Approfondiremo appena possibile la situazione con un'analisi dedicata.
Nel complesso, il fatto che alcuni elementi della presentazione grafica di The Witcher 3 siano stati compromessi con una patch post-release è senz'altro controverso, ma avendo giocato fianco a fianco su Xbox One sia la versione priva di patch che quella patchata, possiamo dire che il nuovo codice è preferibile nella maggior parte dei casi. La riduzione nella densità delle ombre non è ideale ma non dovrebbe rovinare l'esperienza a nessuno, mentre il miglioramento di performance contribuisce a migliorarla. I problemi di riproduzione video sono invece più gravi e, ora che la questione è nota, speriamo che gli sviluppatori provvedano presto a risolverla. Se CD Projekt RED vorrà, poi, l'aggiunta di un blocco del frame-rate a 30fps sarà tanto di guadagnato.