The Wolf Among Us Episode 3: A Crooked Mile - review
Bloody Mary.
Grazie al terzo episodio di The Wolf Among Us si è finalmente concretizzata l'intenzione dei talentuosi sceneggiatori di TellTale Games: differenziare il più possibile il videogioco ispirato a Fables da quello dedicato a The Walking Dead. Ovviamente, rimanendo all'interno dei limiti tecnici e tecnologici derivanti dal motore di gioco utilizzato dagli sviluppatori statunitensi.
Non si tratta solo di una scelta di strategica per differenziare i due brand, quanto di una necessità per mantenersi il più possibile fedeli con quella che è la fonte d'ispirazione originale. In questo modo The Walking Dead alterna fasi d'azione e massacri con altri momenti più pacati e di riassestamento, esattamente come nel fumetto di Kirkman, mentre The Wolf Among Us procede con un passo più regolare, apparentemente più lento ma di certo non meno magnetico.
È il ritmo dei noir, fatto di dialoghi serrati, indagini, scoperte che poi culminano nel violentissimo crescendo finale nel quale non sarà più possibile tenere a freno Bigby, il Grande Lupo Cattivo delle favole, ma potremo scatenare la sua rabbia, la sua impotenza e la sua frustrazione tenute fino a quel momento sotto controllo dallo sguardo attento di Snow White e da condizioni fisiche precarie.
Per accontentare un po' tutti TellTale ha deciso di rendere questo episodio molto più vario di quanto visto nella recensione di Smoke&Mirrors, alternando le classiche fasi di indagine a dialoghi serrati, inframmezzando il tutto con qualche sana scazzottata. In A Crooked Mile potrete, ancora di più che in passato, provare a essere "il vostro" Bigby, cercando di venir fuori dalle intricate indagini nella maniera che penserete più idonea.
"TellTale ha deciso di rendere questo episodio molto più vario di Smoke&Mirrors "
Potrete infatti scatenare immediatamente il lupo cattivo, con probabili ripercussioni sulla sua salute, cercare di essere diplomatici in modo da far contenta Biancaneve o rompere qualche naso qua e là, tanto per provare ad essere accondiscendenti ma togliendovi qualche soddisfazione. Il tutto senza mai tradire lo spirito del personaggio originale.
Nel frattempo la situazione si ingarbuglierà: vi troverete di fronte a nuovi, interessanti bivi che non saprete a quali conseguenze possano portare, dovrete preoccuparvi di personaggi notoriamente poco affidabili che rientrano pesantemente in gioco e di altri che invece reagiranno in maniera più o meno aggressiva in base a come vi siete comportati in passato.
Senza considerare che le tracce del serial killer che state cercando si fanno sempre più ingarbugliate, la soluzione che sembrava avevate a portata di mano non è più, per fortuna, così scontata e fa persino l'apparizione una nuova coppia di "cattivi" che dovrebbe tenere in piedi la scena fino alla fine della stagione.
"La prima stagione di The Wolf Among Us è definitivamente decollata"
L'idea di inserire una variabile di tempo, oltretutto, funziona egregiamente nel costruire la tensione e l'urgenza che vi porteranno verso il finale, sufficientemente esplosivo da farvi chiedere, immediatamente, di poter giocare il prossimo episodio, per scoprire come si evolverà la vicenda e chi c'è dietro Bloody Mary.
Che dire, non male per un'ora e mezza di gioco!
Il tutto, come al solito, è accompagnato dalla solita, fenomenale, direzione artistica che alterna una regia sapiente ad una fotografia molto ispirata. È vero, alcune delle location visitate sono le medesime viste nei precedenti episodi ma l'uso dei colori, le musiche ed il doppiaggio vi manterranno incollati allo schermo senza farvi domandare del perché Bigby non visiti qualche altro luogo. Anche perché, se proprio vogliamo dirlo, gli spazi a disposizione, anche nel fumetto, sono spesso limitati ai pochi luoghi abitati dai Fable.
La prima stagione di The Wolf Among Us è definitivamente decollata. Grazie a tre episodi molto diversi da loro, il gioco di TellTale Games è riuscito a ritagliarsi un suo spazio e una sua riconoscibilità dall'apparente serializzazione in atto nello sviluppatore statunitense. L'eccellente qualità artistica è supportata da una sceneggiatura di livello, capace di alternare dialoghi serrati con scelte davvero difficili da prendere che vi spingeranno, magari a stagione conclusa, a riprendere in mano tutti gli episodi per vedere i vari bivi e i differenti percorsi che gli sviluppatori hanno inserito.