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The Wolf Among Us - Episode One: Faith - review

Chi ha paura del lupo cattivo?

Dopo l'ottimo successo di critica e pubblico di The Walking Dead, i Telltale Games si sono appena riproposti con un'altra serie di episodi punta e clicca che tanto piacciono agli avventurieri odierni. Certo, i tempi di Zack McCracken e Maniac Mansion sono passati da un pezzo, ma la flessibilità dei joypad odierni in concomitanza con l'uso dei menu contestuali ha permesso di esportare felicemente le avventure anche sulle moderne console, nonostante molte Cassandre in passato ne avessero cantato l'orazione funebre.

Se a questo aggiungiamo il successo del crowfunding dei recenti progetti come quello di Tim Schafer, l'interesse per le avventure grafiche pare essere più vivo che mai. E i Telltale, forti di un motore collaudato affiancato da un'interfaccia di controllo semplice e intuitiva, non potevano far altro che battere il ferro finchè questo era caldo, e sfornare avventure punta e clicca in serie.

I ragazzi di San Rafael hanno infatti acquisito i diritti di un altro fumetto di successo convertendoli in un videogioco a puntate mutuandone contesti, situazioni e personaggi. Si tratta dei Fables di Bill Willingham, pubblicato da DC Comics a partire dal 2002, una serie basata sui personaggi delle favole che, scacciati dal loro mondo, sono obbligati a vivere a Fabletown, un quartiere di Manhattan in cui riescono a nascondere agli umani le loro reali sembianze grazie a un incantesimo chiamato Glamour.

La qualità del parlato è ottima e caratterizza molto bene tutti i personaggi proposti. La localizzazione italiana è per ora assente.

Trattandosi di personaggi delle favole caratterizzati spiccate doti fisiche e caratteriali (una rana o un maiale parlante tendono ad attirare l'attenzione) la loro "gestione" è affidata a nientemeno che al Lupo Cattivo. Gli umani lo conoscono come il detective privato Bigby, ma in realtà è lo sceriffo incaricato di sorvegliare il comportamento della comunità che vive a Fabletown, e di fare in modo che i suoi membri mantengano un basso profilo nei confronti della società moderna.

"Abbiamo incontrato Biancaneve, la Bella e la Bestia, uno dei tre porcellini e molti altri personaggi della tradizione favolistica"

Nella prima puntata di The Wolf Among Us, intitolata Faith, abbiamo incontrato Biancaneve, la Bella e la Bestia, uno dei tre porcellini e molti altri personaggi della tradizione favolistica, ma è abbastanza chiaro che col passare del tempo altri ne entreranno in scena, così come nuovi luoghi, in particolare "la fattoria". Una sorta di rifugio-prigione per chi, non potendosi permettere le giuste dosi di glamour, non è in grado di assumere sembianze normali e quindi di vivere a Fabletown.

Non possiamo rivelarvi ovviamente granché della trama: diciamo che, rispettando i canoni della serie a fumetti, dovrete indagare su un caso di omicidio che vi poterà ad avere qualche "scontro" d'opinioni coi vostri simili ma anche con gli umani non a conoscenza della vostra natura e quindi da trattare con una certa attenzione. L'investigazione mescola sequenze a movimento libero, in cui si può interagire con lo scenario e con gli altri personaggi selezionando risposte multiple, a scene d'azione punta e clicca. Non mancano veri e propri quicktime event, soprattutto in occasione di combattimenti e risse piuttosto spettacolari.

Alcune sequenze di dialoghi ed esplorazione delle locazioni alla ricerca di indizi. Il sistema è collaudato, così come il Telltale engine che muove il gioco.Guarda su YouTube

Sotto questo aspetto poco o nulla è cambiato rispetto all'impianto di gioco di The Walking Dead. Una serie di menu contestuali limitano le azioni che si possono compiere a quattro e anche gli oggetti utilizzabili non creano alcuna difficoltà nella risoluzione degli enigmi che, come da tradizione dei Telltale, sono accessibili al limite della banalità. Il senso di sfida ne risente non poco ma è abbastanza chiaro che il pubblico cui si rivolge The Wolf Among Us è quello degli avventurieri più casuali con un occhio di riguardo per la storia e l'approfondimento dei personaggi più che per l'enigma cervellotico.

"L'ultima fatica dei Telltale gioca molto bene le sue carte, grazie a personaggi azzeccati e una trama adulta"

In quest'ambito l'ultima fatica dei Telltale gioca molto bene le sue carte, grazie a personaggi azzeccati e una trama adulta basata sul degrado della società attuale, che riesce a spaziare molto agilmente dalla situazione divertente a quella drammatica grazie al consueto sistema delle risposte multiple. In questa diversità d'atmosfere e contesti si notano le maggiori differenze con The Walking Dead, un horror drammatico povero di quei momenti comici che invece arricchiscono la trama di The Wolf Among Us, anche grazie a una certa abilità di Bigby nell'alternare l'uso della lingua agli sganassoni in più di un'occasione.

Le differenze non si fermano qui: anche se il motore è lo stesso, così come le scelte stilistiche sul fronte della grafica, ci sono alcune novità che differenziano in positivo questa nuova avventura. La prima riguarda una resa migliorata dell'espressività dei personaggi, che raggiunge un livello ancora più elevato in particolare per lo sguardo, grazie a occhi e palpebre meglio caratterizzati rispetto al passato. I visi sembrano poter disporre di una selezione di emozioni più ampia e rendono un po' meno "monodimensionali" i personaggi rispetto alle loro controparti di TWD.

L'interfaccia è quella classica del Telltale Engine, opportunamente riveduta e corretta nello stile.

L'altro spunto tecnico interessante riguarda il sistema d'illuminazione in occasione delle cutscene e in misura minore durante il gameplay; quando i personaggi si muovono passando da una zona all'altra si notano alcuni riflessi delle fonti di luce sui visi e sugli abiti che contribuiscono a dare volume a una grafica sempre e comunque d'ispirazione fumettosa. Un indubbio passo in avanti, questo, che caratterizza l'impatto di A Wolf Among Us in modo evidente.

"Come da copione non si va oltre le canoniche due ore d'avventura"

In un contesto di elementi positivi, c'è una controindicazione non da poco che riguarda la localizzazione: al momento è disponibile soltanto la versione con dialoghi e sottotitoli nella lingua d'Albione. Un bel problema per chi non mastichi l'Inglese piuttosto bene, visto che impedisce in toto la fruizione del gioco. Abbiamo spulciato sui forum ufficiali e un post in bella evidenza spiega che verso il termine della serie il gioco potrebbe essere localizzato, ma non sono state date certezze sulle lingue interessate e le date.

L'altro elemento degno di nota riguarda la longevità: come da copione non si va oltre le canoniche due ore d'avventura, anche se è più che auspicabile un secondo passaggio con dialoghi e decisioni diverse dal primo. Abbiamo già trovato un paio di possibili bivi nella narrazione che fanno ben sperare per la rigiocabilità della serie una volta entrata nel vivo delle prossime uscite.

Ecco una sequenza classica di quicktime event in cui Bigsby le suona, e di brutto, al boscaiolo. Le signore non si picchiano nemmeno con un fiore, caro il mio fornicatore da strapazzo.Guarda su YouTube

Va anche ricordato il diverso metodo di distribuzione: la versione Steam è acquistabile in un'unica soluzione a 23 euro (come quella Mac, quando sarà disponibile) mentre per le console current-gen gli episodi sono in vendita a 5 dollari ciascuno su XBLA e PSN. Il gioco completo comprenderà cinque puntate apubblicazione a periodica. Come per The Walking Dead, si ripropone quindi la difficoltà di valutare correttamente il gioco solo dal suo incipit, soprattutto per gli utenti PC costretti al modello di business del tutti, maledetti e subito.

Visto l'ottimo inizio e il credito dovuto a Telltale per come in passato ha mantenuto le promesse in termini di livello qualitativo e puntualità delle uscite, scuciamo un otto sulla fiducia in attesa che il principe azzurro baci la bella addormentata nel bosco, magari mettendo a disposizione i sottotitoli per gli avventurieri di lingua italiana.

8 / 10