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THEC64MINI - recensione

LOAD “NOSTALGIA”,8,1

Nel bene e nel male, l'evoluzione dei calcolatori elettronici è legata in modo indissolubile a quella della specie umana. Oggigiorno il rapporto quotidiano e quasi naturale con l'informatica ha completamente trasformato il nostro modo di lavorare, di imparare e di interagire con gli altri, e risulta assai difficile immaginare la vita nel ventunesimo secolo senza lo schermo di un computer. I progressi registrati dalla tecnologia degli ultimi 50 anni hanno avuto sull'uomo un impatto paragonabile a quello della scoperta del fuoco, o dell'invenzione della scrittura.

In questa storia così affascinante svolge un ruolo fondamentale il Commodore 64. Commercializzato dal 1982 al 1993, è riuscito ad imporsi fra le tante macchine concorrenti e a diventare ben presto il modello di home computer più venduto di sempre, dando una spinta non indifferente alla diffusione dell'informatica nelle nostre case, nelle nostre vite.

I lettori più giovani, che non hanno vissuto quegli anni pionieristici, faticheranno forse a comprendere quanto differente fosse l'interazione con un Commodore 64 rispetto ai computer che usiamo oggi. Se infatti col passare del tempo le macchine si sono adattate alle nostre esigenze, rendendo più semplice ed intuitiva ogni operazione, agli albori era l'utente che si doveva adattare alla macchina.

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Per utilizzare un computer negli anni '80 occorreva imparare il suo linguaggio, capire come ragionasse. Il Commodore non nascondeva i suoi ingranaggi dietro un'interfaccia accattivante ma metteva in mostra ogni stringa di codice, e ci si sentiva dei piccoli programmatori anche solo per aver salvato un file di testo o aver fatto partire un gioco.

Ogni comando andava prima studiato e sebbene familiarizzare con un computer richiedesse impegno, ogni qual volta un programma veniva lanciato senza errori la soddisfazione era enorme. Se l'utente contemporaneo è il pilota di un motoscafo che sfreccia con agilità fra le onde del mare, senza avere però la più pallida idea di come funzioni il motore che lo sospinge a poppa, l'utente del Commodore 64 viaggiava su un placido veliero, e sarebbe giunto a destinazione solo se avesse saputo come gestire le vele e sfruttare il vento.

Proprio a questi navigatori d'altri tempi l'azienda inglese Retro Games Ltd. ha deciso di dedicare una nuova versione compatta del leggendario Commodore 64. THEC64 Mini, questo il nome ufficiale del piccolo computer, è stato finanziato tramite una campagna Indiegogo e sarà finalmente disponibile nei negozi dal 29 marzo a un prezzo di 79,99€.

Le due prese USB sul lato di THEC64 Mini permettono di collegare un secondo controller, una tastiera o una chiavetta USB, permettendo al piccolo computer di mantere intatte tutte le funzioni dell'originale.

Grande la metà dell'originale, con 64 titoli già installati, un controller classico che riprende le fattezze del joystick Competition Pro e un'uscita video HDMI a 720p, THEC64MINI cavalca l'onda del successo ottenuto da Nintendo con la sua linea di console miniaturizzate e promette un'esperienza fedele e allo stesso tempo accessibile e godibile, a misura di retrogamer moderno. Già solo l'idea di connettere un computer o una console d'epoca ad uno schermo Full HD spaventa anche il più autentico fra gli appassionati. Qui basta collegare con scioltezza un paio di cavi, premere il pulsante di accensione ed ecco che il Commodore riprende vita, in alta definizione.

Il design del mini computer è lo stesso del primissimo modello di Commodore 64, compresi i colori vintage di scocca e tastiera. La tastiera ovviamente è puramente estetica. Discreta la qualità delle plastiche, in linea con altri prodotti simili. A deludere maggiormente è invece il controller. Per quanto sia apprezzabile la volontà di fornire un sistema di controllo che trasmetta le stesse sensazioni tattili e ludiche provate in passato, il joystick in dotazione appare un filo troppo plasticoso e legnoso per gli standard attuali. Inoltre il cavo è lungo solamente 1,5 metri.

Fortunatamente Retro Games ci fa sapere che THEC64 mini è compatibile anche con altri gamepad terze parti, senza però darci informazioni più precise. Dalle nostre prove è emerso solamente che i pad di Xbox 360 e Xbox One non funzionano. Da segnalare anche che nella confezione non è incluso un adattatore per la corrente, è presente solamente il cavo USB per alimentare la macchina.

Il controller riprende il design dello storico modello Competition Pro. Purtroppo i movimenti del joystick risultano un po' legnosi per gli standard attuali.

Una volta acceso, THEC64 Mini ci porta direttamente nel menù di selezione dei software. La schermata è piacevole ed ordinata, con i titoli che scorrono nella parte inferiore dello schermo mentre la parte superiore mostra alcuni screenshot del gioco selezionato e una breve descrizione. Descrizioni molto utili, che a volte danno piccoli suggerimenti e indizi su come procedere all'interno di un gioco. Se chiudiamo un occhio su alcuni errori di battitura la localizzazione in italiano dei menù è eseguita con cura.

Graficamente i giochi si presentano molto bene, con colori brillanti e una nitidezza che restaura ogni singolo pixel. Questa è sicuramente la veste più sontuosa che questi titoli abbiano mai indossato, ma se i 16:9 e il pixel perfect appaiono ai vostri occhi troppo contemporanei è possibile modificare le impostazioni di visualizzazione, riducendo il rapporto dello schermo a 4:3 (versione USA o Europea) o applicare un bel filtro che replica l'aspetto più impastato di un tubo catodico.

Per quanto siano belli da vedere non possiamo dire che tutti i 64 titoli presenti nel pacchetto siano divertenti da giocare. Purtroppo Retro Games non si è potuta permettere il lusso di seguire solamente criteri qualitativi per decidere cosa includere all'interno di THEC64 Mini.

L'acquisizione delle licenze è stato un processo difficile e costoso, e la selezione finale (che potete trovare sul sito ufficiale del prodotto ne ha pagato le conseguenze. Se si esclude la presenza di una manciata di classici come California Games, Creatures, Impossible Mission II, Nebulus, Paradroid, Speedball 2 e Winter Games, la maggior parte dei giochi disponibili è invecchiata male.

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Non ci sembra però opportuno dare un giudizio definitivo sul catalogo di questo piccolo Commodore 64. Approcciando alcuni di questi titoli per la prima volta e valutandoli attraverso parametri moderni noi possiamo dirvi che risultano poco intuitivi, esageratamente difficili, a tratti ingiocabili, colpa anche del joystick legnoso. Le nostre mani probabilmente non sono più abituate ad usare uno strumento del genere, l'impugnatura ci pare goffa, compromettendo riflessi e tempismo. Ma il valore di questa selezione deve per forza fare i conti la memoria e le esperienze dei singoli giocatori. Un titolo che a noi non dice nulla ad altri può evocare momenti preziosi della propria infanzia. Date quindi un'occhiata alla lista che abbiamo linkato qui sopra e decidete voi che voto dare a questo catalogo.

Perché è palese, l'intenzione è quella di far leva sull'effetto profondamente nostalgico che un prodotto del genere suscita sui videogiocatori di vecchia data. Il nome Commodore fa riaffiorare direttamente i ricordi più felici e spensierati di trentenni, quarantenni e oltre. Ma come detto in apertura, non sono stati semplicemente i giochi a segnare quell'epoca. A rimanere impresso per sempre nella memoria è il tempo speso a smanettare con il computer stesso, gli esperimenti, le prime prove di programmazione, i codici copiati dalle riviste... Ed è proprio nel tentativo di mantenere intatte tutte queste caratteristiche che THEC64 Mini dà il meglio di sé.

Tra i software disponibili il più importante è sicuramente Basic. Esatto, questa riproduzione di Commodore 64 include una versione completa e funzionante del linguaggio di programmazione su cui era basato l'originale, e grazie alle due prese USB presenti sul lato della macchina possiamo collegare una tastiera ed una chiavetta USB e trasformare quella che a prima vista sembra una semplice console in un vero e proprio home computer degli anni '80.

Una schermata presa dal sito ufficiale di THEC64 Mini. Il sito è ben costruito, ricco di informazioni su ogni singolo gioco incluso nella macchina.

THEC64 Mini è un sistema aperto. Possiamo importare giochi e programmi, oppure crearne di nuovi ed esportarli. Questa è la vera forza del prodotto realizzato da Retro Games, e sotto questo punto di vista i 63 giochi presenti (togliamo Basic dalla lista) sono solo la punta dell'iceberg. Non solo infatti possiamo facilmente recuperare i nostri giochi preferiti, ma pensate a tutti gli sviluppatori indipendenti, gli appassionati che negli anni hanno continuato a lavorare a nuovi titoli per la piattaforma. Il mini Commodore può dare spazio e visibilità a questa nicchia, può stimolare ancora di più la creatività e infondere nuova linfa vitale alla passione di tanti retrogamer.

Certo, non tutto è perfetto. Come potete vedere nel video allegato all'articolo, caricare un gioco nella macchina non è proprio immediato, e può diventare scomodo e complesso qualora si trattasse di un software suddiviso in più dischi. Ma Retro Games ha promesso futuri aggiornamenti che faciliteranno questo processo. Se l'azienda mantenesse fede alla parola data e riuscisse a supportare in modo costante la scena indie, promuovendo magari i software più interessanti direttamente sul loro sito web, potremmo ritrovarci fra le mani un piccolo gioiello.

Per ora possiamo solo intravedere le possibilità. Se la vostra intenzione è quella di collegare la console alla TV e di giocare solamente ai titoli inclusi non ci sentiamo di consigliare l'acquisto. THEC64 Mini va vissuto fino in fondo, e chiunque abbia passato l'infanzia a digitare linee di codice sulla tastiera di un Commodore non potrà non provare una fortissima emozione al comparire di quella schermata blu.

I più giovani invece ci pensino due volte prima di portarne a casa uno. Siamo ben lontani dai giochi a cui siamo abituati oggi, qui si va oltre al retrogaming comunemente accettato. Impossible Mission II potrà essere anche un gioco 8 Bit come Super Mario Bros., ma la distanza è abissale. Può essere però un'occasione per imparare. Se siete curiosi, se siete intraprendenti, un po' programmatori un po' archeologi, THEC64 Mini può diventare la macchina del tempo che vi permette di recuperare un pezzo di storia.

Avatar di Ugo Ottolenghi
Ugo Ottolenghi: Ha trascorso metà della sua vita sui libri, l'altra metà davanti ad una macchina da espresso. La sua grande passione però rimangono i videogiochi, su cui vorrebbe scrivere libri sorseggiando caffè.

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